“L’ambizione di Sassari ad essere classificata “Città metropolitana” nasce da una presunta capacità di quell’istituto di sanare le discriminazioni del territorio del Nord Sardegna nei riguardi di Cagliari.
Ma l’Isola non si può ridurre a questo medievale bipolarismo, serve equilibrio tra le aree di programmazione senza farsi guidare dalla retorica demagogica – dichiara Deriu -. Non solo: come ricorda giustamente il presidente Fadda, sia la Rete che la Città metropolitana hanno la stessa idoneità ad intercettare fondi europei, statali e regionali”.
“La Rete metropolitana del Nord Sardegna si chiama esattamente così perché è la definizione che riassume perfettamente le caratteristiche di questo territorio – precisa Deriu -. E non è un caso che la soluzione individuata dalla legge 2/16 – brillante intuizione dell’on. Salvatore Demontis – sia stata quella di avere una sola vera Città metropolitana, come quella intorno a Cagliari, con i parametri che sono tutti dalla sua parte. Tra Sassari e Alghero, ad esempio, ci sono 50 km di campagna che rendono contraddittoria l’istituzione di una Città metropolitana. Sarebbe assurdo che in un territorio come quello della Sardegna, così poco densamente popolato, ne vengano istituite due”.
“Un nuovo stravolgimento della geografia delle autonomie della Sardegna rischia quindi di avere un impatto negativo per il Nord Sardegna e per l’intera Isola, sia dal punto di vista sociale che economico come pure istituzionale”, conclude Deriu.