Il disappunto di UGL Pensionari Caserta sul DL 4/2019
Tale decreto prevede, infatti, all’articolo 23, la possibilità per i dipendenti pubblici neopensionati, sia con “Quota 100” che con la Legge Fornero, di ottenere un anticipo/prestito dal settore bancario fino a 45.000 euro del TFS/TFR maturato; “anticipo/prestito” che comunque contempla il pagamento di un interesse, seppur non eccessivo, a carico del beneficiario.
Il 22 aprile 2020, dopo varie peripezie, con il DPCM n. 51 pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 150 del 15/06/2020 ed entrato in vigore il 30 giugno, sembrava si fosse finalmente giunti alla conclusione della vicenda, ma purtroppo sembra che così non sia.
La procedura per poter accedere al “prestito bancario” per l’anticipazione del TFS/TFR, che prevede come fase iniziale la quantificazione e certificazione dell’importo spettante da parte dell’INPS, può essere conclusa, se tutto va bene, in 135 giorni circa dal momento in cui viene richiesta la quantificazione/certificazione all’INPS all’accredito sul conto corrente del pensionato che ha fatto richiesta dell’anticipo/prestito.
L’importo del TFS/TFR è stato, da sempre, utilizzato dai pensionati per l’acquisto o ristrutturazione di una casa, per avviare un’attività per un figlio e purtroppo in molti casi per sostenere spese sanitarie, tutte spese che in questo particolare momento di crisi avrebbero potuto dare una mano all’agognato rilancio dell’economia nazionale immettendo liquidità sul mercato e senza nessun “esborso” da parte dello Stato (il TFS/TFR dovrebbe essere accantonato almeno ogni anno dal datore di lavoro per poterlo liquidare al pensionato al momento del collocamento a riposo).
“Siamo giunti alla fine del mese di luglio” spiega il sindacalista “e, a distanza di oltre un anno e mezzo dal decreto legge n. 4/2019, ancora nulla si sa su quando sarà possibile ottenere il prestito o avviare la procedura per ottenerlo. Auspicando che gli ultimi necessari adempimenti possano essere portati a termine in tempi brevi” ha concluso del Gaudio “manterremo alta l’attenzione sull’argomento – d’intesa con la Segreteria Nazionale – per consentire ai neopensionati di poter entrare in possesso di quanto loro spettante”.