“Le notizie che arrivano quotidianamente dalla Gallura dipingono un quadro a tinte fosche diventato ormai allarmante. Oggi apprendiamo che un altro fondamentale pezzo della sanità gallurese è stato appena demolito. Mi riferisco alla chiusura dell’Ambulatorio di Diabetologia Pediatrica, un importantissimo ed essenziale punto di riferimento per ben 98 bambini e rispettive famiglie, che, data la peculiarità della malattia, hanno necessità di un confronto costante e diretto con i medici per poter curare al meglio i propri figli piccoli”.
“Ma di tutta questa vicenda – sottolinea il consigliere regionale del M5S Roberto Li Gioi – a sconcertare sono le motivazioni di questa chiusura, ovvero il trasferimento di tre pediatri dall’Ospedale Giovanni Paolo II di Olbia al vicino nosocomio Paolo Dettori di Tempio, dove, evidentemente, altri bambini sono rimasti senza specialisti per troppo tempo. Io penso che di fronte a questo ennesimo gravissimo episodio oggi sia d’obbligo fermarsi e ragionare su quanto sta accadendo. Siamo di fronte a una sanità malata e malandata che sta intaccando uno ad uno tutti i presidi sanitari della Gallura, già depotenziati negli anni e oggi ridotti allo stremo senza nessuna remora”.
“Da qualsiasi parte venga tirata, la coperta è sempre troppo corta – tuona Li Goi. Oggi è sotto gli occhi di tutti. È fin troppo evidente che in queste condizioni non è possibile andare avanti – prosegue Li Gioi che, come rappresentante del territorio, annuncia la presentazione di un nuovo atto in Consiglio regionale.
“L’Ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, il Paolo Dettori di Tempio e il Paolo Merlo di La Maddalena sono vittime di un’opera di smantellamento alla quale dobbiamo mettere un freno una volta per tutte”.
Così l’esponente penstastellato lancia la proposta di un summit regionale:
“Organizziamo un summit nella nostra Gallura, con la partecipazione del Presidente Solinas, dell’assessore regionale Nieddu e di tutti i portatori di interesse del territorio: dirigenti medici, rappresentanti sindacali, associazioni di cittadini ed esponenti della politica”.
“In una fase delicatissima come quella che stiamo vivendo – conclude – in cui i cittadini scendono addirittura in piazza per chiedere che vengano erogate nuovamente le visite specialistiche, credo sia giunto il momento di fermarsi e di dire no a questo scempio. Gli ospedali della Gallura non possono attendere. È necessario per lo meno compiere un primo passo verso una robusta cura ricostituente improcrastinabile”.