Il 12 agosto 2020 è stato reso disponibile da AGID il nuovo documento di indirizzo strategico che accompagnerà la trasformazione digitale del Paese.
Tale documento, denominato Piano Triennale dell’Informativa, ha assunto via via dalle precedenti emissioni una configurazione sempre più mirata agli obiettivi e alla misurazione dei risultati che devono essere perseguiti dalle Amministrazioni. Infatti, laddove le sue precedenti emissioni ponevano l’accento sull’introduzione del Modello strategico dell’informatica nella PA e sulla proposizione di dettagli sull’implementazione del modello, oggi il Piano Triennale 2020-2022 è focalizzato sulla realizzazione delle azioni previste, avendo – nell’ultimo triennio – condiviso con le amministrazioni lo stesso linguaggio, le stesse finalità e gli stessi riferimenti progettuali.
Le peculiarità del Piano Triennale dell’Informatica della PA 2020-2022
Il Piano Triennale per l’informatica della Pubblica Amministrazione ha l’obiettivo di promuovere la trasformazione digitale del Paese e, in particolare, quella della Pubblica Amministrazione italiana, focalizzandosi:
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sullo sviluppo di una società digitale, dove i servizi mettono al centro i cittadini e le imprese, attraverso la digitalizzazione della pubblica amministrazione che costituisce il motore di sviluppo per tutto il Paese;
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sulla promozione dello sviluppo sostenibile, etico ed inclusivo, attraverso l’innovazione e la digitalizzazione al servizio delle persone, delle comunità e dei territori, nel rispetto della sostenibilità ambientale;
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sul contributo alla diffusione delle nuove tecnologie digitali nel tessuto produttivo italiano, incentivando la standardizzazione, l’innovazione e la sperimentazione nell’ambito dei servizi pubblici.
Tale trasformazione deve avvenire in sintonia con la strategia UE di migliorare l’accesso online ai beni e servizi per i consumatori e per le imprese e di creare le condizioni favorevoli affinché le reti e i servizi digitali possano svilupparsi per massimizzare il potenziale di crescita dell’economia digitale europea.
Per tale motivo gli obiettivi del Piano triennale sono basati sulla nuova programmazione europea 2021-2027, sui principi dell’eGovernment Action Plan 2016-2020 e sulle azioni previste dalla eGovernment Declaration di Tallinn (2017-2021), i cui indicatori misurano il livello di digitalizzazione in tutta l’UE e rilevano l’effettiva presenza e l’uso dei servizi digitali da parte dei cittadini e imprese.
Gli obiettivi del Piano sono pianificati affinché le azioni attuative siano fortemente integrate ai diversi livelli della Pubblica Amministrazione, fino agli enti locali – che sono caratterizzati da un contesto di maggiore prossimità – per una più ampia diffusione della cultura della trasformazione digitale che abbia immediati vantaggi per cittadini e imprese.
Il Piano Triennale 2020-2022 introduce un’importante innovazione con riferimento ai destinatari degli obiettivi individuati per ciascuna delle tematiche affrontate. Saranno infatti le singole amministrazioni a definire una roadmap per realizzare gli obiettivi elencati, obiettivi spesso “ambiziosi” ma sostenibili poiché costruiti sull’esperienza, sul confronto e sulle esigenze delle amministrazioni destinatarie. Si tratta di obiettivi di ampio respiro declinati tuttavia in risultati molto concreti. L’elemento innovativo di questo Piano sta proprio nel forte accento posto sulla misurazione di tali risultati, introducendo così uno spunto di riflessione e una guida operativa per tutte le amministrazioni: la cultura della misurazione e conseguentemente della qualità dei dati diventa uno dei motivi portanti di questo approccio. A completamento di tale innovazione sono state introdotte specifiche attività di monitoraggio.
Il modello strategico di riferimento alla base del Piano Triennale dell’Informatica della PA 2020-2022
La trasformazione digitale è indirizzata sulla base di un Modello strategico costituito da due livelli trasversali, quali l’interoperabilità e la sicurezza dei sistemi informativi e dai livelli verticali di servizi, dati, piattaforme ed infrastrutture. Sulle singole linee le strutture centrali, quali AGID, Dipartimento per Trasformazione Digitale e Consip definiscono Framework di riferimento, composti di normative, Linee Guida, contesti tecnici (Designers Italia, Developers Italia, Forum Italia), strumenti di condivisione che agevolano le Pubbliche Amministrazioni nella definizione e attuazione di proprie Roadmap per conseguire obiettivi di crescita coerenti con la Politica Digitale europea.
