I dehors sono gli spazi esterni dei pubblici esercizi, attrezzati con sedie e tavolini ed altri elementi di arredo per accogliere i clienti.
“Dotarsi di queste strutture da parte di bar, ristoranti e pizzerie recentemente ha preso piede – ha spiegato Iatalese illustrando la mozione -. Oggi, con la situazione che si sta vivendo a causa della diffusione del COVID-19, la necessità di utilizzare queste strutture si avverte ancora di più. Si tratta di importanti elementi di arredo urbano e averli con uno stile preciso può consentire di abbellire il centro urbano”.
“Il regolamento dovrà stabilire tipologie consentite, per dimensioni, stile e materiali, localizzazione delle strutture, modalità di richiesta delle autorizzazioni e obblighi a carico dei concessionari” ha spiegato Iatalese.
Per il Presidente della Commissione Urbanistica Fulvio Deriu (Fratelli d’Italia) i “dehors sono un prezioso ausilio alle attività commerciali, ma ci sono tante tipologie ed è necessario che venga individuato quella più adatta, ma anche le aree dove vanno posizionati. La Commissione urbanistica prenderà a cuore la questione”.
“Si parla di decoro della città ed è dunque una mozione importante per la città” ha detto Andrea Riccio (Progres – Progetu Repubblica Sardinia) che ha invitato ad avvisare gli operatori commerciali delle intenzioni del Comune per metterli nelle condizioni di prepararsi al meglio.
“La proposta di un regolamento per i dehors è sensata però bisogna darle un orizzonte temporale di 2 o 3 anni perché comporta anche degli investimenti da parte degli operatori commerciali” ha detto il capogruppo del PD Efisio Sanna.
Infine, per l’indipendente Francesco Federico “il regolamento deve riguardare tutta la città, non solo il centro storico e comunque è giusto che argomento passi in commissione. Sarà necessario stabilire regole per garantire il passaggio dei pedoni e dei disabili”.
Il Sindaco Andrea Lutzu ha concluso il dibattito, apprezzando la proposta del consigliere Iatalese e i contributi di Sanna e Federico, garantendo la piena disponibilità della Giunta comunale.
Non ha superato l’esame del voto, invece, la mozione urgente dei consiglieri Sanna-Federico-Masia-Obinu-Riccio sullo “Sport cittadino e il supporto per la sua ripresa”.
Il Consiglio ha respinto la proposta con 14 voti contrari, 8 favorevoli e un astenuto.
La mozione, illustrata in aula da Francesco Federico (indipendente), voleva impegnare il Sindaco e la Giunta a far eseguire a carico del Comune la sanificazione degli impianti sportivi e delle palestre scolastiche concesse in utilizzo alle associazioni sportive, a fornire alle società sportive prodotti disinfettanti battericidi e levuricid, a sospendere il pagamento dei canoni di concessione delle strutture sportive comunali dal 1° marzo 2020 e per tutto il 2020 e 2021 e a rimborsare le società che avessero già provveduto a pagarli.
Nel dibattito, dopo la presentazione di Federico, sono intervenuti Andrea Riccio (Progres – Progetu Repubblica Sardinia) che ha espresso solidarietà alla società Rugby Oristano a cui è stata incendiata la sede sociale, Anna Maria Uras (Coraggio e libertà – Insieme) che ha sottolineato le difficoltà a operare delle associazioni sportive che durante il lockdown hanno sofferto dei mancati introiti e “nei confronti delle quali occorre programmare una serie di incentivi e aiuti”, Monica Masia (Sport, salute, volontariato, natura) secondo cui “le associazioni scalpitano per riprendere con l’attività e noi dobbiamo fare quanto possibile per aiutare questo settore a ripartire in sicurezza”.
Per Efisio Sanna (PD) la mozione ha anticipato soluzioni poi fatte proprie dalla Giunta che ha deliberato per la sanificazione degli impianti sportivi: “Chiediamo una inversione di tendenza nella gestione delle politiche sportive, soprattutto in tema di gestione degli impianti e soprattutto nella condivisione dei programmi”.
Maria Obinu (PD) ha chiesto il rimborso alle società per i canoni già versati nei primi mesi del 2020.
Per Davide Tatti (Fortza Paris) lo sport può garantire sviluppo alla città e questo è un tema più volte affrontato in Commissione che si è riunita ed è stata coinvolta nelle attività di Città Europea dello sport.
