nifil, la forza di interposizione della Nazioni Unite nel Sud del Libano.
La cerimonia
A sovrintendere alla cerimonia nella base di Shama è stato il generale Stefano Del Col, capo missione e comandante delle forze di Unifil nel Libano meridionale.
Presente anche l’ambasciatrice d’Italia in Libano Nicoletta Bombardiere e numerose autorità religiose, civili e militari locali.
La Brigata “Sassari” inizia la sua missione in un contesto politico, economico e sociale delicato che rischia di aggravarsi sempre di più a causa dell’emergenza sanitaria in corso.
Le dichiarazioni del generale Del Col.
“Un grosso in bocca al lupo alla Brigata “Sassari” che già conosce l’area di operazioni”, ha sottolineato durante il suo intervento il generale Del Col, quarto italiano a comandare Unifil, una delle missioni delle Nazioni Unite più importanti con i suoi oltre 10.000 uomini sul terreno.
“È un periodo un po’ particolare, ma sono certo che con la pazienza, la devozione la professionalità si riuscirà a superare anche questo difficile momento”.
La seconda volta in Libano della brigata Sassari.
La Brigata “Sassari”, alla sua seconda missione in Libano con i colori delle Nazioni Unite dopo il mandato semestrale del 2016, assume il comando del settore Ovest di Unifil in cui operano 3.800 “caschi blu” di 16 nazioni.
Del contingente multinazionale fanno parte 1.000 militari italiani, 450 dei quali appartenenti alla Brigata “Sassari”. Il mandato di Unifil consiste nel garantire il rispetto della risoluzione 1701 dell’11 agosto 2006 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
Gli scopi della missione.
La risoluzione prevede il monitoraggio della cessazione delle ostilità tra Israele e Libano, l’assistenza al governo libanese nell’esercizio della propria sovranità sul territorio e nel garantire la sicurezza dei propri confini, in particolare dei valichi di frontiera con lo Stato di Israele.
La missione Unifil ha anche lo scopo di assistere la popolazione civile e sostenere le forze armate libanesi nelle operazioni di sicurezza e stabilizzazione dell’area per prevenire un ritorno delle ostilità e creare le condizioni per una pace duratura.