Normalmente, in fase di controllo è più facile trovare un sottogonfiaggio rispetto ad un gonfiaggio eccessivo. Questo perché un calo di pressione nel tempo è del tutto naturale, data la permeabilità del materiale gomma; questo fenomeno può essere accelerato da numerosi fattori, come ad esempio le condizioni climatiche.
Un pneumatico sottogonfiato si può surriscaldare eccessivamente, in funzione della velocità del veicolo e del carico, a maggior ragione, nei mesi estivi quando anche le temperature esterne sono roventi. Il surriscaldamento può determinare un degrado precoce dei materiali con cui è realizzata la gomma che, se protratto nel tempo, arriva anche a causare un cedimento strutturale dando luogo ad uno scoppio; magari ad alte velocità, con i rischi conseguenti per l’incolumità dell’automobilista.
In caso di sottogonfiaggio elevato, il pneumatico non è più in grado di reggere il carico, dato dal peso del veicolo, dei passeggeri e dei bagagli. La sua struttura portante, lavorando a flessione, si indebolisce fino a giungere al cedimento. Con gomme sgonfie si accentua inoltre il rischio di possibili lesioni, tagli, rigonfiamenti, determinati da urti accidentali contro una buca o un marciapiede. Infine, con gomme sgonfie si registrano usure più rapide e irregolari del pneumatico, quindi sarà necessario sostituire le gomme più velocemente.
Il consiglio di Assogomma e Federpneus è quello di farsi controllare i pneumatici a freddo, da gommisti specialisti prima delle partenze estive con vettura priva di passeggeri e bagagli.
Ma dove si trovano le indicazioni per un corretto gonfiaggio?
Le pressioni di gonfiaggio corrette, sono riportate sul libretto di uso e manutenzione del veicolo e molto spesso sono differenti in funzione dei pesi trasportati. Le stesse informazioni possono essere riportate, in modo più sintetico, anche sul montante della portiera della vettura lato guida o all’interno del cofano motore. Questi valori sono stabiliti dal costruttore del veicolo e devono essere rispettati scrupolosamente per ottimizzare le prestazioni dei pneumatici e del veicolo stesso. Una pressione diversa da quella prescritta dal costruttore rappresenta una potenziale alterazione delle caratteristiche costruttive e prestazionali del veicolo, quindi un possibile pericolo per la sicurezza stradale.
Gonfiare le gomme fa risparmiare?
Il controllo visivo dello stato dei pneumatici ed il loro gonfiaggio sono operazioni che vengono generalmente offerte gratuitamente dalle decine di migliaia di rivenditori specialisti sparsi su tutto il territorio italiano.
Chi circola con gomme sgonfie deve mettere in programma un maggior consumo di carburante, di qualunque tipo esso sia, che può risultare pari al 15% in più del consumo ottimale (fonte: Quattroruote).
A fronte di un maggior consumo di carburante, seguirà un proporzionale maggiore quantitativo di emissioni dannose in termini di Co2 e polveri sottili.
In sottogonfiaggio porta ad una usura anomala e più precoce del pneumatico che, inevitabilmente, necessiterà di essere sostituito prima del suo tempo ottimale di vita.
Gonfiare le gomme significa dunque sicurezza stradale, ma anche risparmio di carburante e durata ottimale dei pneumatici con conseguenti vantaggi per l’ambiente.