Torna “A place for art. Studi d’artista al Ghetto”
Dal 7 agosto al 6 settembre, il centro comunale d’arte Il Ghetto, a Cagliari, ospita il secondo step del progetto “A place for art. studi d’artista al Ghetto”, che fino al 18 ottobre trasforma le sale espositive di via Santa Croce in un luogo dove ospitare l’arte quando gli artisti attraversano periodi di grande difficoltà, come è accaduto e sta ancora accadendo per la pandemia dovuta al COVID 19.
Con questi presupposti il Ghetto diventa luogo non solo di esposizione ma anche di produzione creativa, sede privilegiata per un ritrovato incontro tra il pubblico e gli artisti, alcuni dei quali, peraltro, proprio a causa della crisi originata dalla pandemia, hanno dovuto lasciare il proprio studio.
Il progetto rientra nell’ambito della programmazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari ed è curato dagli storici dell’arte Simona Campus e Efisio Carbone per Consorzio Camù.
Gli ospiti del secondo step
Dopo il primo terzetto che fino al 26 luglio ha visto confrontarsi e dialogare Simone Dulcis, Lea Gramsdorff e Francesca Randi, da venerdì 7 agosto e fino al 6 di settembre il Ghetto ospiterà il secondo tris di artisti: Ilaria Gorgoni e Davide Volponi, affiancati ancora dalla fotografa Francesca Randi.
Ilaria Gorgoni
Ilaria Gorgoni, alla sua prima esposizione al Ghetto, è artista le cui sperimentazioni spaziano dall’arte del tatuaggio alla grafica, fino alla pittura. Nata a Cagliari nel 1984, vive e lavora a Uta.
Dopo il Diploma al Liceo Artistico di Cagliari, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano. Le sue opere ci introducono in una dimensione gotica, cimiteriale e pop allo stesso tempo, dove la presenza del nero profondo e del rosa shocking sono una sfida lanciata contro convenzioni e perbenismi.
Ilaria scava nel nostro lato oscuro, indaga le nostre paure e le nostre pulsioni, abbracciandole con uno sguardo tagliente, senza rinunciare all’ironia.
Nei suoi lavori, come in quelli di Francesca Randi, ricorre l’elemento della maschera, emblema della linea sottile che separa la verità dalla menzogna, e per questo strumento privilegiato per sovvertire gli schemi e i ruoli sociali, per far emergere quello che troppe volte rimane nascosto.
Davide Volponi
Ironico, irriverente, poliedrico è invece Davide Volponi. Nato nel 1973 a Cagliari, Volponi lavora da anni, in maniera continuativa, a nuclei di opere che lo rendono senza dubbio riconoscibile nel panorama artistico contemporaneo: i suoi Palazzotti e i salumi realizzati in legno, materiale cui lo lega una lunga storia familiare e professionale, sono divenuti parte di un immaginario diffuso, così come i Minimondi, ma anche i biliardini e tutti quegli oggetti che la sua sensibile immaginazione creativa sa trasformare in qualcosa di nuovo, diverso, inaspettato.
Una profonda coerenza unisce tutti gli aspetti della sua ricerca e ha a che fare con i temi del riciclo, del riuso, del recupero intesi in un senso totalizzante e profondamente umano, come continua riscoperta di quanto sembra non avere valore, possibilità di riscatto dei negletti, degli abbandonati, degli “ultimi”.
Francesca Randi
Francesca Randi, già presente nel primo terzetto del progetto, è fotografa e insegnante di fotografia. Sviluppa uno stile personale, onirico, con un immaginario fortemente surreale. Tra i temi ricorrenti della sua ricerca ci sono l’identità, l’infanzia e l’adolescenza, il paesaggio notturno in bilico tra incubo quotidiano e solitudine esistenziale, l’inconscio, il doppio, la wunderkammer e il perturbante.
Orari di apertura
Nel corso del mese di agosto il pubblico potrà incontrare i tre artisti al Ghetto dal mercoledì al sabato, dalle ore 18 alle 21. Ilaria Gorgoni e Davide Volponi saranno presenti anche dal martedì alla domenica, sempre dalle ore 18 alle 21.
Gorgoni, Volponi e Randi non saranno al Ghetto nei giorni 14, 15 e 16.
Porte aperte al pubblico dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 21, con la possibilità di incontrare gli artisti all’opera tutti i giorni di apertura al pubblico dalle 18 alle 21.
L’ingresso alle mostre è consentito a un massimo di 15 visitatori ogni ora e potrebbe essere necessario attendere all’esterno.
È preferibile prenotare prima i biglietti, chiamando lo 070 6670190 o scrivendo a [email protected]
In occasione della giornata di Ferragosto Il Ghetto sarà aperto al pubblico dalle ore 17 alle ore 21.