Un’iniziativa che ha permesso di approfondire un tema tanto complesso quanto delicato e ha dato voce agli operatori, ai trapiantati e ai parenti di chi ha donato ad altri la possibilità di una nuova vita con uno straordinario atto d’amore. Professionalità, condivisione e soprattutto umanità si sono susseguiti in un clima carico di emozioni. Le testimonianze di chi ha deciso di portare la propria esperienza, hanno commosso i presenti, alimentando la consapevolezza che decidere di donare gli organi è un grande gesto di solidarietà, capace di regalare gioia a chi riceve e al tempo stesso di arricchire chi dona. Una scelta che deve essere serena e informata, nonché la base di un delicato procedimento a tutela del donatore e del ricevente.
Ad aprire l’iniziativa presso la sala polifunzionale del Comune di Carbonia è la proiezione di un filmato dal titolo “E la vita continua” di Pino Quartullo, un racconto coinvolgente sul tema della donazione degli organi che scuote la sensibilità del pubblico presente in sala. Seguono i saluti emozionati e cordiali del Presidente del Consiglio Comunale, Daniela Marras, lieta di ospitare questo importante evento nei locali della Casa Comunale.
L’intervento dell’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Carbonia, la Dottoressa Loredana La Barbera, ha sottolineato quanto sia importante il gesto di donare: “La scelta di donare gli organi è un’azione ponderata e consapevole, ma alcune volte è anche il risultato di una decisione istintiva che arriva in un momento doloroso di estrema condivisione, un atto d’amore senza eguali”
“Un gesto di grande civiltà e solidarietà umana” – prosegue la Dottoressa La Barbera- sicuramente una questione strettamente personale, ma la sensibilizzazione è importante per incoraggiare un’attenta riflessione su un tema fondamentale”.
Intervengono poi la dottoressa Fabrizia Salvago, psicologa clinica Azienda Ospedaliera Brotzu, importante filo conduttore del convegno, insieme alla Dottoressa La Barbera.
La parola è quindi passata al Dottor Paolo Pettinau, Presidente Aido Sardegna, che ha evidenziato l’aumento dei consensi alla donazione di organi e tessuti, dichiarati nella carta di identità. Un intervento particolarmente esplicativo quello del Dottor Pettinau, che riesce a trasmettere un messaggio positivo e propositivo forte e chiaro. Manifesta inoltre la volontà di far nascere a Carbonia una struttura di riferimento per l’Associazione Aido, e ci auguriamo che possa presto raggiungere il suo importantissimo obiettivo.
Significativo anche l’intervento del Dottor Leonardo Tola, Coordinatore Trapianti Presidio Ospedaliero Sirai: “Il rapporto con i pazienti crea un insolito coinvolgimento emotivo che ci porta a vedere le cose da una prospettiva diversa”. Toccare con mano la sofferenza altrui implica compassione e comprensione e soprattutto volontà di lenire quel dolore per renderlo meno atroce.
Rilevante poi, l’intervento della Dottoressa Maria Damiana Pilloni, responsabile del reparto Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale Sirai di Carbonia. Considerato che a giugno rischia di venir meno il servizio di dialisi notturna, la Dottoressa Pilloni, evidenzia anche la necessità di garantire al meglio l’assistenza ai pazienti trapiantati e a quelli in attesa di trapianto.
Riccardo Erriu, responsabile Anagrafe del Comune di Carbonia, ha esposto, in seguito, come si procede quando, al momento del rilascio o del rinnovo della propria carta di identità, si manifesta il consenso o il diniego alla donazione degli organi.
Particolarmente significativa e toccante la testimonianza dei genitori del giovane Alberto Riccaboni di Iglesias che hanno consentito l’espianto degli organi del proprio figlio ventenne, morto in seguito ad un grave incidente stradale. Il dolore per la straziante perdita non ha offuscato la solidarietà e la generosità di un padre e di una madre, che con un’immane gesto d’amore hanno salvato altre vite. Hanno portato le loro testimonianze anche Vittorio Macrì che insieme al trapianto di fegato ha avuto anche una nuova vita e Gianluca Lindiri, purtroppo vittima per ben tre volte del rigetto del trapianto del rene.
E’ intervenuto poi, Marco Serafini, il padre di una ragazza che ha subito un trapianto di fegato. Con la voce rotta dall’emozione ha ripercorso i momenti di sconforto e ha ricordato la gioia nel sapere che la propria figlia avrebbe avuto un’altra possibilità di vita grazie a un donatore.
Tutti hanno condiviso l’esperienza vissuta in modo semplice e commosso parlando direttamente dal cuore, e dichiarando che quando si vive la donazione o il trapianto, la propria visione della realtà cambia radicalmente. Si impara a discernere ciò che davvero conta nella vita e ad assaporare ogni istante della propria giornata comprendendone il vero valore. Dunque, l’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale di Carbonia, è stata all’insegna della solidarietà e della condivisione. Può sembrare strana l’idea che il cuore o il fegato di un nostro caro possano appartenere ad un’altra persona, tuttavia quando si riesce a comprenderne il significato più profondo, tutto appare meraviglioso, poiché la donazione degli organi è un grande atto di carità che nasce direttamente dall’anima.
“Sempre più donatori, sempre più trapianti. Sempre più da una morte accadeva che tornasse a sbocciare una vita” (Cinzia Sasso, giornalista e scrittrice italiana 1956)
Sabrina Cau