l progetto Foodss promosso dall’Aspal nell’ambito delle attività per l’internazionalizzazione previste della Regione, si è concluso nei giorni scorsi nel migliore dei modi.
Il progetto, nato per rafforzare l’export delle eccellenze agroalimentari sarde e per offrire nuove opportunità di lavoro ai giovani, ha finora generato un giro d’affari per le aziende partecipanti di oltre 400 mila euro mentre i ragazzi che hanno partecipato all’iniziativa (selezionati tra cuochi, esperti in abbinamento vino e cibo e food manager/addetti agli allestimenti fieristici) hanno avuto la possibilità di fare un corso di formazione eccellente che può diventare oltre che un fiore all’occhiello nel loro curriculum una leva per nuove idee di impresa.
Foodss partito lo scorso settembre si è concluso a giugno e ha permesso a 15 aziende del settore agroalimentare e agli studenti più meritevoli tra quelli che hanno seguito il corso di formazione sul cibo, di partecipare, prima del lockdown, alla “Coex Food Week” di Seul in Corea del sud, una delle più importanti fiere del continente asiatico.
Nella capitale coreana lo stand Sardegna, dal 20 al 23 novembre ha contato oltre 3.000 visitatori generando nei mesi successivi e nonostante le difficoltà dovute alla chiusura dei mercati per il virus, un giro d’affari di circa 400 mila euro. E’ stato inoltre firmato un accordo di collaborazione con la “Food Odyssey” società di produzioni televisive che lavora per la televisione di Stato coreana KBS, per l’organizzazione di trasmissioni tv per la promozione dei prodotti sardi in Corea.
Soddisfazione è stata espressa dal direttore dell’Aspal Massimo Temussi:
“Abbiamo raggiunto l’obiettivo: rafforzare gli scambi di formazione per i giovani sardi e promuovere la Sardegna nel mondo in modo da aumentare le capacità occupazionali. Abbiamo mostrato la Sardegna, le sue aziende e i suoi prodotti di qualità al mondo asiatico e dato una grossa opportunità ai ragazzi selezionati dal bando. Inoltre – ha concluso il direttore dell’Aspal- il progetto ha anche potenziato le connessioni tra politiche attive del lavoro e sviluppo delle attività produttive”.