In cartellone pièces come “Ottavio Bottecchia. Vite in volata” di Abaco Teatro, sulla vita del grande campione del ciclismo e “Spogliarello” di Dino Buzzati, per un intrigante ritratto al femminile nella mise en scène di Marco Nateri; spettacoli di teatro di figura come l’incantevole “Manovella Circus” con le marionette e i burattini del Teatro Tages e la moderna fiaba di “Sorichitta” scritta da Giovanni Carroni e Monica Corimbi per riscoprire profumi e sapori dell’Isola.
La magia del nouveau cirque con “Yes Land” di Onarts tra numeri acrobatici e clownerie e l’omaggio a Mercedes Sosa di OfficinAcustica con il concerto-spettacolo “Como un pajaro libre”. Fantasia “in scena” con “Una Favola al giorno” – ogni mattina alle 11.30 nel Parco della Biblioteca per riscoprire insieme ai bambini il ricco repertorio narrativo dedicato all’infanzia – dalle fiabe popolari alle opere di scrittori contemporanei – e il piacere delle letture ad alta voce.
«Il Festival “Percorsi Teatrali” compie dodici anni: dopo undici edizioni dense di emozioni con ospiti come César Brie, Elena Bucci, Isabella Carloni, Gianfranco Berardi e l’Accademia Internazionale della Luce, la dodicesima sarà in sintonia con il tempo che viviamo, caratterizzata dalle nuove regole e dalle distanze di sicurezza, con nuovi protocolli da sperimentare e applicare, dall’igienizzazione al contingentamento del pubblico. La pandemia ha cambiato il nostro modo di percepire la malattia, ma ci ha anche ricordato quanto sia importante il rispetto dell’ambiente, ci ha fatto riscoprire la lentezza e il silenzio, ci ha spinto a rivedere le nostre priorità e i valori fondamentali dell’esistenza, mettendoci di fronte alla nostra fragilità. Il teatro è fin dalle origini il luogo della riflessione e del dibattito sui temi d’attualità ma anche lo spazio dove l’immaginazione è libera di inventare nuovi mondi – per “divertire” ovvero distrarre temporaneamente il pubblico dalle ansie del presente e trasportarlo in una dimensione fantastica» – sottolinea il direttore artistico della kermesse, l’attore e regista Stefano Ledda-.
«Il XII Festival “Percorsi Teatrali” pensato per Santu Lussurgiu – con le sue case in pietra, le sue vie antiche e gli angoli suggestivi che hanno ospitato le performances di Teatro da Balcone – cambia volto, o meglio logistica: spettacoli e concerti si svolgeranno nel Cortile dell’ex Asilo in via Suor Modesta (per la necessità di ottemperare alle prescrizioni antiCovid in merito all’esecuzione degli spettacoli all’aperto). Teatro da Balcone – con gli artisti che “abitano” la cornice delle finestre e dei balconi, ma anche cortili, terrazze, piazzette e giardini per il tempo di un racconto, una coreografia, una silloge di canzoni – non ci sarà perché la sua forma itinerante avrebbe reso difficile se non impossibile il rispetto delle distanze, ma ha preso forma il progetto di “Una Favola al giorno” per i più piccoli (e non solo) nello spazio en plein air del Parco della Biblioteca, per riscoprire il piacere di raccontare e ascoltare le fiabe antiche e moderne».
Il “paese nel vulcano” dove specialmente d’estate si pratica l’“ospitalità diffusa”, donde l’idea di un festival in cui artisti e pubblico potessero incontrarsi, nel segno della convivialità, perfino scambiarsi esperienze e storie – con iniziative come “voci in prestito” – ospiterà una versione “speciale” dei “Percorsi Teatrali” in cui non a caso assumono centralità i bambini, i giovanissimi “cuccioli della specie” – grazie alla scelta dell’amministrazione comunale di realizzare la manifestazione, come segnale forte in direzione di un auspicabile “ritorno alla normalità”. E i “Percorsi Teatrali” proseguiranno anche a Cagliari – al TsE di Is Mirrionis – con incursioni urbane nell’ambito del progetto “Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro” a cura del Teatro del Segno. Tema e titolo della dodicesima edizione della kermesse, “…le tracce dell’unicorno” rimanda all’anima leggendario, simbolo di purezza ma anche antidoto ai veleni – metaforici e no, dell’esistenza
«In un tempo come questo che ci ha chiesto di creare distanze, di allontanarci l’uno dall’altro, di tenere una distanza di sicurezza personale (detesto la definizione di “distanziamento sociale”, semmai userei “distanziamento fisico”) – conclude Stefano Ledda – è, secondo me, nelle possibilità e sicuramente tra i doveri del teatro, e dello spettacolo dal vivo in generale, quello di lanciare ponti tra le persone. Credo che poche cose come la fruizione collettiva di uno spettacolo, siano in grado di riavvicinare le comunità, permettendoci di emozionarci insieme, delle emozioni che arrivano dagli attori sul palcoscenico, ma anche e soprattutto di quelle che arrivano dalla sedia accanto, seppur ad un metro di distanza».
