elaborato dall’Università della Tuscia in collaborazione con i firmatari del Protocollo d’Intesa “Filiera grano duro-pasta di Qualità”
(Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Assosementi,COMPAG, Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri, ITALMOPA e i pastai di Unione Italiana Food).
I primi risultati dell’innovativo sistema sono già disponibili e consultabili online sul sito http://granoduropasta.unitus.it/.
A fine estate i principali attori della filiera grano-pasta presenteranno i risultati del progetto nel corso di un evento pubblico,
organizzato in tempo utile per la programmazione delle semine e la chiusura dei contratti.
Roma, 31 luglio 2020 – Nonostante l’emergenza Coronavirus, le associazioni della filiera grano-pasta firmatarie del protocollo d’intesa “Filiera grano duro-pasta di Qualità”,
ovvero Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Assosementi,
Cia-Agricoltori Italiani, COMPAG, Confagricoltura, Copagri – Confederazione Produttori Agricoli, ITALMOPA – Associazione Industriali Mugnai d’Italia e i pastai di Unione Italiana Food,
hanno lavorato in modo continuativo per ottenere una mappatura delle produzioni italiane e riconoscere valore alla qualità.
Il Tavolo di Lavoro delle associazioni della filiera, con il supporto dell’Università degli Studi della Tuscia, ha reso possibile, per la prima volta in Italia,
la restituzione di uno spaccato territoriale dei risultati della campagna granaria 2020,
disponibile e aggiornato in tempo reale, grazie all’innovativo sistema “FRUCLASS”, ideato dall’Ateneo,
che ha permesso di raccogliere e analizzare dati di quantità e qualità del grano stoccato in 19 provincie situate lungo tutta la Penisola.
Le regioni interessate sono Puglia, Marche, Lazio, Umbria, Toscana, Emilia-Romagna e Veneto, dove operano i centri di stoccaggio coinvolti nelle attività di rilevazione e trasmissione dati;
l’emergenza Coronavirus non ha permesso di concludere la fase di selezione e
formazione per gli operatori di centri di stoccaggio in Sicilia, Basilicata, Molise, Abruzzo e Campania.
Grazie a questo lavoro, sono consultabili all’indirizzo http://granoduropasta.unitus.it/ i risultati dell’annata,
basati sui dati di più di 10.000 conferimenti per oltre 150.000 tonnellate raccolte in 40 differenti centri di ritiro.
Registrandosi al sito ogni utente potrà conoscere il numero di rilevazioni e relative tonnellate,
i valori medi di grado proteico e peso specifico e le tonnellate che presentano valori di proteina e peso specifico uguali o superiori alle rispettive soglie di 13% e 78 kg/hl.
Guardando all’insieme dei dati in questa annata, emerge come il 57% dei conferimenti eguagliano o superano entrambe le soglie,
mentre il 30% e il 12% presentano rispettivamente valori di proteina e valori di peso specifico sotto la soglia.
Per coloro che aderiscono all’iniziativa è possibile conoscere queste informazioni fino ad un livello di dettaglio provinciale ed apprezzare i diversi andamenti nelle aree coinvolte.
Il rapporto completo, frutto della raccolta e dell’elaborazione dei dati pubblicati online, verrà presentato dall’intera filiera in un evento pubblico che si terrà al termine dell’estate,
durante il quale verranno illustrati i principali risultati dell’innovativo sistema “FRUCLASS”, che saranno commentati da tutti gli attori della filiera,
i quali si confronteranno inoltre sulla definizione delle basi comuni per i contratti di coltivazione della filiera grano duro-pasta di qualità italiana.
La fruttuosa collaborazione tra gli attori della filiera grano-pasta ha già portato diversi risultati concreti, fra i quali si annoverano la definizione di linee guida e documenti di indirizzo contrattuale,
l’attivazione e il test su vasta scala di sistemi innovativi per la mappatura delle produzioni nazionali e un sito dedicato alla condivisione di note di dettaglio e approfondimenti metodologici.
A questi risultati va ad aggiungersi il rivoluzionario sistema di classificazione e mappatura
quali-quantitativa del grano duro italiano “FRUCLASS”.
Il Protocollo sta restituendo una filiera unita, capace di accordarsi sui livelli minimi di accesso alla qualità delle produzioni e allo stesso tempo attenta a fornire agli operatori riferimenti oggettivi su cui basare sistemi di premialità trasparenti e trasferibili nei contratti di filiera.