Il penultimo appuntamento della terza edizione di Pedras et Sonus si vivrà domani (sabato 22 agosto) alle 22 nel Giardino Botanico delle essenze del Monte Arci di Masullas con Francesca Corrias (voce e flauto) che, accompagnata dal quartetto Sunflower, incontrerà due tessitrici della storica cooperativa Su Trobasciu di Mogoro, sul palco con i loro tradizionali telai.
Un’altra prima assoluta, dunque, per il festival dove l’incontro tra due arti così apparentemente distinte e lontane, racconterà importanti similitudini legate all’improvvisazione e alla valorizzazione dell’identità personale e della collettività, in una performance mai sperimentata finora. Affiancheranno le artiste i musicisti Sandro Mura (pianoforte), Filippo Mundula (contrabbasso) e Pierpaolo Frailis (batteria).
Sipario sul festival mercoledì 26 agosto a Pau, comune dell’oristanese che da quest’anno si aggiunge a quelli dell’Unione dei Comuni Parte Montis: nel Parco degli Ulivi alle 22 la direttrice artistica Zoe Pia (clarinetto, launeddas) affiancata dal pianista Roberto De Nittis (miglior nuovo talento jazz italiano secondo la rivista Musica Jazz nel 2019) saluterà il pubblico della manifestazione con il concerto Shardana, per raccontare tradizioni, leggende e misteri della Sardegna, in una versione più intima e raccolta, arricchita dagli innesti narrativi dell’archeologa Giulia Balzano del Museo dell’ossidiana di Pau.
Ogni appuntamento del festival è raccontato giornalmente dalla blogger “Una sarda tra le nuvole”, che segue i concerti e traduce, attraverso i propri occhi digitali, i segreti che si nascondono dietro un’organizzazione che vuole essere un appuntamento culturale importante e significativo dell’ambito musicale e multiculturale in Sardegna.
Fin dalla sua prima edizione il festival veicola le proprie comunicazioni utilizzando anche la lingua sarda, presente in ogni aspetto comunicativo grazie al lavoro del dottor Francesco Grussu.
Pedras et Sonus – Jazz Festival Parte Montis è realizzato con il sostegno dell’Unione dei Comuni Parte Montis, della Fondazione di Sardegna, di Corsica e Sardinia Ferries, dei Comuni di Mogoro, Masullas, Gonnostramatza, Pompu, Siris, Simala e Pau.
Da segnalare, inoltre, la collaborazione con il Museo dell’Ossidiana di Pau, Grafik Art, Cantina “Il Nuraghe” di Mogoro, Alessandra Curreli (artigiana e designer), Anna d’Arte (orafa filigranista), Una sarda tra le nuvole, Fiera dell’Artigianato Artistico della Sardegna, Associazione Turistica Pro Loco Mogoro, Associazione Musicale Mogorese.
INFO E BIGLIETTI – I concerti del Pedras et Sonus – Jazz Festival Parte Montis sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria al numero 379 1579897 o via mail all’indirizzo [email protected].
I LUOGHI – Parte Montis o Montangia è la denominazione medievale di una delle curatorìe o encontrade del Giudicato di Arborea: una sorta di provincia amministrata dal Curator. Si trattava di una subregione costituita da piccoli paesi, le Ville, governate ognuna da un Majore de Villa. Questa antica suddivisione geografica e politica è rimasta per certi versi inalterata per molti secoli e oggi a capo di quei villaggi ci sono i sindaci. Nel 2007 nasce l’Unione dei Comuni di Parte Montis, (Gonnostramatza, Masullas, Mogoro, Pompu e Siris), nel 2017 entra a far parte dell’Unione il Comune di Simala. Sei Comuni della provincia di Oristano che uniscono le proprie risorse manifestando l’interesse a rafforzare un patrimonio culturale, storico, naturalistico e paesaggistico che si esprime appieno solo con una visione e un progetto unitari. Caposaldo dei nuovi amministratori è il recupero dell’identità, della memoria storica, come solida base per costruire il futuro. Cancellando i confini comunali si giunge a concepire l’unicità di un territorio dove usanze, cibi, produzioni artistiche, chiese e nuraghi, si fondono nel paesaggio in stretto rapporto con la natura. Questo è lo spirito dell’Unione, riscoprire preziose eredità sepolte e aprire nuovi orizzonti di sviluppo socio-economico.
IL FESTIVAL – Il festival Pedras et Sonus nasce nel 2018 da un’idea della musicista e compositrice mogorese Zoe Pia, tra le più giovani direttrici artistiche in Italia (nasce, infatti, nel 1986), ed è sostenuto fin dal primo momento dall’Unione dei Comuni Parte Montis. Nella sua prima edizione ospita Antonello Salis, Karima, Baba Sissoko, Bebo Ferra, Zoe Pia, Claudia Aru, Mumucs, AFloh e Federica Muscas, mentre nella seconda edizione (nel 2019, in collaborazione con il festival Time in Jazz) annovera tra i suoi ospiti Mauro Ottolini & Sousaphonix, Nilza Costa, Gavino Murgia, Roberto De Nittis, Ada Montellanico, Vincenzo Vasi, Valeria Sturba, Freak Motel e Simone Grussu. La manifestazione rivolge una particolare attenzione al coinvolgimento attivo delle nuove generazioni di bambini e ragazzi e delle nonne, attraverso laboratori specifici (sensibilizzazione all’arte del riciclo, all’utilizzo della lingua sarda, allo sviluppo di valori di rispetto reciproco), oltre che alla valorizzazione dell’arte in ogni sua molteplice accezione, in costante dialogo con le varie e innumerevoli realtà locali.
MISURE DI CONTENIMENTO – Nell’attuazione delle misure sanitarie per contrastare l’emergenza coronavirus, l’ingresso agli eventi del festival sarà consentito a una persona per volta, con l’obbligo di indossare la mascherina fino al raggiungimento del posto (quando sarà possibile toglierla), mentre sarà cura dell’organizzazione mettere a disposizione del pubblico il gel per sanificare le mani. Verrà assicurato il corretto distanziamento di un metro tra gli spettatori (sia frontalmente che lateralmente), a eccezione dei componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi o per le persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale. Sarà privilegiato, dove necessario, l’ingresso previa prenotazione (l’elenco delle presenze verrà conservato per un periodo di quattordici giorni); accesso vietato, invece, alle persone con una temperatura corporea superiore ai 37 gradi e mezzo.