e liberamente ispirato ad alcune delle più celebri commedie – e tragedie – di William Shakespeare, Edmond Rostand e Carlo Goldoni, in cartellone DOMANI
(lunedì 27 luglio) alle 22 in piazza Santo Isidoro ad Allai per il II Festival “Palcoscenici d’Estate”.
La seconda edizione della kermesse organizzata dal Teatro nel Segno nel paese del Barigadu, con il patrocinio e il sostegno del Comune di Allai –
incastonata nella rete di “Intersezioni” 2020 – ospita la pièce dei “padroni di casa” per una riflessione sull’amore fra teatro e canzoni.
Sotto i riflettori, insieme all’attore e regista, alle prese con un’antologia di “Giochi, drammi, passioni amorose dai classici del teatro e della letteratura”
un’interprete intensa e versatile come Marta Proietti Orzella e, nel ruolo di una moderna cantastorie, l’istrionica musicista,
compositrice e performer Rossella Faa che disegnerà dal vivo la colonna sonora della serata tra arie d’opera e ammalianti ballads,
per un coinvolgente e “interattivo” divertissement metateatrale in cui gli spettatori diventano essi stessi protagonisti – e artefici del destino dei personaggi.
Un’avvincente pièce che intreccia parole e note, indovinelli e turbamenti del cuore, tra fughe e inseguimenti – per un viaggio dietro le quinte, tra segreti e tecniche di recitazione,
dai dialoghi silenziosi ma densi di poesia dell’arte del mimo alla seduzione in versi del “Cyrano de Bergerac”, ai riti del corteggiamento attraverso le diverse epoche, dal veleno della gelosia alla magia di un colpo di fulmine..
“Amori da Palcoscenico” ovvero intriganti variazioni sul tema, dal folgorante incrocio di sguardi di “Romeo e Giulietta” che culmina nella celebre scena del balcone, tra promesse e giuramenti dei due adolescenti,
incuranti dell’odio e della rivalità tra le rispettive famiglie, alla rivelazione dell’animo tormentato di “Otello” che, istigato da Jago,
interpreta ogni gesto e ogni sguardo, ogni parola innocente della “sua” Desdemona come prova di un immaginario tradimento, fino a mettere in pratica l’affermazione di Oscar Wilde secondo la quale
«ogni uomo uccide ciò che ama», distruggendo la vita di lei e la propria in un unico istante con un tremendo delitto.
Quel «mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre» è l’arma pericolosa con cui il Moro di Venezia annienta se stesso,
ma anche, in modo più sottile, lo strumento con cui Mirandolina si diverte e tiene in pugno i suoi pretendenti,
senza mai dare a nessuno di loro alcuna certezza, ma solo un’illusione che subito si dissolve, lasciandoli alla mercé della “Locandiera”.
I capricci dell’avvenente imprenditrice, per nulla interessata a perdere la propria indipendenza ma ben decisa a trarre vantaggio dalla situazione, per il bene della locanda,
feriscono crudelmente l’unico avventore tanto ingenuo da credersi invulnerabile, e per ciò stesso più interessante, eppure fin troppo facile preda della malizia di colei.
Se i sussurri di due giovani innamorati destinati a perire nella guerra tra Capuleti e Montecchi abbiano turbato l’incostante luna non è dato saperlo,
ma perfino l’astro notturno potrebbe arrossire davanti all’infuocata dichiarazione di “Cyrano de Bergerac” per Rossana,
in cui un bacio diventa «l’apostrofo roseo tra le parole t’amo» e il poeta, mascherato dietro la bellezza virile di un cadetto, conquista il cuore e la mente della donna con ardite metafore, senza mai trovare il coraggio di rivelarle la verità.
Un’antologia di dialoghi e discorsi d’amore per la pièce, impreziosita dalla voce e dalle musiche di Rossella Faa, che mette l’accento sulle infinite declinazioni del sentimento più antico e universale,
dove si mescolano ironia e dramma, le imprevedibili regole dell’attrazione e le ragioni del cuore (che la ragione non conosce) al di là delle convenzioni della società.
