Ci sono diversi musicisti, spesso conosciuti per ben altro, che hanno una smisurata passione per la diamonica, tanto da incorporarla nelle loro creazioni.
Da sempre la diamonica è inteso come uno strumento prettamente dilettantistico, forse perché si è abituati a vederlo in vendita più nelle cartolerie che nei negozi di strumenti musicali e per giunta a pochi euro. Eppure questa è una impressione sbagliata perché non solo esistono le migliori diamoniche (in vero sarebbe più appropriato parlare di melodiche) che possono costare parecchie centinaia di euro, ma anche perché ci sono una serie di musicisti che grazie a questo strumento hanno costruito la propria fama.Ciò che però a noi interesse è andare a scoprire chi in modo più o meno occulto, se possiamo dire così, ha usato la diamonica per uno o più brani, o più semplicemente l’ha suonata per diletto. Alcuni nomi, probabilmente vi sorprenderanno poco mentre altri vi lasceranno di stucco. Bene, ora che abbiamo acceso la vostra curiosità, possiamo andare al sodo e presentarvi i musicisti che abbiamo scelto.
Augustus Pablo
Il nostro viaggio comincia dal distretto di Havendale, Kingston, capitale della Giamaica. Da quelle parti si cresce al ritmo di musica reggae ed è proprio il genere cui si dedica Horace Swaby, vero nome di Augustus Pablo, un polistrumentista che però ha indissolubilmente legato il suo nome alla diamonica. Di lui si comincia a parlare con insistenza nel 1972 grazie alla pubblicazione del singolo Java che poi ritroveremo sul debut album Java Java Dub uscito nel 1973 e ritenuto se non il primo, uno dei primi dischi di musica Dub della storia. Da quel momento seguiranno molte altre opere fino al 1999 anno della morte di Augustus Pablo deceduto a causa di una crisi polmonare quando aveva soltanto 46 anni
Peter Tosh
Restiamo in Giamaica, sempre dalle parti di Kingston, autentica culla della musica reggae e Dub. Peter Tosh, originario di Westmoreland, cantante e musicista che si diletta anche con la melodica, trascorre la sua gioventù nel ghetto di Trenchtown e grazie al produttore Joe Higgs conosce due personaggi con i quali unisce le sue forze per formare i The Wailers, naturalmente stiamo parlando di Bob Marley e Bunny Wailer con i quali chiude l’esperienza dopo il 1973 a causa di dissapori in seno alla band. Da quel momento e fino alla tragica morte nel corso di una rapina nella quale perde la vita anche l’amico e DJ Jeff Dixon, realizza una serie di studio album da solista.
Mike Patton
Mike Patton è conosciuto soprattutto per essere il cantante dei Faith No More con i quali ha raggiunto un successo mondiale nel 1992 quando fu pubblicato l’album Angel Dust. Patton è un musicista poliedrico, di quelli senza barriere, totalmente fuori dagli schemi e i tanti progetti che ha messo in piedi ne sono la prova, vedi Mr. Bungle, Fantomas, Tomahawk e chissà quanti altri che probabilmente neanche lui ricorda. La passione per la musica l’ha portato anche a cimentarsi con la diamonica e non di rado si esibisce dal vivo con questa.
È opportuno aggiungere anche qualche curiosità su questo incredibile personaggio che si è legato al nostro paese. Patton parla molto bene l’Italiano in quanto è stato sposato con Titti Zuccacosta, dunque ha imparato la nostra lingua, che non ha mancato di incorporare nella sua musica, pensiamo al brano Violenza Domestica pubblicato con i suoi Mr. Bungle per l’album Disco Volante, ma soprattutto al cover album di canzoni italiane Mondo Cane che Patton ha pubblicato come solista. Il musicista si è cimentato con brani celebri di Gino Paoli, Gianni Morandi, persino Roberto Murolo e con l’immancabile omaggio a Ennio Morricone.
Damon Albarn
Un altro che ha conosciuto la fama negli anni ‘90 è Damon Albarn, polistrumentista ma soprattutto frontman dei Blur, la cui Song 2 la conoscono anche i sassi. Albarn è un musicista eclettico e senza preconcetti in fatto di musica, magari non irrequieto quanto il succitato Patton ma anche lui passa con estrema disinvoltura da un genere all’altro (basti pensare al suo progetto Gorillaz). Questa elasticità musicale naturalmente si riversa anche sulla quantità di strumenti che Albarn suona e tra questi c’è la diamonica.