L’operazione si è svolta nella piena sinergia di intenti fra diverse istituzioni: il Corpo delle capitanerie di porto – Guardia costiera, l’Agenzia del demanio, l’Area marina protetta del Sinis e il Comune di Cabras.
Si è scelto di impiegare il moto pontone Argo già in utilizzo per la sistemazione dei corpi morti.
Le operazioni di installazione di 4 boe di perimetrazione della zona A presso lo scoglio del Catalano si sono concluse intorno all’ora di pranzo di ieri, martedì 21 luglio. Pertanto si è deciso di ottimizzare impiegando il mezzo anche per questo intervento.
L’antefatto.
Il Sindaco del Comune di Cabras Andrea Abis e il direttore dell’area marina protetta del Sinis Massimo Marras lunedì 20 luglio hanno scritto una nota. Con questa hanno proposto all’Agenzia del demanio e alla Capitaneria di porto – Guardia costiera di effettuare a proprie spese l’intervento sul troncone di pontile disconnesso dal corpo principale.
Nella nota si evidenziava l’importanza dell’intervento nel ridurre sensibilmente il rischio per bagnanti e diportisti che affollano la zona interessata nella stagione estiva.
Il nullaosta dell’Agenzia del demanio si rende infatti necessario, dal momento che il pontile, a differenza dello specchio acqueo circostante, non è in consegna all’Area marina protetta e al suo Ente gestore, il Comune di Cabras.
In 24 ore l’intervento.
In 24 ore dalla proposta del Sindaco del Comune di Cabras e del direttore dell’Amp Sinis si è svolto l’intervento. Hanno svolto attività di sorveglianza e vigilanza gli operatori dell’Area marina protetta.
Il pontile della Caletta è quindi in sicurezza e la zona è perimetrata con boe.
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