Viaggio tra parole e note – Domani alle 22 in piazza Santo Isidoro ad Allai (OR) con “L’Ultima Sciamana – Il Messico di Chavela Vargas”,
lo spettacolo-concerto di OfficinAcustica incastonato nel cartellone del II Festival “Palcoscenici d’Estate”organizzato dal Teatro del Segno con il patrocinio e il sostegno del Comune di Allai e inserito nel progetto “Intersezioni”/ rete di festival senza rete a cura di Fed.It.Art.
Sardegna. Omaggio alla cantante originaria del Costa Rica, icona della musica “ranchera”,
splendida interprete dalla voce rara e inconfondibile,
vibrante di pathos, nel penultimo appuntamento della kermesse nel paese del Barigadu,
fortemente voluta dal sindaco di Allai Antonio Pili e dall’amministrazione comunale per offrire agli abitanti e ai turisti un ricco carnet di appuntamenti fra arte e cultura.
Sotto i riflettori Anna Lisa Mameli (voce) che firma i testi della pièce, tra spunti biografici, documenti e testimonianze,
aneddoti e citazioni e Corrado Aragoni al pianoforte (sua anche la direzione musicale) per un intrigante ritratto d’artista:
“L’Ultima Sciamana” ripercorre la vita movimentata di Chavela Vargas (al secolo Isabel Vargas Lizano),
che sbarcò appena diciassettenne a Città del Messico,
in fuga dalla famiglia e da un’infanzia povera di affetti, cresciuta da una zia poiché nessuno dei genitori,
dopo la separazione, aveva voluto saperne e sopravvissuta alla poliomielite grazie all’incontro con uno sciamano,
sola e senza mezzi ma dotata di uno straordinario talento, di determinazione e coraggio e di un immenso amore per la vita.
In Messico troverà la libertà di essere se stessa – oltre le convenzioni e i pregiudizi – e vedrà «la sua arte nascere e trionfare»:
tra gli incontri folgoranti quello con la pittrice Frida Kahlo e il suo celebre consorte Diego Rivera,
con il compositore José Alfredo Jiménez e anni più tardi,
dopo la sua “rinascita”, con il regista Pedro Almodóvar che ha inserito le sue canzoni nella colonna sonora di films
come “Il fiore del mio segreto” e “Kika” e pure nel recente “Dolor y gloria” –
e l’artista compare anche in “Frida” di Julie Taymor, con Salma Hayek e in “Babel” di Alejandro González Iñárritu, sulle note di “Tu me Acostumbraste”.
La sua storia così intensa e travagliata, tra felicità e disperazione – con i suoi amori e disamori, i suoi successi e la sua carriera, dai locali notturni ai teatri,
la commozione e gli applausi che accompagnavano le sue esibizioni,
la passione per la tequila e le serenate, lo sconforto, la perdita, la paura del palco, la sua scomparsa dalle scene e l’inatteso ritorno,
quasi per caso, e ancora la fama internazionale, gli albums e i concerti – è diventata (anche) un film:
“Chavela”, diretto da Catherine Gund e Daresha Kyi, con la partecipazione di Pedro Almodóvar, Elena Benarroch e Miguel Bosé.
Le sue canzoni – dalla celeberrima e struggente “La Llorona” a “Paloma Negra” e “Volver,
volver”, “Luz de Luna” e “Hacia la Vida” – fanno parte della colonna sonora del Novecento (e non solo),
con quella cifra stranamente intimistica,
quella voce che pare sul punto di spezzarsi, d’infrangersi e invece riprende sul filo delle note, inattesa e tocca le corde del cuore continuano a regalare emozioni.
Chavela Vargas canta l’amore e il rimpianto, la sofferenza e le ferite dell’anima, la solitudine e l’assenza, trasfigurandoli e rendendoli universali, grazie alla musica:
«…dico in ogni frase ciò che sento: se sto parlando della notte, parlo della notte perché la sto vivendo… questo è molto importante! – affermava l’artista –
…racconto una storia d’amore ogni notte che canto, per questo non sono morta… e credo che non morirò mai!».
Artista amatissima e diventata (quasi) una leggenda, nel “suo” Messico” e in tutto il mondo, dalla voce unica e inconfondibile «Chavela Vargas ci offre un raro esempio di dignità,
forza e determinazione, che, pur filtrata dalle imprescindibili fragilità dell’animo umano, conserva integro e cristallino il suo messaggio di verità.
Verità che si fa bandiera di una esistenza umana e artistica profondamente significativa e senza compromessi – scrive Anna Lisa Mameli nelle note di presentazione de “L’Ultima Sciamana”.
«Con le sue canzoni Chavela porta in scena frammenti della sua storia e della sua anima, e in ogni melodia, la sua voce “tragica” rende sonori la solitudine e il silenzio.
Le canzoni di Chavela Vargas, le sue verità e le sue storie, ci accompagnano con forza, intensità leggerezza e crudele ironia,
nel suo mondo così terreno e così surreale, facendoci tornare, come recita il verso di una sua canzone, “alle cose semplici, ai vecchi luoghi dove abbiamo amato la vita»
OGGI IN SCENA: STASERA ( giovedì 13 agosto) h 22 ad Allai
Omaggio all’eclettico talento di Dino Buzzati – STASERA giovedì 13 agosto alle 22 con “Spogliarello”,
intenso monologo al femminile interpretato da Marta Proietti Orzella con Alessandra Leo, per la regia di Marco Nateri, che firma anche scene e costumi della nuova produzione del Teatro del Segno:
la pièce descrive la breve ascesa sociale e la “caduta” di Velia, donna affascinante e bellissima ma terribilmente fragile,
alla disperata ricerca di una “sicurezza” che sembra sfuggirle fino all’ultimo…
L’ULTIMO APPUNTAMENTO
Il II Festival “Palcoscenici d’Estate” ad Allai si chiuderà in bellezza lunedì 17 agosto alle 22 – con “Son tutte belle le mamme del mondo?”
de L’Effimero Meraviglioso con Miana Merisi e Luigi Tontoranelli alle prese con una rigorosa “partitura” intessuta di monologhi, dialoghi,
versi e melodie sulle note del pianoforte di Corrado Aragoni, con la regia di Maria Assunta Calvisi:
un recital per affrontare in leggerezza (ma non troppo) le diverse sfumature e gradazioni dell’affetto materno, dalla dolcezza alla severità, dalla dedizione al dominio, fra teatro, musica e poesia.
INGRESSO GRATUITO (per assistere agli spettacoli è necessario prenotare)
INFO & prenotazioni: e-mail: [email protected] – cell. 391.4867955
www.teatrodelsegno.com – www.comune.allai.or.it