Laboratorio teatrale permanente, nato nel 1999 per iniziativa dello stesso Mascia, “Migranti” ha sempre avuto il tratto distintivo di rivolgersi all’area del disagio fisico, psichico e sociale e di svilupparsi dall’incontro di anime cosiddette diversabili con i presunti normali. Protagonisti dell’esito finale de “La forma dei colori” gli allievi Andrea Argiolas, Anna Rita Cardia, Luca Lai, Davide Madeddu, Mauro Marini, Carla Garau, Elisabetta Secchi, Silvia Tedde, Sara Tuveri, Diego Usai.
“Siamo certi che la ‘mescolanza’, l’unione e commistione delle ‘diversità’ culturali, sociali, fisiche o psicologiche siano il vero motore della vita, della felicità e del nostro fare teatro”, scrivono Mascia e Madeddu. “Il confronto fra diversità psicofisiche o culturali – continuano – è sempre stato un’occasione di conoscenza e lavoro creativo, più che mai in ‘assonanza’ (per utilizzare un termine caro a Kandinskij) con il momento storico che tutti viviamo. Per gli attori e autori di questo esito scenico è solo e semplicemente stimolo e linfa culturale.
Consapevoli che ciò che chiamiamo ‘normalità’ o ‘disabilità’, o qualunque altro termine venga utilizzato per cercare di sfuggire al pregiudizio, non sia altro che una nostra inadeguatezza culturale a lavorare, collaborare e creare, sempre e con tutti, abbiamo deciso di non badare più alle parole, alle distinzioni terminologiche, a volte ipocrite. Pensiamo – concludono – che fare teatro o creare percorsi espressivi sia sempre e solo “Mischiare il giallo con il blu per ottenere il verde… il giallo con il rosso per ottenere l’arancione… il rosso magenta con il blu ciano per ottenere il viola…”.
Al laboratorio teatrale si è affiancato un percorso didattico parallelo sul disegno, sulla creatività, sul desiderio, che ha dato il la a una mostra pittorica, con i disegni realizzati dagli allievi, e due documenti video (mostra e video saranno anch’essi protagonisti della serata di venerdì 10) elaborati completamente dagli stessi allievi: uno racconta con ironia il lavoro svolto durante il lockdown, l’altro è dedicato ai 20 anni del progetto Migranti (collaborazione video: Giovanni Schirru, Elisabetta Secchi e Davide Madeddu; progetto luci e immagini: Giovanni Schirru).
Ed è un’esperienza ventennale che merita di essere raccontata quella di “Migranti”, che, attraverso la sua valenza sociale e l’espressione artistica, ha sempre portato al superamento delle barriere sociali rappresentate dalle differenze. Partendo da Cagliari, dal 2008 è “migrata” prima in Ogliastra, in collaborazione con la ASL locale, a Jerzu e Lanusei, poi, con il sostegno delle ASL di Oristano e Sanluri, è approdato ad Ales, Bosa, Ghilarza, Oristano, Sanluri e Serramanna. Dal progetto sono nati spettacoli come “Migranti, popolo in cammino”, “Echi lontani”, “Pronto Soccorso-Ospedali riuniti”, “Con tutto l’amore che posso”, “Fuori onda”, “Sorella vigilante”, “Car’Amore”.
Biglietti: 5 €; informazioni e prenotazioni: tel. 070 5688072; 070 565507; 328 2553721;
e-mail: [email protected]. La biglietteria aprirà nei giorni degli spettacoli alle 20.
Le prenotazioni – assolutamente raccomandate, in ottemperanza alle disposizioni vigenti sull’emergenza Covid-19, per garantire le distanze di sicurezza, fatti salvi i soggetti conviventi – scadono alle 12 del giorno dello spettacolo. Gli spettatori dovranno indossare la mascherina per l’ingresso e l’uscita dalla Corte della Vetreria e durante eventuali spostamenti dal posto occupato.
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