È la fotografia scattata dall’Unione artigiani italiani, che fa appello al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa: “Occorre un intervento straordinario da parte del dicastero – spiega il Presidente UAI Gabriele Tullio – affinché forzi la mano nei confronti degli enti preposti alla raccolta dei pneumatici. I gommisti non hanno più spazi per lo stoccaggio, si rischia il disastro ambientale.
L’accatastamento di gomme per auto nelle officine – chiarisce Tullio – in primis costituisce un pericolo per la salute di chi lavora in quei luoghi, in secondo luogo, rappresenta un enorme potenziale danno all’ambiente perché si rischia di creare discariche abusive in aree verdi o lungo le strade creando inquinamento”. Per evitare tutto ciò, l’Unione Artigiani Italiani chiede l’intervento del Ministero dell’Ambiente alla luce del fatto che, dal 2011, la legge impone a chi compra pneumatici di pagare un contributo per lo smaltimento futuro degli stessi: “Un servizio che il consumatore paga in anticipo – incalza il Presidente UAI – e lo fa consapevole di collaborare alla difesa dell’ambiente in cui vive.
I gommisti, dal canto loro, devono iscriversi obbligatoriamente ad uno o più consorzi per il ritiro dei PFU (Pneumatici Fuori Uso), una catena di montaggio ben definita, ma saltando un ingranaggio, quello dei Consorzi, tutto il meccanismo si blocca. I ritardi accumulati sono diventati ormai insostenibili come denunciato dai nostri gommisti, ecco perché urge un intervento risolutore del Ministro Costa”.