Di seguito sono riportale gli obiettivi che dovranno essere perseguiti. In particolare…
Relativamente alla componente “Servizi”, le azioni da intraprendere dovranno consentire:
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il miglioramento della capacità della PA di generare ed erogare servizi digitale attraverso:
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la diffusione del modello di riuso di software tra le amministrazioni in attuazione delle Linee Guida AGID sull’acquisizione e il riuso del software per la Pubblica Amministrazione;
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l’incremento del livello di adozione del programma di abilitazione al cloud;
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l’ampliamento dell’offerta del Catalogo dei servizi cloud qualificati da AGID;
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la diffusione del monitoraggio, da parte delle Amministrazioni, della fruizione dei servizi digitali;
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il miglioramento dell’esperienza d’uso e dell’accessibilità dei servizi attraverso;
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l’incremento e diffusione dei modelli standard per lo sviluppo di siti disponibili in Designers Italia;
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la diffusione dei test di usabilità previsti dalle Linee Guida AGID per il design dei servizi nelle amministrazioni per agevolare il feedback e le valutazioni da parte degli utenti;
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l’incremento del livello di accessibilità dei servizi digitali della PA secondo le Linee guida sull’accessibilità degli strumenti informatici;
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Relativamente alla componente “Dati” le azioni da intraprendere dovranno favorire:
- la condivisione e il riutilizzo dei dati tra le PA e il riutilizzo da parte di cittadini e imprese attraverso:
- l’aumento del numero di basi dati di interesse nazionale che espongono API coerenti con il modello di interoperabilità e con i modelli di riferimento di dati nazionali ed europei;
- l’aumento del numero di dataset aperti di tipo dinamico in coerenza con quanto previsto dalla Direttiva (UE) 2019/1024, relativa all’apertura dei dati e al riutilizzo dell’informazione del settore pubblico;
- l’aumento del numero di dataset resi disponibili attraverso i servizi di dati territoriali di cui alla Direttiva 2007/2/EC (INSPIRE).
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l’aumento della qualità dei dati e dei metadati attraverso:
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l’aumento del numero di dataset con metadati di qualità conformi agli standard di riferimento europei e dei cataloghi nazionali (dati.gov.it, geodati.gov.it);
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l’aumento del numero di dataset aperti conformi ad un sottoinsieme di caratteristiche di qualità derivate dallo standard ISO/IEC 25012;
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l’aumento della consapevolezza sulle politiche di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico e su una moderna economia dei dati, attraverso:
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l’aumento di azioni coordinate tra le pubbliche amministrazioni coerenti con la Strategia nazionale dati;
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l’Aumento del numero di dataset che adottano un’unica licenza aperta identificata a livello nazionale.
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Relativamente alla componente “Piattaforme”, le azioni da intraprendere dovranno favorire:
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l’evoluzione delle piattaforme esistenti, quali ad esempio PagoPA, SPID, NoiPa, ANPR, ecc. per migliorare i servizi offerti a cittadini e imprese semplificando l’azione amministrativa, attraverso:
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l’incremento del livello di alimentazione e digitalizzazione del Fascicolo Sanitario Elettronico con i documenti sanitari da parte delle strutture sanitarie territoriali (ASL/AO/IRCCS);
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l’incremento del numero di prestazioni prenotate online rispetto al canale fisico attraverso CUP online regionali integrati;
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l’incremento del numero di Amministrazioni servite in NoiPA ed estensione del numero di servizi offerti dalla piattaforma (fiscale, previdenziale ecc.) utilizzati
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l’aumento del grado di adozione ed utilizzo delle piattaforme abilitanti esistenti da parte delle pubbliche amministrazioni, attraverso:
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l’Incremento dell’adozione e dell’utilizzo dell’identità digitale (SPID e CIE) da parte delle pubbliche amministrazioni;
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l’incremento del numero di comuni subentrati in ANPR;
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l’incremento del livello di utilizzo di pagoPA;
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l’incremento del numero di Amministrazioni la cui spesa è consultabile on-line attraverso SIOPE+;
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l’incremento e razionalizzazione del numero di piattaforme per le amministrazioni al fine di semplificare i servizi ai cittadini:
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aumentare il grado di adozione della Piattaforma IO (l’App dei servizi pubblici);
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realizzazione della Piattaforma Indice nazionale dei domicili digitali delle persone fisiche e degli altri enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione in albi professionali o nel Registro Imprese (INAD);
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pubblicazione della Piattaforma del Sistema Museale Nazionale e accreditamento dei musei al Sistema Museale Nazionale (SMN).
