L’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari vuole mantenere alto il livello di guardia per prevenire la possibile diffusione del Sars Cov-2 all’interno delle proprie strutture sanitarie. Per questo motivo, nei giorni scorsi, la direzione aziendale ha inviato una lettera a tutti i dipendenti, con la quale invita a valutare l’opportunità di evitare i viaggi al di fuori del territorio nazionale.
Alla base c’è la preoccupazione, legittima, per gli ultimi focolai registrati in Italia e dovuti a rientri dalle vacanze da Malta, Grecia, Spagna e Croazia o, comunque, da Paesi a rischio.
Nella lettera l’Azienda fa presente che se questi viaggi «fossero necessari, si invita a prendere visione e a rispettare scrupolosamente le raccomandazioni delle Autorità Sanitarie relative agli spostamenti nelle nazioni visitate. Sarebbe in ogni caso opportuno evitare la frequentazione dei luoghi affollati e prevedere un uso costante delle mascherine chirurgiche».
«È importante non abbassare la guardia in nessun caso – affermano i vertici aziendali – bisogna continuare a mantenere le precauzioni usate sino a oggi, con il distanziamento sociale e l’utilizzo delle mascherine. Il nostro ospedale, dopo l’episodio di marzo, è stato capace di reagire e, anche in considerazione dell’indagine epidemiologica avviata, ha dimostrato che la prevalenza dei positivi tra gli operatori sanitari sassaresi si è attestata a una percentuale più bassa rispetto a quella registrata a livello nazionale.
«Vogliamo continuare a dare fiducia ai cittadini e garantire sicurezza ai nostri operatori e a tutti gli utenti che si rivolgono alle nostre strutture», concludono i direttori aziendali.
In quest’ambito, tra i propri operatori, l’azienda prosegue in maniera costante con l’esecuzione dei test molecolari. Inoltre, parallelamente, va avanti anche il programma di esecuzione dei test sierologici. «Attualmente – fa sapere la struttura di Sorveglianza sanitaria –, per la seconda volta, sono stati sottoposti a test tutti i dipendenti e le attività di prevenzioni continuano ad andare avanti».
Infine, nella lettera inviata ai dipendenti si fa presente che «sarà cura del dipendente che avesse viaggiato fuori del territorio nazionale inviare, prima del rientro in servizio, una email alla direzione della struttura di appartenenza e alla Sorveglianza sanitaria». L’operatore dovrà indicare i propri dati, la data di partenza e di rientro, la città e lo stato visitati, il periodo di permanenza e l’eventuale sintomatologia compatibile con infezione da Sars Cov-2.