“L’incontro è stato interlocutorio e deludente, mentre urgono
soluzioni concrete che garantiscano continuità industriale e lavoro,
poiché purtroppo Whirlpool non ha mutato il suo proposito di chiudere
lo stabilimento di Napoli a fine di ottobre. Fino ad ora il Governo non
è riuscito né a condizionare la multinazionale né a trovare
alternative, mostrando quindi una pericolosa debolezza, tanto più che
la decisione aziendale vìola un accordo firmato in sede istituzionale a
ottobre 2018”. Lo dichiarano Rocco Palombella, segretario generale
della Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del
settore elettrodomestici, al termine dell’incontro tenutosi oggi con
Whirlpool e con il Ministero dello Sviluppo economico in
videoconference.
nostri suggerimenti di varare norme che penalizzino la multinazionale
nel caso in insista nei propri propositi di chiusura e la incentivi
invece qualora li muti decidendo di rilanciare il sito di Napoli. Eppure
avevamo offerto l’esempio di ciò che era stato fatto con successo nel
2015 per vincere la dura vertenza Electrolux, ma siamo rimasti
inascoltati. L’unica cosa che è emersa è l’attività di ricerca di
Invitalia di possibili investitori che riconvertano il sito di Napoli,
con l’intento a presentare entro il 31 luglio un piano fra quelli oggi
al vaglio”.
“Attendiamo per altro notizie precise – chiudono Palombella e Ficco –
sulle prospettive di tutti gli altri siti, giacché la Direzione
aziendale si è impegnata a illustrare gli aggiornamenti del piano
industriale dopo il 23 luglio. Speriamo che i segnali di ripresa di
alcuni stabilimenti siano confermati, che si arresti la delocalizzazione
delle funzioni impiegatizie e che siano fugati i nostri crescenti timori
sul futuro di Carinaro, magazzino allocato in provincia di Caserta”.