Giuseppe Puddu (UDC) ha ricordato l’impegno dell’Assessore Maria Bonaria Zedda che “durante l’emergenza ha riunito le società in videoconferenza. In molte hanno partecipato dando preziosi contributi e suggerimenti. La mozione in vari punti è ampiamente superata”.
“La politica sportiva messa in atto da questa giunta in questi tre anni è stata ai massimi livelli e la programmazione delle manifestazioni durante Città europea dello sport è stata straordinaria – ha detto il Sindaco Andrea Lutzu -. Nuovo palasport, campo Tharros, campo di atletica e vecchio palazzetto dello sport di Sa Rodia, skatepark sono opere di questa amministrazione frutto della condivisione delle scelte”.
L’Assessore allo sport Maria Bonaria Zedda ha espresso solidarietà alla società sportiva Rugby per l’incendio alla sede sociale. Poi, dopo aver ricordato l’onore che ha avuto Oristano nella scelta di Citta europea dello sport è entrata nel merito dei temi sollevati dalla mozione: “Abbiamo deliberato la sospensione dei canoni dovuti dalle società sportive da marzo ad agosto e disposto la sanificazione nelle palestre comunali. Avremmo voluto estendere la sospensione canoni a tutto il 2020, ma diventa difficile dal punto di vista finanziario”.
Sulle accuse ci scarsa trasparenza ha ribattuto: “Non mi pare che il Comune abbia fatto qualcosa di anormale nell’assegnazione degli impianti. Siamo sempre stati trasparenti nell’assegnazione e se qualcuno ha qualcosa da segnalare si faccia avanti”.
Nella seduta di ieri la Giunta ha risposto alle interpellanze dei consiglieri. L’Assessore Maria Bonaria Zedda ha risposto a quella con la quale i consiglieri Riccio-Federico-Masia-Sanna-Obinu-Cadau chiedevano azioni concrete sul tema del gioco d’azzardo e della ludopatia.
Andrea Riccio (Progres – Progetu Repubblica Sardinia) l’ha presentata in aula: “La Ludopatia è una droga pesante quasi sempre associata ad uso di altre droghe e spesso coinvolge minori”.
L’Assessore Maria Bonaria Zedda ha risposto spiegando che il “fenomeno non può essere visto solo come problema di ordine pubblico, ma soprattutto di ordine sociale. Il Comune ha intrapreso alcune iniziative sin dal 2015 (contributi a esercizi che si impegneranno a rimuovere slot machine, campagna di comunicazione, mozioni contro le ludopatie). Allora si contavano 453 apparecchiature, siamo decimi a livello nazionale. Le azioni messe in campo allora non hanno prodotto i risultati attesi. Oggi occorre un regolamento frutto del lavoro di un tavolo intersettoriale che conosca e sappia affrontare il problema”.
Per Francesco Federico “nel complesso la giunta è stata assente su questo tema. C’è stato totale menefreghismo. Non fare niente è mancanza di rispetto nei confronti del Consiglio comunale e dei cittadini che vivono questo dramma”.
L’Assessore al Bilancio e ai tributi Angelo Angioi ha risposto all’interpellanza urgente dei consiglieri Sanna-Federico-Masia-Obinu-Riccio sull’Imposta di soggiorno, l’impiego dei fondi e la trasparenza.
Presentando l’interpellanza Efisio Sanna (PD) ha spiegato che sull’imposta di soggiorno “le commissioni e il consiglio sono state coinvolti solo in fase molto avanzata. Su imposta di soggiorno eravamo preoccupati solo sulla tempistica non sulla sua istituzione. Oggi è necessario sapere a quanto ammontano gli introiti e come sono stati spesi”
L’Assessore Angioi ha risposto che gli introiti dell’imposta di soggiorno nel hanno ammontato a 122 mila 921 euro. 23 mila euro sono stati utilizzati per il Festival Dromos Casta diva, 5000 euro per la manifestazione Dicembre Centro città, per la stagione di prosa del Cedac 10 mila euro, per il capodanno 38 mila 400 euro, per il concerto di Gabry Ponte 20 mila euro e per la manutenzione straordinaria delle aree verdi 26 mila euro.
Efisio Sanna ha replicato criticando l’utilizzo delle risorse: “Tra le voci di spesa elencate non ce n’è uno che riguardi quelli elencati quando l’imposta è stata istituita. Gli introiti dall’imposta di soggiorno non possono essere utilizzati in questo modo. Non è stato speso un euro per le finalità per le quali è nata l’imposta”.