Vacanze. L’Italia della ripartenza punta alla ripresa grazie alle vacanze prolungate fino ad ottobre.
Il 47,5% degli italiani che farà almeno una vacanza questa estate preferirà soggiorni di fine estate:
nei villaggi turistici il 46,2% delle vacanze degli italiani si svolge tra luglio e agosto come negli alberghi di categoria medio bassa il 44,5%.
Negli alberghi (oltre le tre stelle) le vacanze degli italiani si
svolgeranno – nel 71,2% dei casi – a fine estate.
Il top delle vacanze di fine estate saranno le country house, i campeggi e le vacanze dai parenti.
Tiene il sogno straniero di una vacanza in Italia: dal web segnalipositivi con 231milioni di interazioni e oltre 658mila reazioni di
gradimento, 89mila di affetto, 340mila di empatia e 64mila di stupore per il Belpaese.
Inoltre il tema turismo è finalmente tra i primi 10 Temi web dominanti a livello internazionale e produce 370,7 milioni di visualizzazioni.
Quindi nell’immaginario dei turisti stranieri potenziali, l’Italia torna ad essere la grande destinazione turistica che è sempre stata, in uno scenario sempre meno legato al Covid.
Le proiezioni di Enit per tutto il 2020 vedono la montagna meno
colpita dal trend negativo del turismo (-39% sul 2019), rispetto alle
destinazioni costiere (-51%) e alle città d’arte (-49%) maggiormente
dipendenti dai turisti provenienti da oltreoceano.
Il turismo montano va bene ed intercetterà il 60% dei visitatori dal mercato interno,
consolidando un trend positivo e confermandosi la destinazione adatta in questo periodo post pandemico.
In confronto, le destinazioni costiere e le città d’arte in particolare risentono in maniera più pronunciata della chiusura dei voli e della quarantena prevista per gli arrivi extra Shengen,
essendo mete a maggiore incidenza dei visitatori internazionali.
Migliorano le prenotazioni straniere dal 13 luglio al 23 agosto, con un calo del -90,1% (era -91,7% 15 giorni fa).
Da alcuni mercati c’è una frenata alle disdette: in particolare, la
Germania passa da -83,7% a -75,7%, e la Francia da -79,1% a -64,9, il
Regno Unito da -90,6% a -86,5%. Scontato il calo dagli Usa, in
considerazione della fase acuta della diffusione del virus che sta
vivendo quel Paese (-94,3%) e per analoghi motivi la Russia (-93%).
Per l’intero trimestre estivo da luglio a settembre l’Italia
realizza un calo degli arrivi aeroportuali internazionali in linea con
quello degli altri Paesi concorrenti (Italia -86,9%), Francia (-83,9%)
e Spagna (-83,4%).
Una contrazione più profonda a luglio (-90,4%) rispetto ad agosto (-85,3%) e a settembre (-83,3%). Il totale degli
arrivi aeroportuali internazionali dal 1° gennaio al 12 luglio
registra perdite un -81% rispetto allo stesso periodo del 2019.
In ragione di quanto appena detto per gli Usa (-87,5%) ma anche per la
Cina (-88,8%). Diminuzione contenuta è quello dalla Francia, che si
assesta su un -72,5%.
Gli arrivi internazionali in tutto il 2020 calano del -55% rispetto al
2019 (pari a 35 milioni di visitatori) e l’Italia perde 119 milioni di
pernottamenti nel 2020 (165 milioni compresi gli italiani).
Come proiezione per tutto il 2020 in termini di arrivi internazionali
l’Italia è linea con la Francia e la media dell’Europa Occidentale (-52%).
Ha più appeal di Croazia (-68%) e Grecia (-58%), mentre è in linea con la Turchia che è ha ugualmente arrivi
internazionali in calo del -55%. Perde 5 punti in più della Spagna
(-50%),
Sul sito Enit alla sezione bollettino è disponibile il report
aggiornato sulla situazione dei provvedimenti legati al Covid di tutti
i Paesi.