Dieta e longevità nelle Zone Blu: esiste un nesso?
I nostri più assidui lettori sapranno che il tema della longevità ricorre spesso su Sardegna Reporter. Ci piace dare spazio, infatti, a tutte quelle ricerche aventi l’obiettivo di identificare i segreti di lunga vita che, molto spesso, coinvolgono i Sardi ogliastrini.
Questo perché l’Ogliastra fa parte delle cosiddette cinque Zone Blu della Longevità, dove l’aspettativa di vita è di gran lunga superiore rispetto alla media, insieme a:
- Okinawa, in Giappone;
- Icaria, in Grecia;
- Loma Linda, in California;
- Nicoya, in Costa Rica.
Ma come mai in queste Zone Blu si vive così a lungo?
Le ipotesi al riguardo sono numerose: inizialmente si pensava che il segreto della longevità risiedesse nel DNA di queste popolazioni. Con l’accumularsi delle evidenze, tuttavia, si è arrivati a pensare che diversi fattori possano contribuire alla longevità.
Oltre alla genetica l’ambiente, lo status socio-economico e lo stile di vita, comprese le abitudini alimentari. Ed è proprio la valutazione del rapporto tra dieta e longevità nelle Zone Blu lo scopo dello studio che tratteremo a breve. Approfondiamo la questione!
Dieta e longevità nelle Zone Blu: due popolazioni a confronto
I protagonisti di questa ricerca, frutto di una collaborazione internazionale, sono gli abitanti dell’Ogliastra e della penisola di Nicoya, in Costa Rica. I ricercatori ne hanno selezionato in tutto 210 (118 donne e 92 uomini) di età compresa tra gli 80 e i 109 anni.
Quindi li hanno intervistati in merito alle abitudini alimentari e attività quotidiane, ne hanno misurato l’indice di massa corporea, la circonferenza di vita e cosce, considerati indicatori a lungo termine dello stato nutrizionale.
Ma cosa è emerso dalla ricerca?
Dal confronto tra queste due popolazioni, geograficamente così distanti, sono emersi diversi punti in comune. Entrambe, infatti, risiedono in zone isolate dal punto di vista geografico, genetico e sociale, più povere e meno inquinate rispetto al Paese di appartenenza.
Cosa ancor più importante ai fini dello studio, condividono una dieta basata sul consumo di alimenti vegetali con un apporto non trascurabile di proteine animali. Vediamo di cosa si tratta!
La dieta dei centenari Ogliastrini e Nicoyani
Come già anticipato, la dieta dei centenari delle due zone blu, è basata principalmente sugli alimenti vegetali.
Cereali, legumi, frutta e verdura
Al primo posto troviamo i cereali, ampiamente diffusi in entrambe le popolazioni con poche differenze tra uomini e donne, seguiti da legumi e frutta, il cui consumo è tuttavia più alto nei Nicoyani (sebbene il 3-6% di essi ne mangi raramente o li eviti del tutto).
Per quanto riguarda l’insalata, invece, il consumo medio è di 1-2 porzioni settimanali in quasi tutti gli intervistati. Fatto degno di nota: tutti gli Ogliastrini la mangiano, mentre il 15% dei Nicoyani la evita.
Il consumo di questi alimenti potrebbe allungare la vita, proprio perché riduce il rischio di sviluppare malattie cardiometaboliche, grazie alla ricchezza di:
- antiossidanti, che prevengono l’invecchiamento precoce dei tessuti;
- fibre, che favoriscono il benessere intestinale, il controllo della glicemia e del peso.
Patate
Il 50% dei Nicoyani e il 60% degli uomini Ogliastrini consumano almeno 1-2 porzioni alla settimana di patate.
Benché il consumo di questi tuberi, ricchi di carboidrati assimilabili, sia associato a picchi di glicemia post-prandiale e all’aumento del peso, nelle popolazioni in questione tali effetti sono attenuati dal metodo di cottura (bollitura anziché frittura) e dal condimento con grassi che rallentano l’assorbimento degli zuccheri.