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Relativamente alla componente “Infrastrutture”, le azioni da intraprendere dovranno favorire:
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il miglioramento della qualità e della sicurezza dei servizi digitali erogati dalle amministrazioni locali, attraverso la riduzione dei data center in Gruppo B sul territorio;
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il miglioramento della qualità e della sicurezza dei servizi digitali erogati dalle amministrazioni centrali favorendone l’aggregazione e la migrazione su infrastrutture sicure ed affidabili, attraverso la riduzione dei data center in gruppo B delle amministrazioni centrali;
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il miglioramento della fruizione dei servizi digitali per cittadini ed imprese tramite il potenziamento della connettività per le PA, attraverso:
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la disponibilità di servizi di connettività Internet a banda larga e ultralarga per le PA locali;
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l’aggiornamento dei servizi di connettività a banda ultralarga nel contratto SPC connettività.
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L’esigenza per la PA di contrastare tali minacce diventa fondamentale, in quanto garantisce non solo la sicurezza, ovvero la disponibilità, l’integrità e la riservatezza delle informazioni proprie del Sistema informativo della Pubblica Amministrazione, ma è il presupposto per la protezione del dato che ha come conseguenza diretta l’aumento della fiducia nei servizi digitali erogati dalla PA.
Relativamente alla componente “Sicurezza Informatica” le azioni da intraprendere dovranno favorire:
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l’aumento della consapevolezza del rischio cyber (Cyber Security Awareness) nelle PA, attraverso:
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l’incremento del livello di Cyber Security Awareness misurato tramite questionari di self assessment ai Responsabili della Trasformazione Digitale;
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l’aumento del livello di sicurezza informatica dei portali istituzionali della Pubblica Amministrazione:
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incremento del numero dei portali istituzionali che utilizzano il protocollo HTTPS only, misurato tramite tool di analisi specifico;
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massimizzare il numero dei Content Management System (CMS) non vulnerabili utilizzati nei portali istituzionali delle PA, misurato tramite tool di analisi specifico;
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Di seguito sono riportate le principali azioni specifiche che le strutture centrali di coordinamento (Agid, Dipartimento per la Trasformazione Digitale e Consip) e le Pubbliche Amministrazione dovranno intraprendere in relazione al Modello Strategico di evoluzione del Sistema Informativo della Pubblica Amministrazione.
Accanto agli aspetti su riportati, nel Piano Triennale particolare rilevanza assume l’attenzione alle prospettive di evoluzione e di sviluppo economico dei territori attraverso la creazione di smart community, in linea all’esempio del programma Smarter Italy, avviato dal Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con AGID, MID e MUR. Con tale programma si intendono sperimentare nuove soluzioni tecnologiche, accanto a meccanismi di open innovation e appalto innovativo (smart procurement) per i territori. In particolare, Smarter Italy opererà su tre direttrici: la mobilità intelligente (Smart mobility), il patrimonio culturale (Cultural heritage) ed il benessere e la salute dei cittadini (Wellbeing), per estendere progressivamente i processi di digitalizzazione all’ambiente, alle infrastrutture e alla formazione.
Un secondo aspetto riguarda l’impegno che le PA dovranno spendere nello sviluppo di un know-how diffuso sulle tecnologie alla base dell’intelligenza artificiale, della sicurezza informatica, del 5G e della robotica: la costruzione di una Rete dei poli di innovazione trovando la collaborazione di tutti gli attori a livello interministeriale, con le Università e i Centri di ricerca, con analoghe reti a livello europeo.
Aspetto particolarmente sfidante del piano è anche la perentorietà di operare verso una diffusione capillare dei temi della trasformazione digitale e di un livello di comunicazione molto spinta verso i contesti che saranno coinvolti nel processo di trasformazione digitale. In tal senso, il governo della trasformazione digitale avverrà mediante:
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il coinvolgimento attivo delle amministrazioni e dei territori;
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il consolidamento del ruolo del Responsabile della Transizione al Digitale;
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il Governo della domanda pubblica come leva per l’innovazione del Paese.
Considerazioni
Il Piano Triennale emesso da AGID rappresenta certamente un documento programmatico complesso e di ampio respiro che necessita, pertanto, di un’accurata analisi del rischio per identificare quei fattori che possono disattendere le aspettative di crescita digitale del nostro Paese in esso proposte. Particolare attenzione dovrà essere sicuramente effettuata all’eventuale carenza delle roadmap, in termini di adesione completa e profonda ai livelli trasversali e verticali definiti, sulla base delle quali le Amministrazioni definiscono i propri Piani Triennali.