Palcoscenici d’estate 2020 ad Allai, un’incantevole favola moderna per il II Festival “Palcoscenici d’Estate” ad Allai: giovedì 23 luglio alle 22 in piazza Santo Isidoro si proietta “Oceania”, l’avvincente film d’animazione ispirato ai miti e alle leggende della Polinesia diretto da Ron Clements e John Musker e prodotto da Walt Disney Pictures e Walt Disney Animation Studios.
La seconda edizione della kermesse organizzata dal Teatro del Segno con il patrocinio e il sostegno del Comune di Allai e inserita nel progetto “Intersezioni”/ rete di festival senza rete prosegue nel segno della decima musa, con un appuntamento dedicato ai giovanissimi e alle famiglie.
Oceania.
“Oceania” racconta le avventure dell’adolescente Vaiana Waialiki, figlia del capo della piccola isola di Motunui, scelta dall’Oceano stesso per restituire alla dea Te Fiti – l’isola madre – il cuore rubatole centinaia di anni prima dal semidio Maui, che intendeva farne dono all’umanità.
Il cuore della dea – una preziosa pietra verde – aveva il dono di creare la vita: se in principio esisteva solo l’Oceano, con l’apparizione di Te Fiti ha avuto inizio la storia del mondo. Ma il furto della pietra aveva provocato il diffondersi delle tenebre e Maui, costretto a scontrarsi con un mostro di lava, sconfitto e privato dei suoi poteri, aveva perduto il cuore ed era a sua volta misteriosamente scomparso.
Vaiana Waialiki – turbata dall’impoverimento del mare e decisa a salvare il suo popolo – si lancia nella difficile impresa di ristabilire l’ordine nel cosmo, sconvolto dal gesto imprudente, seppur dettato da buone intenzioni, dello sfortunato Maui. La fanciulla scoprirà così il volto ambiguo della Dea Madre, l’immenso potere ma anche la terribilità della natura, che genera e nutre le creature ma è anche capace di distruggere tutto in un’immane catastrofe. La giovane eroina ricevuta dalle mani della nonna Tala la pietra verde, cercherà di portare a termine il suo difficile compito, tra mille difficoltà e ostacoli, combattendo con pirati e demoni pericolosi, ma serbando nel suo animo la gentilezza. Tra varie peripezie la protagonista riuscirà infine a comprendere meglio i segreti e i fragili equilibri del mondo in cui viviamo, guardando oltre la superficie delle cose, e a restituire al suo popolo la dignità e la libertà.
Viaggio alla scoperta dell’immaginario e della cultura e delle tradizioni polinesiane tra epiche battaglie e effetti speciali con “Oceania” – candidato agli Oscar e ai Golden Globe come miglior film d’animazione e per la migliore canzone originale, una nomination al premio BAFTA, si è aggiudicato i prestigiosi Annie Awards per i migliori effetti animati e per la miglior voce in un film d’animazione. Nella versione italiana del film – Vaiana Waialiki ha la voce di Emanuela Ionica (e Chiara Grispo per le parti cantate), mentre da piccola è doppiata da Sophie Giuliani; Fabrizio Vidale è Maui; Roberto Pedicini, Tui Waialiki; la nonna Tala è Angela Finocchiaro e Raphael Gualazzi interpreta Tamatoa.
Un “romanzo di formazione” al femminile ambientato in Polinesia, in cui i miti sull’origine del mondo si intrecciano alla contemporaneità, e l’eterna lotta tra il bene e il male si traduce nella contrapposizione tra il buio e la luce – quasi un monito a rispettare e difendere la natura e l’ambiente in cui viviamo.
Il II Festival “Palcoscenici d’Estate” – fortemente voluto dal sindaco Antonio Pili e dall’amministrazione comunale di Allai – continuerà fino al 17 agosto fra teatro e musica, cinema e nouveau cirque.
I PROSSIMI EVENTI
S’intitola “Senza Fiato / Una risata vi seppellirà. A me la fibrosi cistica. (Forse)”, il monologo scritto e interpretato da Pierpaolo Baingiu in programma venerdì 24 luglio alle 22, nella mise en scène del Teatro del Segno con la regia di Stefano Ledda, per il racconto (auto)ironico di una vita complicata dalla malattia genetica rara (ma non troppo) tra ricoveri e terapie ma anche imprevedibili effetti collaterali, con inserti poetici di Elli Michler e di Guido Passini e la musica di Luciano Sezzi (al sax).
Una classica fiaba in un’inedita rilettura moderna domenica 26 luglio alle 22 con “Baracca & Burattori – con Cenerentola” del Teatro Tragodia, con drammaturgia e regia di Virginia Garau, anche protagonista sulla scena con Daniela Melis e Ulisse Sebis: nel teatro in miniatura appaiono dei veri attori in luogo delle “teste di legno” tra buffe gags per il divertimento di grandi e piccini, mentre la vicenda della fanciulla e con le sue cattivissime sorellastre offre spunti di riflessione sul “bullismo”.