Il XII Festival “Percorsi Teatrali” a Santu Lussurgiu si inserisce nel progetto Intersezioni / rete di festival senza rete a cura di Fed.It.Art Sardegna, che riunisce sei compagnie isolane – oltre al Teatro del Segno di Cagliari, Abaco Teatro (Monserrato), Bocheteatro (Nuoro), L’Effimero Meraviglioso (Sinnai), Teatro d’Inverno (Alghero) e Teatro Tragodia (Mogoro) – e i rispettivi festivals con spirito di solidarietà sul modello de “s’agiudu torrau” – sotto l’egida della rete nazionale di Fed.It.Art. (Federazione Italiana Artisti). Intersezioni traccia i suoi itinerari culturali legando in un unico ordito le “trame” originali di “Libertà d’Espressione” a Mogoro e “Giardini Aperti” tra Sanluri, Donori, Quartucciu, Monserrato e Torre delle Stelle (Maracalagonis), “NUR” ad Alghero e “Il colore rosa” a Sinnai, “Palcoscenici d’Estate” ad Allai e “Percorsi Teatrali” a Santu Lussurgiu e Cagliari, “Note a Margine” e “Patapum Festival” a Nuoro.
IL CARTELLONE
Il XII Festival “Percorsi Teatrali” a Santu Lussurgiu firmato Teatro del Segno si apre come di consueto con l’incontro con i cittadini e la presentazione del cartellone – venerdì 31 luglio alle 20 nel Cortile dell’ex Asilo – dove verranno anche illustrate le modalità di accesso – su prenotazione e con registrazione dei dati – allo spazio che ospita gli eventi, tutti con ingresso gratuito.
Ouverture “fantastica” venerdì 31 luglio alle 22 nel Cortile dell’ex Asilo con “Manovella Circus”, poetico spettacolo di marionette e burattini ideato e “animato” da Agostino Cacciabue e Rita Xaxa – coproduzione del Teatro Tages e Teatro del Segno – per un ideale viaggio sotto il tendone con le acrobatiche performances di una famiglia di scimmiette, sulle note dell’Organetto di Barberia. «Max l’acrobata coinvolge il pubblico con le sue evoluzioni, Ginger danza sui pattini a rotelle, Casimiro il giocoliere si esibisce in equilibrio sul monociclo e il mago Gustavo stupisce tutti con le sue illusioni» racconta Agostino Cacciabue. Sono tutti artisti circensi, capaci di realizzare numeri avvincenti e virtuosistici con grazia ed eleganza – perfino il piccolo Cico Ciaco, che dopo il debutto sulla pista sogna di addormentarsi con la storia del topolino Oscar. E poi c’è il pappagallo Pepito, che prepara per tutti i bambini le “filastrocche della buonanotte” e per gli adulti, che le leggeranno ai più piccini, i “pianeta della fortuna”.
Un’epopea sportiva – sabato 1 agosto alle 22 – con “Ottavio Bottecchia. Vite in volata” di Abaco Teatro, scritto e interpretato da Tiziano Polese, con la partecipazione di Rosalba Piras (che firma la regia) e ispirato alla figura del leggendario ciclista italiano, per due volte vincitore del Tour de France, ma anche alla sua misteriosa e tragica fine. Un affresco dell’Italia – e dell’Europa – all’inizio del Novecento con la pièce che racconta le gesta del campione, la fatica delle salite e l’entusiasmo delle folle, tra episodi curiosi e bizzarri di una vita su due ruote. «Bottecchia era un italianuzzo della provincia di Treviso, che aveva combattuto al fronte nella grande guerra tra gli esploratori d’assalto (in bicicletta si spingevano fin sotto le linee nemiche ) ma non aveva il physique du ròle del numero uno e gareggiava, lo diceva lui ,“ non per la gloria o le donne, o il successo, ma solo per “i schei”» ricorda Tiziano Polese. Il figlio del mugnaio “correva” e vinceva sulla spinta di quella fame antica che non si dimentica, per uscire dalla miseria e aiutare la sua famiglia. Finché il sogno s’infranse.
S’intitola “Sorichitta” la moderna fiaba scritta da Giovanni Carroni e Monica Corimbi del Bocheteatro – in programma lunedì 3 agosto alle 22 – che racconta la bontà dei cibi della Sardegna e l’importanza della solidarietà e del rispetto per la natura. Sotto i riflettori Monica Corimbi, nel ruolo della simpatica topolina massaia e Monica Farina, che interpreta il gatto Fantagatto accanto ad altri personaggi come il corvo Piticò e Zoseppeddu il porcospino, sulle evocative musiche di Stefano Ferrari, con la regia di Giovanni Carroni. “Sorichitta” apre ai piccoli spettatori la sua dispensa, facendogli (ri)scoprire sos culurjones, sos malloreddos, sos macarones de busa, su casu berbechinu ma anche il miele e l’olio sardi. I sapori della tradizione e i prodotti del territorio a fronte di merendine e patatine di cui troppo spesso si abusa, per una riflessione su una sana e corretta alimentazione e sull’importanza di salvaguardare quelle creazioni dell’arte culinaria, le ricette tramandate di madre in figlia, come un tesoro prezioso e simbolo dell’identità.
