L’intervista di Gianni Usai apparsa su la Nuova Sardegna, qualche sconquasso tra le forze politiche e la popolazione l’ha creato. Anzi, a dire il vero, ha creato non poco scompiglio, soprattutto per il quadro generale che ha tracciato del paese, in particolar modo sotto l’aspetto economico.
Molto probabilmente, nel merito di certe affermazioni, qualcuno avrà storto il naso, dissentendo e confutando alcuni passaggi dell’intervista. Ma ahimè, non sarà facile, per chiunque, impegnarsi in un esercizio di controinformazione, tendente, soprattutto, a tessere elogi e plauso a sostegno dell’opera svolta dall’amministrazione Pisciottu.A scanso di equivoci, chiariamo subito che una popolazione non vive e non “tira a campà” nell’ammirare le grandi opere realizzate o in via di realizzazione. Certo, per un verso esse rappresentano una nota di merito, ma per un altro verso non contribuiscono a risolvere la precaria situazione economica che, da qualche anno, affligge il paese.
Ben vengano, dunque, le grandi opere e le iniziative di spessore, ma nel contempo si deve prendere atto della necessità, improrogabile, di pensare anche alla creazione di opportuni strumenti affinché l’economia produca occupazione e garantisca posti di lavoro non solo nel periodo estivo, ma anche nel corso dell’anno. Su questo fronte, ad esempio, è stato molto chiaro Gianni Usai, rimarcando, appunto, che “Santa Teresa ha bisogno di un piano serio di mantenimento e sviluppo delle imprese artigianali e commerciali”. Se non si programma a medio e lungo termine in un processo di sostegno a tutto il tessuto socio-economico locale, c’è il serio pericolo che si continui a regredire su più fronti e, a quel punto, la crisi diventa irreversibile e per l’intera collettività saranno dolori.
Va da sé, quindi, che non si può prescindere da quanto sostenuto da Gianni Usai a proposito della squadra del sindaco uscente Stefano Pisciottu, sulla mancanza di un dialogo costruttivo, “sia con i compaesani che con gli imprenditori”. E, in effetti, lo scollamento nei rapporti tra amministrazione comunale e popolazione è andato via via caratterizzandosi in una frattura sempre più ampia. Il dialogo, insomma, è mancato un po’ a tutti i livelli, sia in paese, sia nelle frazioni. D’altronde, come gli si può dare torto per quanto attiene le commissioni e i tavoli tematici, “strumenti da non considerare di intralcio alle attività degli amministratori, bensì sono da ritenere dei veri e propri punti di forza per meglio qualificare anche l’attività amministrativa”. C’è da prendere atto, di fatto, che nel corso del quinquennio, la popolazione raramente è stata coinvolta nelle scelte programmatiche delle opere pubbliche, oltre che sulle linee di indirizzo della politica amministrativa.
C’è chi ritiene, ad esempio, che l’amministrazione comunale non sempre abbia operato con senso di giustizia e imparzialità. Riscontri, in tal senso, non ne mancano. Eppure, durante la campagna elettorale del 2015, fu ribadito, a più riprese e in più circostanze, di “assicurare condizioni di grande equilibrio e di dialogo aperto e costruttivo con tutta la comunità e le organizzazioni di vario genere, nessuno esclusi, evitando di creare situazioni di disparità”.
Vero è, comunque, che l’opposizione, in più circostanze, non si è dimostrata all’altezza della situazione, rinunciando a promuovere pubbliche assemblee per illustrare alla cittadinanza le manchevolezze, sul piano programmatico e amministrativo, dell’amministrazione Pisciottu. Nessun’azione incisiva è stata posta in atto per denunciare e rimarcare situazioni amministrative scarsamente trasparenti o per porre in risalto atti amministrativi controversi.
Eppure non sono mancate le occasioni per coinvolgere la popolazione a margine di argomenti e atti amministrativi alquanto…scottanti, vedi il caso della demolizione dell’ex albergo Esit, come ha evidenziato Gianni Usai. E’ pur vero che la realizzazione della piazza panoramica rappresenta un’opera di gran pregio che potrebbe riservare risvolti alquanto penalizzanti nei confronti dei teresini. In effetti, gran parte della popolazione non conosce l’intera vicenda inerente all’esproprio e l’abbattimento dell’ex Esit.
E bene ha fatto Gianni Usai a rimarcare i risvolti giudiziari ancora aperti della vicenda, evidenziando che “in caso di vittoria dei privati, il bilancio del Comune rischierebbe di andare in default”. Ora resta da vedere se Gianni Usai deciderà di mettersi in gioco per il rinnovo del Consiglio Comunale. In tal caso, Santa Teresa avrebbe tutto da guadagnare, considerato che Gianni ha alle spalle una lunga militanza politica, sia a livello locale, sia a livello provinciale.
Alle ultime elezioni regionali, tra l’altro, era candidato con “Sardi Liberi”, il raggruppamento di Mauro Pili, riscuotendo un successo non indifferenze nel collegio gallurese, risultando il più votato della lista, mancando l’elezione a consigliere comunale perché “Sardi Liberi” non ha raggiunto il quorum.