Tra giochi di seduzione e baruffe d’innamorati, baci appassionati e scenate di gelosia lunedì 27 luglio alle 22 con gli “Amori da Palcoscenico” del Teatro del Segno, con l’istrionica cantante e compositrice Rossella Faa nel ruolo di un insolito Cupido accanto a Marta Proietti Orzella e Stefano Ledda (che firma regia e drammaturgia) per un’antologia di classici – da William Shakespeare a Carlo Goldoni e Edmond Rostand – che regala un viaggio sul filo delle emozioni.
GLI ALTRI APPUNTAMENTI
Nel mondo delle fiabe sabato 1 agosto alle 22 con “Il gatto con gli stivali” del Teatro d’Inverno, con drammaturgia e regia di Giuseppe Ligios, anche protagonista in scena con Gianfranco Corona e Giuseppe Caragliu, per una rilettura della novella cinquecentesca di “Costantino Fortunato”, ripresa da Giambattista Basile, Charles Perrault e i Fratelli Grimm, dove il figlio di un mugnaio riceve in eredità il singolare e intraprendente felino che condurrà il suo padrone fino alla corte del re.
Sul grande schermo domenica 2 agosto alle 22 “Balentes” ovvero “I coraggiosi” di Lisa Camillo, antropologa e regista sardo-australiana: «Questa è la storia di un paese perduto, questa è la storia di un popolo costretto al silenzio» spiega la stessa autrice nelle sequenze iniziali del documentario-inchiesta sulla questione complessa delle servitù militari e delle misteriose esercitazioni che rischiano di avere conseguenze devastanti sulla popolazione e sull’ambiente.
Fantasia in scena lunedì 3 agosto alle 22 con “Manovella Circus” di Teatro Tages / Teatro del Segno, delizioso spettacolo di marionette e burattini ideato e “animato” da Agostino Cacciabue e Rita Xaxa dove una famiglia di scimmiette – Max l’acrobata, Ginger sui pattini a rotelle, Casimiro il giocoliere e il mago Gustavo e pure il piccolo Cico Ciaco – insieme al topino Oscar e al pappagallo Pepito, conquista il pubblico con “numeri” e acrobazie sulle note dell’Organetto di Barberia.
Il nouveau cirque sbarca ad Allai sabato 8 agosto alle 22 con “Yes Land” di Onarts, uno spettacolo all’insegna della clownerie che mostra «l’universo di Giulio, eterno viaggiatore in cerca dell’approvazione, che cerca di mettere ordine» in lotta con il caos, con esiti “catastrofici” ma esilaranti. Il protagonista «trasforma tutto ciò che è ordinario in comico ed immaginifico» e con la sua aria sognante e la sua eterna “inadeguatezza” incanta e diverte grandi e piccini.
Tra parole e musica domenica 9 agosto alle 22 con “Baroni in Laguna” del Teatro del Segno, liberamente tratto dal saggio-inchiesta di Giuseppe Fiori con drammaturgia e regia di Stefano Ledda, protagonista sulle note della chitarra di Andrea Congia e del sax di Juri Deidda di un’avvincente e amara cronaca della lotta dei pescatori di Cabras per conquistare una nuova dignità e liberarsi del retaggio e dei vincoli di una società feudale a metà del Novecento.
Invito all’opera lunedì 10 agosto alle 22 con “Le nozze di Figaro” di Wolfgang Amadeus Mozart: un’antologia di celebri arie nell’interpretazione del soprano Federica Cubeddu e dell’Orchestra da Camera “Johann Nepomuk Wendt” diretta da Raimondo Mameli tra raffinate trascrizioni strumentali e virtuosistici assoli per dar “voce” ai diversi personaggi – dalla Contessa d’Almaviva a Susanna e l’adolescente Cherubino accanto all’ineffabile Figaro e allo spregiudicato Conte.
Omaggio all’eclettico talento di Dino Buzzati – giovedì 13 agosto alle 22 con “Spogliarello”, intenso monologo al femminile interpretato da Marta Proietti Orzella con Alessandra Leo, per la regia di Marco Nateri, che firma anche scene e costumi della nuova produzione del Teatro del Segno: la pièce descrive la breve ascesa sociale e la “caduta” di Velia, donna affascinante e bellissima ma terribilmente fragile, alla disperata ricerca di una “sicurezza” che sembra sfuggirle fino all’ultimo…
Ritratto d’artista venerdì 14 agosto alle 22 con “L’Ultima Sciamana. Il Messico di Chavela Vargas”, intrigante spettacolo-concerto di OfficinAcustica con Anna Lisa Mameli (voce), e Corrado Aragoni (pianoforte) dedicato alla cantante dalla vita movimentata, il cui nome s’intreccia a quelli di Frida Kahlo, Diego Rivera e Luis Echeverría: «Dico in ogni frase ciò che sento: parlo della notte perché la sto vivendo» – diceva l’artista, icona della musica ranchera – «racconto una storia d’amore ogni notte che canto».
