La Compagnia Teatro Sassari si rimette in moto dopo i mesi di lockdown, e finalmente, dopo il lungo e doveroso stop, può tornare ad accogliere gli appassionati in uno spazio all’aperto, adatto alle serate estive e alle necessarie cautele dovute al contenimento del Covid-19.
Il teatro sotto le stelle, allestito nel cortile della scuola media n°2 in via Francesco Cossiga, è stato organizzato per dare agli spettatori la possibilità di passare una serata rilassante, con la predisposizione di tutte le misure anti-contagio necessarie per godersi lo spettacolo senza pensieri.
La Compagnia presenta il “Festival della Farsa 2020”, quattro serate tutte da ridere spalmate tra luglio e settembre, inserite nel variegato cartellone di intrattenimento di Sassari Estate DuemilaEventi.
Si comincia subito, giovedì 16 luglio e in replica venerdì 17 alle 21,30, con la Serata Feydeau.
Due farse in un atto, due classici del grande drammaturgo francese, con la regia di Alfredo Ruscitto: “La notti chi la mamma è mortha” liberamente tratta da “La mamma buonanima della signora”, e “Il rimedio è peggiore del male”.
“La notti chi la mamma è mortha”, con Mario Lubino, Alessandra Spiga, Michelangelo Ghisu e Paolo Colorito, si fa apprezzare per la vivacità e la comicità che scaturisce dai dialoghi.
Si svolge in piena notte nell’appartamento di una coppia della piccola borghesia sassarese, intenti in un acceso battibecco che costituisce la loro quotidianità.
Già il bisticcio ci offre una serie di situazioni esilaranti, quando nel bel mezzo di un estenuante tira e molla fra marito e moglie arriva inattesa la
visita di un cameriere che,
presentandosi come il servitore della mamma della signora, comunica la ferale notizia della morte della sua padrona.
La notizia getta nel più profondo sconforto la figlia che non sa darsi pace per l’inaspettata scomparsa della madre, che oltretutto godeva di ottima salute.
Peccato però che il servitore abbia sbagliato porta e rivolga il suo annuncio alla coppia sbagliata…
Anche il secondo atto unico, “Il rimedio è peggiore del male”, con Teresa Soro, Emanuele Floris, Elisabetta Ibba, Margherita Nurra è ambientato in un interno della buona borghesia.
All’aprirsi del sipario troviamo l’avvocato Anton Angelo Farina che è deciso a lasciare la sua amante per contrarre matrimonio con un’altra giovane, ricca e di buona famiglia.
Ma non avendo il coraggio di dirglielo in faccia decide di scrivere una lettera. Nel frattempo arriva in casa la sua nuova cameriera che si rivela una tipa rozza, volgare, inopportuna e maleducata con tutti, la quale crea scompiglio nella
vita dell’avvocato maltrattando chiunque bussi alla sua porta.
Venerdì 31 luglio si torna in scena con “Fuga dall’Asinara”, commedia in tre atti scritta da Mario Lubino e diretta da Alfredo Ruscitto.
Sul palco Michelangelo Ghisu, Teresa Soro, Mario Lubino, Elisabetta Ibba, Emanuele Floris, Alfredo Ruscitto, Alessandra Spiga, Pasquale Poddighe, Paolo
Colorito.
Al centro della vicenda un camorrista, Felice Capone, che riesce a fuggire dalla colonia penale dell’isola dell’Asinara.
Viene avvistato a Santa Teresa di Gallura mentre sta per prendere il traghetto
per Bonifacio, in Corsica. In realtà si trova al centro storico di Sassari.
Irrompe in un appartamento, in Via delle Muraglie, e sequestra un’intera famiglia e tutti coloro che per qualsivoglia motivo frequentano la casa.
Equivoci, colpi di scena, scambi di persona, si susseguono con un crescendo
vertiginoso, che rende quest’opera molto divertente e comica.
Ogni personaggio, ben tracciato nella sua personalità, ha una sua storia da raccontare, con le proprie debolezze, i fallimenti, i sentimenti, e ciò rende la commedia piena di situazioni comiche e gag dall’esito esilarante.
La terza serata del Festival della Farsa andrà in scena venerdì 28 agosto con un’altra esilarante commedia sassarese in due atti unici:
“Cant’è mara la fammi” adattamento da Peppino De Filippo di Mario Lubino, regia di Alfredo Ruscitto, con Mario Lubino, Alfredo Ruscitto, Alessandra Spiga, Paolo Colorito, Michelangelo Ghisu e Pasquale Poddighe.