“Amori da Palcoscenico” quindi raccontati attraverso il meccanismo della finzione,
che ha però il pregio di apparire più vera del vero e in cui per un istante come per incantesimo grazie alla complicità di artisti e pubblico una o più creature d’invenzione respirano,
parlano, amano, soffrono o si rallegrano sulla scena e si compie, o meglio “arde” e si consuma la vita dei personaggi.
Un inganno volontario che trasforma una favola in una storia emblematica, specchio della realtà, in grado di riassumere la complessità del mondo e le contrastanti sensazioni ed emozioni,
e in particolare la forza e perfino la “pericolosità” delle passioni laddove ci si lasci dominare dagli impulsi senza opporvi il ragionevole freno del ragionamento e dunque della civiltà.
In chiave leggera e brillante gli “Amori da Palcoscenico” affrontano questioni fondamentali, oggi come ieri,
ovvero il nodo dei rapporti e delle relazioni, tra l’innamoramento e il disincanto, fino all’estremo del “femminicidio” – argomento di dolorosa e scottante attualità
– in una drammaturgia dove humour e intrattenimento si intrecciano ad un’indagine sulla natura umana, sulla fragilità e le paure, i desideri e le inquietudini, in un vivido affresco della società.
OGGI in cartellone
Una classica fiaba in un’inedita rilettura moderna STASERA (domenica 26 luglio) alle 22 ad Allai con “Baracca & Burattori – con Cenerentola” del Teatro Tragodia,
con drammaturgia e regia di Virginia Garau, anche protagonista sulla scena con Daniela Melis e Ulisse Sebis: nel teatro in miniatura appaiono dei veri attori in luogo delle “teste di legno” tra buffe gags per il divertimento di grandi e piccini,
mentre la vicenda della fanciulla e con le sue cattivissime sorellastre offre spunti di riflessione sul “bullismo”.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
Nel mondo delle fiabe sabato 1 agosto alle 22 con “Il gatto con gli stivali” del Teatro d’Inverno, con drammaturgia e regia di Giuseppe Ligios, anche protagonista in scena con Gianfranco Corona e Giuseppe Caragliu,
per una rilettura della novella cinquecentesca di “Costantino Fortunato”, ripresa da Giambattista Basile, Charles Perrault e i Fratelli Grimm, dove il figlio di un mugnaio riceve in eredità il singolare e intraprendente felino che condurrà il suo padrone fino alla corte del re.
Sul grande schermo domenica 2 agosto alle 22 “Balentes” ovvero “I coraggiosi” di Lisa Camillo, antropologa e regista sardo-australiana: «Questa è la storia di un paese perduto,
questa è la storia di un popolo costretto al silenzio» spiega la stessa autrice nelle sequenze iniziali del documentario-inchiesta sulla questione complessa delle servitù militari e delle misteriose esercitazioni che rischiano di avere conseguenze devastanti sulla popolazione e sull’ambiente.
Fantasia in scena lunedì 3 agosto alle 22 con “Manovella Circus” di Teatro Tages / Teatro del Segno, delizioso spettacolo di marionette e burattini ideato e “animato” da Agostino Cacciabue e Rita Xaxa dove una famiglia di scimmiette –
Max l’acrobata, Ginger sui pattini a rotelle, Casimiro il giocoliere e il mago Gustavo e pure il piccolo Cico Ciaco – insieme al topino Oscar e al pappagallo Pepito, conquista il pubblico con “numeri” e acrobazie sulle note dell’Organetto di Barberia.
Il nouveau cirque sbarca ad Allai sabato 8 agosto alle 22 con “Yes Land” di Onarts, uno spettacolo all’insegna della clownerie che mostra
«l’universo di Giulio, eterno viaggiatore in cerca dell’approvazione, che cerca di mettere ordine» in lotta con il caos, con esiti “catastrofici” ma esilaranti.
Il protagonista «trasforma tutto ciò che è ordinario in comico ed immaginifico» e con la sua aria sognante e la sua eterna “inadeguatezza” incanta e diverte grandi e piccini.
