In questi mesi, in seguito alle preoccupazioni manifestate dai sindaci, dai comitati e dai cittadini, nonché dagli stessi operatori sanitari, ho avuto modo di confrontarmi con l’assessore della Sanità, Mario Nieddu, che ha confermato gli impegni già presi a suo tempo nei confronti delle comunità del Sarrabus-Gerrei e del San Marcellino, un ospedale considerato strategico, sia per la vastità dell’area a cui fa riferimento, sia per la peculiarità stessa del territorio.
L’aumento delle presenze in conseguenza ai flussi turistici e i collegamenti verso i grandi centri urbani, non agevoli, determinano la necessità di potenziare i servizi. La conversione del pronto soccorso a punto di primo intervento, denunciata da alcuni come l’ennesimo tentativo di smantellamento, è stata determinata, così come avvenuto in altri centri dell’Isola, dalle necessità di riorganizzare le forze sul campo a contrasto dell’emergenza Covid-19, una misura quindi provvisoria. Vogliamo mantenere e rafforzare i reparti fondamentali come l’oncologia, per garantire la possibilità ai pazienti più fragili di accedere alle cure senza dover affrontare lunghi viaggi.
La carenza di specialisti rappresenta una criticità che si sta affrontando con l’adozione di soluzioni strutturali, di ampio respiro. La Regione ha stanziato le risorse e aumentato il numero delle borse di studio per la formazione di medici specializzati e sono stati avviati i bandi per sessanta concorsi nelle professioni sanitarie.
Non ci sono scorciatoie per rimediare alla mancata programmazione e agli effetti negativi di decisioni miopi prese in passato, ma la volontà di fermare l’emorragia di servizi, andata avanti per troppo tempo, è forte. L’importanza del San Marcellino è vista anche sotto il profilo sociale, per un’amministrazione regionale che punta a frenare lo spopolamento e invertirne il segno. L’ospedale di Muravera rappresenta una realtà irrinunciabile e per questo farò quanto in mio potere per tenere alta l’attenzione sull’argomento”.