Il Cagliari arriva alla sfida casalinga con il pareggio contro la Fiorentina che ha quasi eliminato ogni speranza per l’Europa League. Di certo la situazione era stata fortemente compressa dalla crisi di inizio anno, ma Walter Zenga in conferenza stampa fa autocritica.
“Non sono mai soddisfatto, sono molto autocritico. Spesso mi chiedo dove potevo fare meglio per cambiare qualche situazione. Il mio rammarico è non poter intervenire, per questioni di tempo, nei piccoli dettagli che però fanno la differenza: durante la settimana, in ritiro, in fase di preparazione della gara”.
Il mister, però, dalla sua ha avuto il problema della rosa perennemente ridotta a seguito dei tanti infortuni. Una situazione alquanto spiacevole visti gli impegni ravvicinati.
“In un campionato “normale”, per esempio, di solito basta una settimana per recuperare da un piccolo infortunio: in questo, nello stesso arco di tempo, rischi di saltare diverse partite. Va quindi analizzato tutto con grande attenzione: sia nelle scelte iniziali che in quelle a gara in corso. I rientri ci daranno qualche soluzione in più”.
Dall’altra parte del campo ci sarà il Lecce di Liverani. All’andata dal match contro i salentini che il Cagliari iniziò quella fase discendente e di crisi.
“Il Lecce si gioca tanto ma non è certo all’ultima spiaggia. I salentini sono una squadra viva, hanno fatto una grande partita contro Lazio e Sassuolo; contro Milan e Atalanta hanno mantenuto a lungo il risultato sul pari. Hanno delle ottime individualità. Sono allenati da un ragazzo, Liverani, che ho avuto da giocatore a Palermo: si vedeva chiaramente che sarebbe diventato un allenatore. Massimo rispetto per il Lecce, da parte nostra ci vorrà una prestazione di livello, ci stiamo preparando per questo”.
Domani la squadra rossoblù dovrà fare il massimo anche per un’altra ragione: Zenga raggiunge quota 100 panchine in Serie A.
“Quella di domani sarà la mia partita numero 100 in Serie A da tecnico: è tanta roba, credo di essermi avvicinato alle 500 panchine ufficiali considerando anche quelle all’estero. Le esperienze vissute lontano dal tuo Paese, come ho fatto io, portano sempre grandi benefici, ti inducono a ragionare in modo diverso e più positivo verso le situazioni che si vengono a creare”.