Infine chiude in bellezza “Palcoscenici d’Estate” – lunedì 17 agosto alle 22 – “Son tutte belle le mamme del mondo?” de L’Effimero Meraviglioso con Miana Merisi e Luigi Tontoranelli che interpretano monologhi, dialoghi, versi e melodie sulle note del pianoforte di Corrado Aragoni, con la regia di Maria Assunta Calvisi, per affrontare le diverse sfumature e gradazioni dell’affetto materno, dalla dolcezza alla severità, dalla dedizione al dominio, fra teatro, musica e poesia.
Palcoscenici d’Estate 2020 ad Allai si inserisce nel progetto Intersezioni / rete di festival senza rete a cura di Fed.It.Art Sardegna, che riunisce sei compagnie isolane – oltre al Teatro del Segno , Abaco Teatro (Monserrato), Bocheteatro (Nuoro), L’Effimero Meraviglioso (Sinnai), Teatro d’Inverno (Alghero) e Teatro Tragodia (Mogoro) – e i rispettivi festivals con spirito di solidarietà sul modello de “s’agiudu torrau” – sotto l’egida della rete nazionale di Fed.It.Art. (Federazione Italiana Artisti). Intersezioni traccia i suoi itinerari culturali legando in un unico ordito le “trame” originali di “Libertà d’Espressione” a Mogoro e “Giardini Aperti” tra Sanluri, Donori, Quartucciu, Monserrato e Torre delle Stelle (Maracalagonis), “NUR” ad Alghero e “Il colore rosa” a Sinnai, “Palcoscenici d’Estate” ad Allai e “Percorsi Teatrali” a Santu Lussurgiu e Cagliari, “Note a Margine” e “Patapum Festival” a Nuoro.
Il Festival “Palcoscenici d’Estate” ad Allai è organizzato dal Teatro del Segno con il patrocinio e il sostegno del Comune di Allai e con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna e del MiBACT/ Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e fa parte del “circuito virtuoso” di Intersezioni 2020. L’edizione 2020 sarà realizzata nel rispetto delle regole e delle distanze di sicurezza, per rendere possibile la fruizione di spettacoli, films e concerti e garantire la tutela della salute.
INGRESSO GRATUITO (per assistere agli spettacoli è necessario prenotare)
INFO & prenotazioni: e-mail: [email protected] – cell. 391.4867955
www.teatrodelsegno.com – www.comune.allai.or.it
LA SCHEDA DEL FILM
OCEANIA (film d’animazione)Regia di John Musker, Ron Clements, Don Hall (II), Chris Williams (2016) – con Auli’i Cravalho, Dwayne Johnson, Rachel House, Temuera Morrison, Nicole Scherzinger.
Titolo originale: Moana.
Genere Animazione, Avventura, Commedia, – USA, 2016, durata 103 minuti – distribuito da Walt Disney. Film per tutti
La scheda di MyMovies:
Vaiana ha pochi anni e grandi occhi, un’attitudine al prossimo e un’attrazione per il mare che non sfuggono agli dei. Radiosa e felice cresce sotto l’ala protettiva del padre, capo del villaggio, e lo sguardo immaginifico della nonna che favorisce la sua inclinazione al viaggio rivelandole un segreto: i Maori sono stati grandi marinai. Viaggiatori irriducibili alla scoperta delle isole del Pacifico, da secoli hanno smesso di viaggiare e nessuno sa perché. Cresciuta tra il padre che sogna per lei una vita stanziale e una nonna che nutre la sua fantasia, Vaiana ha deciso di prendere in mano il timone del proprio destino e di navigare in mare aperto, oltre la barriera corallina, limite imposto dal genitore. Il mondo intorno intanto sta misteriosamente morendo. Accompagnata da un galletto disfunzionale, investita paladina dall’Oceano e ‘assistita’ da un semidio egotico e naufragato, Vaiana affronterà un viaggio epico per recuperare l’identità dei suoi avi e regalare al mondo una nuova primavera.