In Sardegna, per esempio, si condiscono con l’olio extravergine di oliva – ricco di grassi insaturi, composti polifenolici e vitamina E – dai comprovati effetti protettivi.
Caffè
Ebbene sì, i centenari vanno matti per il caffè: pensate che più dell’85% dei Nicoyani e più del 75% degli Ogliastrini lo bevono tutti i giorni!
Questo è un fatto degno di nota, poiché il suo consumo è stato associato a una riduzione del rischio di diabete di tipo 2, Alzheimer e Parkinson.
Dieta e longevità nelle Zone Blu: non solo vegetali
Benché la dieta di queste due popolazioni sia principalmente vegetale, esse non disdegnano gli alimenti di origine animale come carne, latte e latticini.
La carne nella dieta dei centenari
Le analisi, infatti, rivelano che la metà degli intervistati consuma almeno 3-5 porzioni settimanali di carne, mentre 1/4 di essi la consuma quotidianamente.
Si tratta, perlopiù, di carne di maiale proveniente da allevamenti locali, consumata sia in quanto tale, sia sotto forma di salumi e insaccati. Questi ultimi contengono solo sale e spezie, come pepe e aglio, e sono privi di conservanti o altri additivi.
Nonostante questi risultati possano sembrare in contrasto con le linee guida mediterranee, che limitano il consumo di carne – associato a un rischio maggiore di sviluppare tumori e malattie cardiovascolari -, sembra che gli effetti di questa abitudine varino in base all’età e che negli anziani siano positivi.
Come emerso dallo studio NANEHS III, infatti, il consumo pù consistente di carne negli over 65 contrasta la perdita di massa muscolare, permettendo loro di mantenersi più attivi nella vita di tutti i giorni, più felici e, dunque, più longevi.
Latte e derivati nella dieta dei centenari
Per quanto riguarda i latticini, invece, essi vengono consumati tutti i giorni dal 50% dei Nicoyani e da oltre l’80% degli Ogliastrini. Questi ultimi preferiscono i formaggi freschi, come su casu ajedu, e il latte ovino/caprino, ricco di sostanze che potenziano l’azione dell’insulina (peptidi bioattivi) e che perciò riducono il rischio di diabete di tipo 2.
Di notevole rilievo è il fatto che il consumo di latte sia stato associato a una maggior autonomia in entrambe le popolazioni, senza differenze tra i generi, come testimoniato dai maggiori punteggi BADL e IADL.
Gli alimenti meno consumati dai centenari
Purtroppo i ricercatori hanno notato che il consumo di pesce – fortemente raccomandato dai nutrizionisti per la qualità delle proteine e dei grassi – è scarso tra i partecipanti, in particolare tra gli Ogliastrini.
In compenso mangiano pochissimi dolci: 1-2 porzioni al mese per il 50% dei Nicoyani e per i 2/3 degli Ogliastrini (le donne ne consumano un po’ di più).
Conclusioni e prospettive per il futuro
Lo studio, attraverso il confronto tra due popolazioni a un oceano di distanza, dimostra che esiste un’associazione tra dieta e longevità nelle Zone Blu.
In particolare, evidenzia che una dieta ricca di vegetali, integrata da buone quantità di proteine animali, contribuisce a mantenerci in salute e autonomi dal punto di vista fisico e mentale, con effetti positivi sulla qualità della vita e, dunque, sulla longevità.
Sono necessarie, tuttavia, ulteriori ricerche per avere maggiori dettagli riguardo a questa associazione e soprattutto per capire se si tratti di un rapporto di causa ed effetto. Staremo a vedere cosa ne verrà fuori!
Jessica Zanza
Note
A proposito della longevità dei Sardi, su Sardegna Reporter abbiamo parlato più volte delle ricerche volte a comprenderne i segreti. Per saperne di più, basta un click ai seguenti link: