Continuità territoriale aerea:Regole certe per l’assegnazione delle rotte in continuità territoriale e intervento dello Stato per scongiurare il rischio di interruzione del regime in caso di mancanze da parte della Regione.
Con l’accoglimento dell’ordine del giorno presentato dal deputato del Movimento 5 Stelle Nardo Marino, componente della Commissione Trasporti, il Governo si è impegnato a rivalutare uno degli articoli più importanti, in materia di collegamenti aerei e di continuità territoriale, del Decreto Rilancio.Nella stesura originaria, il comma 4-ter dell’articolo 202 prevede la possibilità che la continuità territoriale possa essere oggetto di un affidamento diretto ad una società controllata o partecipata, nella fattispecie Alitalia, attraverso un contratto di servizio con il Ministero delle Infrastrutture. Nell’atto posto all’attenzione del Governo, il deputato ha evidenziato e chiesto di rivalutare l’articolo in oggetto che, in quanto contrario alle disposizioni vigneti in Italia e in Europa che escludono l’affidamento diretto a favore del bando, potrebbe essere oggetto di contestazioni.
L’ordine del giorno del deputato va oltre la specifica correlata all’iter di assegnazione delle rotte sottoposte allo speciale regime, che tutela il diritto alla mobilità dei cittadini, per valutare la disponibilità del Governo, in caso di evidenti mancanze o ritardi da parte della Regione, a sospendere il protocollo d’intesa che delega in capo al Presidente della Regione l’indizione della conferenza di servizi per la valutazione delle frequenze e delle rotte.
Nel caso della Sardegna, esempio calzante e specifico, laddove la conferenza di servizi non fosse predisposta in tempi utili si incorrerebbe nel rischio di giungere a scadenza dell’attuale proroga, il 24 ottobre prossimo, senza la definizione delle rotte. Una situazione che causerebbe uno stallo della continuità aerea. L’atto impegna dunque il Governo a valutare gli effetti applicativi dell’articolo 202, comma 4 ter, del Decreto e adottare gli interventi normativi necessari per prevenire i rischi di interruzione della continuità territoriale dovuti a mancanze da parte della Regione.
In questo caso, si chiede che sia il Governo a prendere in mano la situazione revocando il protocollo di intesa e garantendo la prosecuzione delle rotte. “L’obiettivo – rimarca Marino – è mettere al riparo la continuità territoriale aerea e garantire a chi vive in Regioni insulari, come la Sardegna, il diritto a vedere riconosciuto il proprio diritto alla mobilità”.