Un intenso ritratto al femminile – martedì 4 agosto alle 22 – con “Spogliarello” di Dino Buzzati, nell’interpretazione di Marta Proietti Orzella e Alessandra Leo, per la regia di Marco Nateri, che firma anche scene e costumi dello spettacolo del Teatro del Segno. La pièce è incentrata sulla figura di Velia, ambiziosa arrampicatrice sociale, bellissima e seducente, che aspira a una sicurezza sempre più difficile da raggiungere. La sua in realtà è una “discesa agli inferi”, segnata da una sfortuna implacabile che sembra perseguitarla, per cui i suoi tentativi di sfuggire alla povertà, con esiti disastrosi, la fanno precipitare sempre più, da mantenuta di lusso a barista a “bella di notte”. “Spogliarello” mette a nudo l’anima fragile della protagonista, la sua dubbia moralità e i suoi discutibili principi, ma soprattutto ironizza sull’ipocrisia della “buona” società, la quale tollera comportamenti sconvenienti e adulterini purché nascosti, salvo poi infierire e (fingere di) scandalizzarsi se i “peccati” veniali o no vengono scoperti, con la condanna senza attenuanti della “femme fatale”.
“Como un pájaro libre” – ovvero “Libero come un uccello” è il concerto-spettacolo di OfficinAcustica dedicato alla cantante argentina Mercedes Sosa – a Santu Lussurgiu mercoledì 5 agosto alle 22: la voce di Anna Lisa Mameli e il pianoforte di Corrado Aragoni per un’antologia di melodie indimenticabili. Note storiche e biografiche si alternano alle canzoni più famose e emblematiche dell’artista, icona della musica argentina e della lotta per la pace e per i diritti civili durante la dittatura: «“La madre d’America” – definita anche “la voce della terra”, o semplicemente “La Negra”, è stata un’artista “scomoda”, perché pretendeva di cantare canzoni di pace in tempo di guerra e canzoni di libertà in tempo di prigionia». “Como un pájaro libre” – dal titolo di una sua canzone, «è il ritratto di una grande artista e di una grande donna, dove vita e arte si intrecciano, con la riscoperta di un repertorio legato alla tradizione musicale sudamericana, che esce dai canoni delle sonorità folkloriche per assumere una veste nuova, inedita e affascinante».
Il XII Festival “Percorsi Teatrali” si chiude in bellezza venerdì 7 agosto alle 22 con il coinvolgente “Yes Land” di Onarts, nel segno del nouveau cirque: il clown Giulio, “eterno viaggiatore”, cerca di mettere ordine nel caos. Un’impresa non facile, per questo «personaggio semplice e complesso al tempo stesso, che trasforma tutto ciò che è ordinario in comico ed immaginifico, obbligandoci a fare i conti con il sentimento di inadeguatezza che ognuno di noi ha provato almeno una volta nella vita». L’arte della clownerie e varie tecniche circensi – acrobatica e giocoleria, equilibrismo, manipolazione di oggetti – compongono la movimentata “drammaturgia” dello spettacolo dove «il gesto, il movimento e l’interazione con il pubblico si rivelano sempre come esplorazione di sentimenti, permettendo al virtuosismo della tecnica di rimanere al servizio della storia». Il protagonista è «un vagabondo alla continua ricerca di una dimensione esistenziale, in lotta tra l’insieme e la solitudine, due dimensioni che si configurano tra il pubblico e la scena, creando così un continuo gioco onirico tra due mondi».
Viaggio nel regno della fantasia a misura di piccoli ascoltatori (e lettori) con “Una Favola al giorno”, la nuova rassegna di fiabe lette ad alta voce sul prato della Biblioteca, tutte le mattine alle 11.30 dal 1 al 7 agosto, per un’antologia di storie classiche e moderne, avventurose, comiche e poetiche affidate alle voci degli attori del Teatro del Segno – un “angolo letterario” dedicato ai giovanissimi.
Il XII Festival “Percorsi Teatrali” a Santu Lussurgiu (OR) è organizzato dal Teatro del Segno con il patrocinio e il sostegno del Comune di Santu Lussurgiu e della Regione Autonoma della Sardegna (e con il contributo del MiBACT) e inserito nella “rete” di “Intersezioni” 2020 a cura di Fed.It.Art. Sardegna.
IMPORTANTE: PER POTER ASSISTERE AGLI SPETTACOLI – NEL RISPETTO DELLE PRESCRIZIONI PER L’ESECUZIONE DEGLI SPETTACOLI ALL’APERTO – SARA’ NECESSARIO, PRENOTARE IL PROPRIO POSTO COMUNICANDO I DATI PERSONALI.
È possibile prenotare inviando una e-mail a: [email protected] oppure telefonando o inviando un messaggio Whatsapp al numero 391.4867955