Pedras et Sonus: alle 22 nel chiostro della Chiesa della Madonna del Carmine concerto in solo del chitarrista Paolo Angeli.
Alle 22 nella Chiesa della Madonna del Carmine il compito di inaugurare la kermesse sarà affidato al chitarrista Paolo Angeli, sul palco con il progetto solista “Talea” (ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria al numero 379 1579897 o via mail all’indirizzo [email protected]) in cui improvviserà la personale scaletta della serata, plasmandola e costruendola in un dialogo serrato con il progettista-artigiano Maestrodascia (all’anagrafe Federico Coni), che realizzerà sul palco le sue opere antropo-zoomorfe.
Inventore della chitarra sarda preparata (uno strumento che racchiude in sé le caratteristiche di una piccola orchestra) del quale è sommo interprete, Angeli, nel suo percorso di studio e costante ricerca, è stato capace di coniugare tradizione e avanguardia, trovando interessanti e mai banali punti d’incontro tra i due mondi.
Il suo innovativo lavoro ha attirato in breve tempo l’attenzione del chitarrista statunitense Pat Metheny, tra i massimi interpreti della chitarra a livello mondiale, che del mitologico strumento ha voluto realizzare una replica. Il concerto sul palco mogorese deve il suo nome al suo doppio disco (Talea, 2017), registrato tra il 2015 e il 2016 durante un importante tour che l’ha visto viaggiare per ben quattro continenti assorbendone musiche e culture.
Pedras et Sonus prosegue il suo cammino nell’oristanese il giorno dopo (martedì 18 agosto) nel centro storico di Siris, dove a partire dalle 20 si danzerà per le vie del paese accompagnati dalla musica della Big River Marching Band, ensemble diretto da Maurizio Floris e composto quasi interamente da musiciste, nato a Fluminimaggiore nel 2015 dalla prolifica esperienza con la banda musicale del paese.
Suoni, balli e colori popoleranno, dunque, il piccolo centro dell’oristanese, accompagnando il live painting per il completamento del murale dedicato al festival dello street artist Andrea Casciu e il laboratorio musicale per bambini “Musicare con le mani” tenuto dalla veronese Elena Ciccarelli.
Ogni esibizione del festival sarà impreziosita dalle “Vetrine Sonore” in cui maestri artigiani affiancheranno i musicisti, dando vita a un connubio artistico in cui musica e suoni dialogheranno costantemente alla ricerca di nuovi linguaggi espressivi.
Ogni appuntamento verrà, inoltre, raccontato quotidianamente dalla blogger “Una sarda tra le nuvole“, che seguirà i concerti e tradurrà attraverso i propri occhi digitali le i segreti che si nascondono dietro un’organizzazione che vuole essere un appuntamento culturale importante e significativo dell’ambito musicale e multiculturale in Sardegna.
Pedras et Sonus – Jazz Festival Parte Montis è realizzato con il sostegno dell’Unione dei Comuni Parte Montis, della Fondazione di Sardegna, di Corsica e Sardinia Ferries, dei Comuni di Mogoro, Masullas, Gonnostramatza, Pompu, Siris, Simala e Pau.
INFO E BIGLIETTI – I concerti del Pedras et Sonus – Jazz Festival Parte Montis sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria al numero 379 1579897 o via mail all’indirizzo [email protected].
I LUOGHI – Parte Montis o Montangia è la denominazione medievale di una delle curatorìe o encontrade del Giudicato di Arborea: una sorta di provincia amministrata dal Curator. Si trattava di una subregione costituita da piccoli paesi, le Ville, governate ognuna da un Majore de Villa. Questa antica suddivisione geografica e politica è rimasta per certi versi inalterata per molti secoli e oggi a capo di quei villaggi ci sono i sindaci.
Nel 2007 nasce l’Unione dei Comuni di Parte Montis, (Gonnostramatza, Masullas, Mogoro, Pompu e Siris), nel 2017 entra a far parte dell’Unione il Comune di Simala. Sei Comuni della provincia di Oristano che uniscono le proprie risorse manifestando l’interesse a rafforzare un patrimonio culturale, storico, naturalistico e paesaggistico che si esprime appieno solo con una visione e un progetto unitari. Caposaldo dei nuovi amministratori è il recupero dell’identità, della memoria storica, come solida base per costruire il futuro.
Cancellando i confini comunali si giunge a concepire l’unicità di un territorio dove usanze, cibi, produzioni artistiche, chiese e nuraghi, si fondono nel paesaggio in stretto rapporto con la natura. Questo è lo spirito dell’Unione, riscoprire preziose eredità sepolte e aprire nuovi orizzonti di sviluppo socio-economico.
IL FESTIVAL – Il festival Pedras et Sonus nasce nel 2018 da un’idea della musicista e compositrice mogorese Zoe Pia, tra le più giovani direttrici artistiche in Italia (nasce, infatti, nel 1986), ed è sostenuto fin dal primo momento dall’Unione dei Comuni Parte Montis. Nella sua prima edizione ospita Antonello Salis, Karima, Baba Sissoko, Bebo Ferra, Zoe Pia, Claudia Aru, Mumucs, AFloh e Federica Muscas, mentre nella seconda edizione (nel 2019, in collaborazione con il festival Time in Jazz) annovera tra i suoi ospiti Mauro Ottolini & Sousaphonix, Nilza Costa, Gavino Murgia, Roberto De Nittis, Ada Montellanico, Vincenzo Vasi, Valeria Sturba, Freak Motel e Simone Grussu.
La manifestazione rivolge una particolare attenzione al coinvolgimento attivo delle nuove generazioni di bambini e ragazzi e delle nonne, attraverso laboratori specifici (sensibilizzazione all’arte del riciclo, all’utilizzo della lingua sarda, allo sviluppo di valori di rispetto reciproco), oltre che alla valorizzazione dell’arte in ogni sua molteplice accezione, in costante dialogo con le varie e innumerevoli realtà locali.
MISURE DI CONTENIMENTO – Nell’attuazione delle misure sanitarie per contrastare l’emergenza coronavirus, l’ingresso agli eventi del festival sarà consentito a una persona per volta, con l’obbligo di indossare la mascherina fino al raggiungimento del posto (quando sarà possibile toglierla), mentre sarà cura dell’organizzazione mettere a disposizione del pubblico il gel per sanificare le mani. Verrà assicurato il corretto distanziamento di un metro tra gli spettatori (sia frontalmente che lateralmente), a eccezione dei componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi o per le persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale. Sarà privilegiato, dove necessario, l’ingresso previa prenotazione (l’elenco delle presenze verrà conservato per un periodo di quattordici giorni); accesso vietato, invece, alle persone con una temperatura corporea superiore ai 37 gradi e mezzo.