“Si tratta di una piccola rivoluzione – commenta il presidente Toni Stangoni -, che permetterà alle aziende agricole di allargare la propria attività e di avere anche un sicuro introito economico in più”. I limiti economici entro cui potranno essere affidati i lavori rimangono entro i 50 mila euro se è un singolo imprenditore agricolo, 300 mila invece se si tratta di un gruppo di aziende che hanno deciso di associarsi secondo le modalità previste dal diritto.
Così, le aziende agricole del territorio potranno direttamente intervenire con la pulizia delle fasce antincendio; la difesa dalle inondazioni e scolo delle acque anche da territori inondati da piene, la pulizia degli argini e canali di bonifica, con l’estirpazione di erbe acquatiche lungo gli alvei, la chiusura di piccole rotte degli argini, la ripresa di frane nelle sponde dei canali e rimozione di parziali interramenti del fondo dei canali stessi, la riparazione e sostituzione di tubazioni irrigue, lo sgombero delle foci dei canali di scolo e di irrigazione, e infine la rimozione di materiali rovinati.
“Diamo corpo e gambe ad un progetto che vede le nostre aziende protagoniste e attive in un territorio dove la loro presenza è fondamentale. Sono i custodi del fragile ambiente che deve mantenere sempre intatti i suoi equilibri. Per questo con questi piccoli lavori di manutenzione affidati localmente sarà più semplice per noi e per i consorziati avere sotto controllo la situazione di argini e strutture fondamentali per il funzionamento economico del territorio”.
Il CDA ha anche deliberato per l’assunzione dei 4 operai fondamentali per le attività di manutenzione ed erogazione dei servizi competenti, soprattutto nella stagione estiva”.