Con questo lavoro il Teatro Sassari affronta uno dei temi classici della comicità della storia del teatro: la fame.
Il primo atto è “Miseria bella”, una farsa dai toni brillanti e malinconici allo stesso tempo.
È la storia di due poveri artisti senza fama, Eduardo lo scultore e Vittorio, pittore e poeta, che vivono da un mese in una soffitta in affitto senza però pagarlo, in condizioni di estrema povertà.
Ma il problema più impellente è che non mangiano poiché non hanno i soldi.
Sono allo stremo non si reggono quasi in piedi entrambi soffrono d’inedia. Prostrati per il discorso del portiere dello stabile sul pranzo che lo aspetta e gravati dalla richiesta del pagamento dell’affitto,
ricevono la visita di Nicola Melacotta, che commissiona a Eduardo una scultura in memoria della defunta moglie Beatrice.
I due chiedono immediatamente un anticipo, ma purtroppo il Melacotta ha
scordato il portafoglio a casa.
La situazione nella sua drammaticità assume toni esilaranti grazie ai numerosi lazzi e gag che si creano quando entrano in scena i vari personaggi.
Il secondo atto unico è “Tre poveri in campagna” che il grande Peppino De Filippo trasse da “La scampagnata dei tre disperati” di Antonio Petito.
Ambientata agli inizi del secolo scorso è la storia di tre poveracci che per diverse vicissitudini sono completamente squattrinati.
L’unico pensiero che li accomuna è la fame! Nel tentativo di rimediare un pasto capitano casualmente in una trattoria di campagna gestita da un oste sanguigno e irascibile.
Decidono di tentare il tutto per tutto per mangiare a sbafo. Non avendo i soldi per pagare il conto tentano varie soluzioni, lasciando, alla fine, a uno dei tre la patata bollente del pagamento del conto.
Anche qui il tema della fame origina una serie di colpi di scena di gag dall’esito esilarante.
Ultimo appuntamento col teatro estivo messo in scena dalla Compagnia Teatro Sassari, venerdì 4 settembre, serata in cui porteranno in scena “Lu cuzineri”,
commedia in tre atti di Mario Lubino e diretta da Alfredo Ruscitto, con Mario Lubino, Teresa Soro, Emanuele Floris, Alfredo Ruscitto, Alessandra Spiga, Paolo Colorito, Pasquale Poddighe, Michelangelo Ghisu.
Memore di una fugace avventura prematrimoniale giovanile con un’avvenente ballerina, l’anziano cavaliere Ottavio Del Duca – esempio perfetto di malato immaginario – si vede costretto a raccontare alla moglie Eufrasia,
che riversa molto del suo bisogno affettivo sull’amato cane, dell’esistenza di un fantomatico figlio che un’agenzia non certo scrupolosa e onesta sta cercando.
Dato a balia a un’umile famiglia, il giovane Gaetano Esposito, che dovrebbe essere già ‘maturotto’,
ha condotto una vita disgraziata da trovatello diventando – privo com’è stato di famiglia, guida ed educazione – uno ‘scostumato delinquentello’.
Ma il destino gli gioca uno straordinario ‘tiro’ in quanto capita proprio nella signorile dimora del cavaliere nelle vesti di un cuoco assunto da poco
tempo,
ma che ha già portato scompiglio nel tranquillo tran tran della magione destabilizzando il compassato maggiordomo, la vezzosa cameriera, il simpatico cameriere e non solo.
Elevato a ‘cavaliere’, si mostra riottoso a ogni forma di educazione vista anche l’abissale ignoranza pur se condita da simpatica vivacità intellettuale, anzi da una furbizia patentata.
La commedia si dipana tra colpi di scena, sorprese e gag che rendono divertentissimo lo spettacolo.
Il lieto fine è d’obbligo dopo momenti di incertezza.
Il Festival della farsa 2020 gode del patrocinio del Comune di Sassari e della Regione Autonoma Sardegna.
Per maggiore sicurezza e per evitare assembramenti, è consigliato prenotare
telefonicamente o via mail i biglietti, in modo da poterli ritirare in biglietteria in tutta sicurezza, anche con qualche giorno di anticipo.
È obbligatorio l’uso della mascherina. Ingresso € 7,00.
Per informazioni e prenotazioni: telefono 079/200267 – 349/1926011 – 336/817361,
e-mail
[email protected]