Tra parole e musica domenica 9 agosto alle 22 con “Baroni in Laguna” del Teatro del Segno, liberamente tratto dal saggio-inchiesta di Giuseppe Fiori con drammaturgia e regia di Stefano Ledda,
protagonista sulle note della chitarra di Andrea Congia e del sax di Juri Deidda di un’avvincente e amara cronaca della lotta dei pescatori di Cabras per conquistare una nuova dignità e liberarsi del retaggio e dei vincoli di una società feudale a metà del Novecento.
Invito all’opera lunedì 10 agosto alle 22 con “Le nozze di Figaro” di Wolfgang Amadeus Mozart: un’antologia di celebri arie nell’interpretazione del soprano Federica Cubeddu e dell’Orchestra da Camera “Johann Nepomuk Wendt”
diretta da Raimondo Mameli tra raffinate trascrizioni strumentali e virtuosistici assoli per dar “voce” ai diversi personaggi – dalla Contessa d’Almaviva a Susanna e l’adolescente Cherubino accanto all’ineffabile Figaro e allo spregiudicato Conte.
Omaggio all’eclettico talento di Dino Buzzati – giovedì 13 agosto alle 22 con “Spogliarello”, intenso monologo al femminile interpretato da Marta Proietti Orzella con Alessandra Leo, per la regia di Marco Nateri,
che firma anche scene e costumi della nuova produzione del Teatro del Segno: la pièce descrive la breve ascesa sociale e la “caduta” di Velia, donna affascinante e bellissima ma terribilmente fragile,
alla disperata ricerca di una “sicurezza” che sembra sfuggirle fino all’ultimo…
Ritratto d’artista venerdì 14 agosto alle 22 con “L’Ultima Sciamana
. Il Messico di Chavela Vargas”, intrigante spettacolo-concerto di OfficinAcustica con Anna Lisa Mameli (voce),
e Corrado Aragoni (pianoforte) dedicato alla cantante dalla vita movimentata, il cui nome s’intreccia a quelli di Frida Kahlo, Diego Rivera e Luis Echeverría:
«Dico in ogni frase ciò che sento: parlo della notte perché la sto vivendo» – diceva l’artista, icona della musica ranchera – «racconto una storia d’amore ogni notte che canto».
Infine chiude in bellezza “Palcoscenici d’Estate” – lunedì 17 agosto alle 22 – “Son tutte belle le mamme del mondo?”
de L’Effimero Meraviglioso con Miana Merisi e Luigi Tontoranelli che interpretano monologhi, dialoghi,
versi e melodie sulle note del pianoforte di Corrado Aragoni, con la regia di Maria Assunta Calvisi,
per affrontare le diverse sfumature e gradazioni dell’affetto materno, dalla dolcezza alla severità, dalla dedizione al dominio, fra teatro, musica e poesia.
Palcoscenici d’Estate 2020 ad Allai si inserisce nel progetto Intersezioni / rete di festival senza rete a cura di Fed.It.Art Sardegna, che riunisce sei compagnie isolane – oltre al Teatro del Segno ,
Abaco Teatro (Monserrato), Bocheteatro (Nuoro), L’Effimero Meraviglioso (Sinnai), Teatro d’Inverno (Alghero) e Teatro Tragodia (Mogoro) – e i rispettivi festivals con spirito di solidarietà sul modello de “s’agiudu torrau”
– sotto l’egida della rete nazionale di Fed.It.Art. (Federazione Italiana Artisti). Intersezioni traccia i suoi itinerari culturali legando in un unico ordito le “trame”
originali di “Libertà d’Espressione” a Mogoro e “Giardini Aperti” tra Sanluri, Donori, Quartucciu, Monserrato e Torre delle Stelle (Maracalagonis),
“NUR” ad Alghero e “Il colore rosa” a Sinnai, “Palcoscenici d’Estate” ad Allai e “Percorsi Teatrali” a Santu Lussurgiu e Cagliari, “Note a Margine” e “Patapum Festival” a Nuoro.