Manifestazione sindacale sui Trasporti prevista per il 3 Luglio 2020; allargamento delle tematiche, onde tener conto di quanto correlato ai lavori per la mitigazione del rischio idrogeologico.
Da anni, prima col Comitato Salvaguardia Idraulica , poi con quello Salva Olbia, in tanti ci battiamo per la soluzione del problema della mitigazione del rischio idrogeologico, a seguito di Cleopatra 2013. Nel tempo, ci siamo rivolti agli amministratori che facevano riferimento al Centro Sinistra prima (Giovannelli) e al Centro Destra dopo (Nizzi).
Abbiamo anche cercato il dialogo col Movimento 5 Stelle ed infine abbiamo più volte scritto al Presidente della Giunta Regionale nonché Commissario Governativo per l’emergenza idraulica in Sardegna, On/le Christian Solinas.
Manifestazione Sindacale sui Trasporti
Abbiamo provato a stimolare tutti loro per superare le conseguenze dell’approvazione di un Piano (il cosiddetto “Piano Mancini”), che riteniamo da sempre inadeguato e dannoso. Visti vani i nostri appelli, a 7 anni da Cleopatra 2013, vogliamo ora rivolgerci alle Organizzazioni rappresentative della società civile (Sindacati, Organizzazioni datoriali, al comitato “Ambiente Salute”, a quanti altri desiderano contribuire alle scelte più importanti per il nostro vivere.
E’ con queste finalità che scriviamo la presente, cogliendo due passaggi di un recente documento a proposito di Trasporti, a firma di Luisa Di Lorenzo, Sergio Prontu e Franco Monaco della CGIL, che hanno annunciato una manifestazione pubblica per il prossimo 3 luglio, per chiedere di inserire, fra i temi in discussione, l’argomento anti-alluvione, proprio per gli aspetti correlati alla “canaletta portuale.
Di quel documento ci hanno particolarmente colpito due cose: la prima riguarda il mancato appalto dei lavori per l’eliminazione dell’interrimento della canaletta di accesso al Porto di Olbia e del Golfo interno (Porto Romano e l’Ansa di Via Redipuglia a causa dei torrenti che vi sfociano depositando gli abbondanti sedimenti di cui sono portatori; attività naturale, quella del Padrongianus in particolare, che determina e condiziona, da sempre, la navigazione nel Golfo; la seconda, perché quel documento riporta una espressione da noi sempre condivisa e che conferma che la “bravura degli amministratori si misura nella capacità di risolvere i problemi più spinosi” che, come in questo caso, ci assillano.
Quella frase sembra scritta per l’Olbia di Giovannelli ma anche per quella di Nizzi; l’uno per l’attaccamento alla soluzione “Mancini”, l’altro a quella della Technital, anch’essa con vasche di laminazione dentro l’abitato.
Capita così che da un condizionamento pieno ed assoluto pro Mancini, si è passati all’illusorietà della soluzione “Nizzi”, con sudditanza piena da Cagliari (Maninchedda e Balzarini commissari), complici gli Uffici regionali costituiti dai soggetti di sempre, uffici che non sono stati in grado o non sono stati messi in condizioni di esprimere un parere conclusivo sul sopra citato Piano Mancini, oggetto di Valutazione Ambientale.
Non fosse che la cosa è molto seria, oggi, il Comitato Salva Olbia potrebbe a ragione rilevare che dalla “padella” stiamo per finire nella “brace”. Da qui i ritardi, i tanti sprechi di danaro pubblico in progettazioni ed opere spesso al di fuori di un regolare percorso amministrativo. Nessuna difficoltà, per noi, con 3 anni, alle spalle, di Giovannelli e gli ormai 4 anni di Nizzi, a confermare che il giudizio sulla qualità degli amministratori non stava e non sta nel sottomettersi al “luminare” di turno ed ai suoi potenti sponsor, ma neppure nel mettersi contro, chiudendosi a soluzioni semplici, meno onerose e più sicure.
A più riprese abbiamo sostenuto, e continuiamo a farlo, che la soluzione più logica e completa, viste le compromissioni, in Città, non poteva e non può prescindere dalla realizzazione di canali scolmatori esterni, ideali per eliminare, contemporaneamente, il pericolo delle alluvioni nell’abitato e l’interrimento del porto; il tutto da ottenersi con il minimo sforzo finanziario ed il massimo grado di sicurezza nell’abbattimento del rischio, vantaggi ottenibili con soluzioni che non prevedano né vasche di laminazione adiacenti o dentro la Città, ma neppure i 12 chilometri di tombamenti previsti dalla Technital.
Manifestazione Sindacale sui Trasporti
Sembrerà strano ma è l’unica proposta, la nostra, capace di “salvare capra e cavoli”, in quanto servirebbe ad evitare di dover, periodicamente, intervenire con le draghe per assicurare una corretta navigazione; oltretutto all’interno della capienza finanziaria eccedente (50 milioni con Mancini, 100 con la Technital) .
In conseguenza, le acque dolci del Padrongianus, eccezion fatta per le occasionali piene, attraverso un’altrettanta semplice briglia ed indirizzando il tratto terminale dello stesso Rio verso l’Hotel Caprile, manterrebbero immutate le caratteristiche delle acque del Golfo, che costituiscono il segreto delle buone cozze di Olbia
Perché non ci danno credito e soprattutto perché non ci consentono il dialogo? Considerato il tempo perduto, i rischi corsi e che c’è da aspettarsi poco di buono dal tentativo, in atto, di mettere d’accordo il Diavolo e l’Acqua Santa (Mancini e Technital), non sarà davvero il caso di addrizzare il tiro, partendo dal presupposto del NO alle vasche di laminazione e del NO ai 12 chilometri di gallerie?
Per il Comitato Salva Olbia
Flavio G. Lai