Un anno formidabile per la Disney che dopo Zootropolis, singolare versione animale del contratto sociale, e Alla ricerca di Dory, il miglior sequel della Pixar alla ricerca della ‘memoria’ perduta, realizza un classico Disney in prossimità del Natale. Oceania, racconto di formazione ondoso, s’iscrive nella linea del sontuoso Frozen con cui condivide lo stesso patrimonio genetico (occhi immensi, zigomi alti, chioma fluente), la stessa vocazione per l’azione, la stessa natura intraprendente, la stessa volontà di doppiare il contegno delle principesse tradizionali godendo di una gioiosa informalità. Perché da diversi anni e diverse principesse, lo studio di Burbank cerca personaggi che agiscano invece di subire, emancipati da vincoli narrativi anacronistici e desueti.
In faccia a una concorrenza sempre più cinica, che reclama una certa, ma sempre controllata irriverenza, la Disney schiera Rapunzel, Merida, Elsa, Anna, Vaiana, spostando più avanti la frontiera del femminile. E a questo giro di vento al cuore della favola non c’è più una principessa e nemmeno una storia d’amore. Due ‘emendamenti’ che evolvono la narrazione, cambiando l’interazione dell’eroina coi suoi interlocutori. Melange bronzeo di fragilità e potenza, Oceania è autosufficiente e fa avanzare il racconto da sola, veleggiando oltre il reef. Confine liminare da superare per costruire la propria identità e ricostruire quella del suo popolo.
Traghettata nell’età adulta dalla volontà e da una voce che canta di dentro (e di fuori), Vaiana si accompagna con Maui, semidio narciso, e Heihei galletto inavveduto. Irresistibili compagni di ventura che non servono a guidarla o consigliarla ma agiscono da rivelatori della sua natura profonda. Spetterà piuttosto a Vaiana il dovere di rimetterli sulla retta via, quella metaforica dell’integrità per Maui, Prometeo spaccone che ha rubato la scintilla agli dei, e quella letterale, la direzione giusta verso cui guardare, per HeiHei, gallo sconnesso a cui la protagonista riallinea lo sguardo perché non si getti tra i flutti. E una donna che riesce a gestire la crisi esistenziale di un semidio svigorito, la Disney segnala con finezza la crisi contemporanea della virilità, e a sorvegliare i ‘colpi di testa’ di una creatura instabile tra i marosi, saprà far fronte alle prove della vita, portando a termine la missione di cui l’Oceano l’ha investita: trovarsi e ritrovare l’armonia con la natura.
Navigando in un décor a priori monotono, il film si svolge principalmente in mare aperto, John Musker e Ron Clements lo increspano, misurando la sua incommensurabilità e valendosi dei suoi movimenti per tradurre le emozioni dell’eroina. Disseminato di prove iniziatiche, l’oceano è un autentico personaggio, muto ma determinato. Come il tappeto volante di Aladdin è compagno fidato di Vaiana e dona sovente alle scene un ammicco sapido e ‘refrigerante’. Malgrado le polemiche (esagerate) sollevate intorno alla ‘grossezza’ di Maui, personaggio della mitologia polinesiana rappresentato altrove erculeo e longilineo, Oceania celebra la cultura polinesiana, sublimandola e armonizzandola con la tradizione disneyana. Musker e Clements si sono recati nel Pacifico e avvalsi della collaborazione di archeologi, antropologi, linguisti, storici, pescatori, navigatori, artisti e tattoo masters locali, producendo insieme un universo coerente e rispettoso di costumi e leggende. Pescando nei classici Disney e in una struttura classica, improntata ai codici del buddy movie, la zattera di Oceania carica buon umore e strizza l’occhio a Frozen, da cui ricalca ‘duo’ e ‘duetti’, e a Hercules, da cui riprende la maniera di raccontare per disegni. Maui, disegnato a immagine e somiglianza di Dwayne Johnson, di cui converte la massa e l’atletismo, trova nel suo doppio tatuato sul petto una sorta di grillo parlante che prova a moderarne il carattere farfallone e prossimo al genio di Aladino. E su quel corpo inciso dalla vita Vaiana legge il dolore, la gloria e la caduta di Maui, interpretandone la storia, riabilitandola e rilanciandola.
Perché questa nuova eroina Disney, che rifiuta l’etichetta di principessa per quella di “figlia del capo”, è maieutica. Vaiana istruisce, sviluppa, dà credito, domanda, genera entusiasmo, fa con gli altri navigando sulla stessa barca e a livello del mare, spiega come si fa e impara come si fa, guarda al futuro e produce una nuova idea di futuro, rinunciando al bene transitorio per accompagnare una tartaruga al mare. Vaiana non è una principessa, a dispetto del costume e l’animale sidekick, a dispetto di Maui che le rinfaccia la tradizione. È una giovane navigatrice che canta e col suo canto (“How Far I’ll Go”) fa esistere il mondo. Il nuovo mondo, su cui posa la sua conchiglia. Che prende l’onda e torna al mare, come lei.
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