Non abbassare la guardia contro lo spaccio e il consumo di droghe, è il motto dei volontari di Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga e della Chiesa di Scientology di Cagliari che, anche questa estate, chiederanno la collaborazione degli esercenti dei chioschi del lungomare Poetto, per raggiungere il maggior numero possibile di giovani, e non solo, con la corretta informazione sugli effetti devastanti derivato dall’uso di sostanze stupefacenti.
La campagna di prevenzione, ripresa la scorsa settimana dopo l’interruzione forzata dovuta al lockdown, ha già coinvolto una decina di esercizi del bellissimo lungomare cagliaritano affollato di bagnanti, trovando l’entusiasta adesione di tutti gli esercenti.
“Vedo che anche quest’anno non demordete – ha dichiarato il titolare di uno dei chioschetti che negli anni scorsi ha collaborato attivamente con i volontari. – Il mio locale è molto frequentato dai ragazzini – continua il commerciante – e so bene come la pensano a proposito. Sono convinti che sia tutto un gioco, ma non è proprio così. Collaboro molto volentieri alla vostra campagna, perché la ritengo utile. L’importante è informare, poi loro sono liberi di fare quello che vogliono”.
È ciò che pensano anche i volontari, convinti che non è con le prediche e il mero proibizionismo che si fa prevenzione, ma con l’informazione corretta che porterà i giovani a prendersi responsabilità del proprio futuro. Per questo motivo le distribuzioni continueranno anche questa settimana sia nel lungomare Poetto che nei negozi di Olbia.
Due giovani insegnanti di lingue, alla vista dei libretti, hanno voluto saperne di più sulle attività dei volontari e della Fondazione e hanno preso l’impegno di proporre, al dirigente dell’Istituto Superiore dove insegnano, di tenere delle conferenze ai ragazzi perché come hanno dichiarato:
“Nel mondo della scuola è il problema principale da affrontare. Ormai quasi tutti fanno uso frequente di alcool e marijuana. Lo sballo del fine settimana è diventato una costante”.
“Le droghe sono l’elemento più distruttivo presente nella nostra cultura attuale” scriveva il filosofo L. Ron Hubbard nei lontani anni ’70, parole ancora drammaticamente attuali soprattutto pensando agli effetti devastanti delle nuove droghe sintetiche e della marijuana sempre più potente immessa sul mercato dagli spacciatori.
E ancora più distruttiva è la “cultura” subdola che, in nome di un liberismo senza senso, si vuole promuovere la liberalizzazione della cannabis, inculcando nei giovani l’idea che “una canna non è niente e poi smetto quando voglio” per poi accorgersi che quella canna non basta più e, per sballarsi un po’, si è “costretti” a ricorrere ad altre sostanze ben più potenti.
Info e materiali si possono avere gratuitamente su: www.noalladroga.it.