L’accordo, come già comunicato da Camoglio alle associazioni, prevede il ripristino del servizio mensa da lunedì 13 con l’erogazione di un pasto caldo e la possibilità di consumarlo nella sala mensa.
Tuttavia il servizio verrà erogato solo dal lunedì al venerdì, mentre il sabato continueranno a essere distribuite le lunch box e la domenica la mensa sarà completamente chiusa. Questa soluzione è un compromesso al ribasso e le conseguenze le subiscono ancora una volta studenti e lavoratori.
L’ERSU e la sua dirigenza si rivelano per ciò che sono e – sulla strada già intrapresa da tempo, quella del “contingentamento dei costi” sulle nostre spalle – continuano a non garantirci il diritto allo studio e, così facendo, neanche il diritto al lavoro per tutte le persone impiegate nelle mense.
Allo stato attuale, sono tante le risposte che vorremmo avere e sono poche quelle che abbiamo ricevuto dall’ente:
– per quanto riguarda il servizio mensa, non si sa nulla su quali saranno le modalità di riapertura a settembre, né sappiamo nulla di certo riguardo al rimborso una tantum dei pasti che non sono stati utilizzati;
– per quanto riguarda gli alloggi, non abbiamo avuto più nessuna notizia sull’indennizzo di 600€, richiesto a parziale copertura dei canoni d’affitto anticipati e mai usufruiti;
– sappiamo però che i posti letto sono drasticamente diminuiti a tempo indeterminato e che l’ente pare non aver predisposto misure alternative per sopperire a queste mancanze.
Per questo abbiamo deciso di continuare sulla linea tenuta finora: i fatti hanno dimostrato che la lotta è l’unica modalità che paga.
Lunedì 13 ci riuniremo in assemblea nel piazzale della mensa di via Trentino per decidere sui prossimi passi da fare!
Gli studenti universitari!