E’ quanto hanno dichiarato questa Mattina la Segretaria Confederale responsabile dell’Ufficio Politiche del Welfare della Ugl Ornella Petillo,
e la Vicesegretaria della Ugl Caserta Marianna Grande. Durante i giorni del lockdown, si legge nella nota congiunta trasmessa agli organi di stampa, avevamo già lanciato questo allarme sociale;
eravamo infatti persuase che tantissime donne avrebbero dovuto convivere con le angherie di mariti, compagni e familiari violenti;
una condanna silenziosa che a nostro avviso le avrebbe costrette a trascorrere momenti che definire difficili appariva già come un eufemismo.
La percezione, che ci induce a credere che siamo in presenza di una crescita esponenziale dell’interruzione di tante difficili convivenze,
è reale ed è suffragata da quanto già riportato dall’articolo apparso a metà Maggio su Vanityfair, dalle dichiarazioni della senatrice Valeria Valente e da quelle dell’avvocato Gian Ettore Gassani,
presidente dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani che aveva fissato a 25.000 il numero delle coppie in attesa.
Sono tantissime le donne che vivono la necessità di voler dar seguito o addirittura presentare istanza di separazione presso i tribunali competenti, il cui lavoro,
partito peraltro a macchia di leopardo, non consente di procedere con speditezza.
E’ un’emergenza, concludono le sindacaliste, che si ripercuote anche sui figli minori, i quali, nel migliore dei casi sono vincolati da accordi di visita pro bono che non hanno alcun valore giurisprudenziale ed ai quali,
per i motivi evidenziati, non possono venir riconosciuti gli assegni compensativi.