I ruoli emessi dal Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale e relativi al 2016 sono risultati tra i più bassi della Sardegna, ma si lavora con l’obiettivo di rendere l’ente uno dei più virtuosi d’Italia dal punto di vista finanziario.
E’ quanto emerso nei giorni scorsi all’atto di approvazione del Rendiconto del Bilancio relativo del 2019, che ha trovato l’unanimità del Consiglio dei delegati.
Il Consorzio di Bonifica della Sardegna centrale ha archiviato infatti nei giorni scorsi l’anno contabile relativo al 2019: si tratta dell’ultimo rendiconto firmato dall’amministrazione guidata dal presidente Ambrogio Guiso, che è stato eletto nel 2015.
Una chiusura che fa segnare un segno più e consegna all’amministrazione consortile un ente in ottima salute finanziaria ed economica.
Un’approvazione accompagnata da una relazione sull’ultimo anno anno di attività dell’ente, con i risultati raggiunti, e i prossimi obiettivi da centrare,
sui quali si è impostata l’azione amministrativa, basata appunto sull’obiettivo di un miglioramento generale di quella che è la progettualità delle opere in programma, e un miglioramento generale della funzionalità dell’ente.
E’ stato lo stesso Ambrogio Guiso, con la relazione del presidente, a fare un quadro esaustivo dell’attività politica degli ultimi cinque anni e in particolare dell’ultimo anno.
I ruoli emessi. Nel 2019 sono stati emessi i ruoli del 2016, che grazie alle entrate derivate dalla attività svolte dall’ente e al contributo straordinario
concesso dall’amministrazione regionale sono i risultati di entità assai contenuta,tra i più bassi tra quelli emessi dai consorzi di bonifica della Sardegna.
“E’ necessario però provvedere al più presto anche con l’emissione degli ulteriori ruoli con modalità di rateizzazione favorevoli per i consorziati
– spiega ancora il presidente – in modo da allineare l’anno di emissione con quello di imposta,
fatto questo che allineerebbe il bilancio di questo consorzio tra quelli dei consorzi più virtuosi d’Italia, grazie anche alle somme dell’avanzo che risulta dagli atti contabili”.
Interventi realizzati e in programma. “L’attività dell’ente si sviluppa anche in un continuo monitoraggio della rete e delle infrastrutture necessarie alla distribuzione idrica,
per questo sono stati portati avanti importanti interventi di ripristino e si è cercato di risolvere i gravi casi relativi a progetti bloccati dalla burocrazia.
Sono in procinto di essere appaltati: la vasca di accumulo di Capo Comino, l’adeguamento dell’impianto di sollevamento di Overì,
la sistemazione della Condotta principale di presa da Maccheronis, e il rifacimento e adeguamento di alcuni tratti di rete irrigua danneggiati dall’alluvione del 2013.
“Per quanto riguarda i lavori pubblici durante il 2019 è stata anche appaltata la progettazione del nuovo argine a sinistra del Posada – spiega ancora Guiso –
(finanziato per 12,5 milioni di euro) e sono regolarmente proseguiti i lavori di ampliamento della diga di Maccheronis ripresi nel 2018.
Infine dopo aver rescisso nel gennaio 2019 il contratto di appalto stipulato con l’Ati Itinera affidataria dei lavori di costruzione della diga di Cumbidanovu
l’ufficio tecnico consortile è riuscito a predisporre il non facile progetto di fattibilità tecnico economica necessario per portare a completamento la diga, con un finanziamento integrativo di circa 24 milioni di euro”.
Stabilizzazione del personale. Attività, quelle programmate o realizzate, che non sarebbero state possibili senza l’ausilio degli uffici, appositamente riorganizzati ad inizio mandato,
azione questa necessaria per consentire un miglioramento della produttività di una macchina che aveva bisogno di stabilizzazioni e assunzioni.
“Ricordo che il problema del personale è una delle maggiori problemi per tutti i consorzi di bonifica della Sardegna – conclude il presidente –
e deriva dal fatto che fin dal 2014 ossia prima del nostro insediamento la regione Sardegna aveva vietato l’assunzione del nuovo personale a tempo
indeterminato anche di quello indispensabile per sostituire quello andato nel frattempo in pensione (negli ultimi anni sono andati in pensione oltre 10 unità di varie qualifiche).
Ora lavoriamo con Ambi e gli altri Consorzi per fare in modo che la Regione emani un nuovo atto che consenta di assumere altro personale a tempo indeterminato”.