Con il Dlgs 141/2010 il Legislatore ha definito con chiarezza la figura del Mediatore Creditizio, come colui che mette in relazione – anche attraverso una attività di consulenza – la potenziale clientela con le banche o gli intermediari finanziari previsti dal Titolo V del TUB, per la concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma.
L’importanza del ruolo del mediatore creditizio è molto cresciuta durante gli anni, di pari passo con la digitalizzazione dei processi di analisi degli istituti di credito.
Ed è cresciuta ulteriormente per la crisi generata dall’emergenza sanitaria Covid-19 e con il conseguente lockdown, che ha determinato e sta determinando una forte esigenza di liquidità per le imprese.
“In questo periodo – afferma Luca Orsenigo, amministratore delegato di Nove Consulting srl – è diventata fondamentale la capacità di interpretare con tempestività le nuove opportunità legislative e quelle offerte dalle relazioni all’interno del mondo finanziario, per valutare e indirizzare con precisione sul mercato del credito le richieste e le necessità finanziarie delle aziende, creando così valore per l’imprenditore, da accompagnare e supportare adeguatamente in una fase ancora difficilissima”.
Per quanto attiene ai prodotti orientati ad una clientela corporate – si legge in un comunicato stampa dell’OAM – più del 65% dell’intermediato viene fatto da società di mediazione, confermando l’immagine di un comparto, quello della mediazione creditizia, fondamentale oggi per il credito.
Accanto a motivazioni tecniche, il favore dell’intermediazione risiede anche in un cambio di attitudine dei consumatori e delle imprese, sempre più alla ricerca di una guida personale e personalizzata per il vaglio delle numerose e complesse soluzioni di credito proposte.
Tra le normative internazionali, che fissano criteri sempre più stringenti per la concessione di credito da parte delle banche, e il calo delle filiali presenti sul territorio imposto dalla necessità di contenere i costi, si è aperto uno spazio in espansione per quei soggetti che appunto si occupano di mediare tra aziende e banche e di applicare nuove modalità di analisi dei conti aziendali, sulle quali poi vengono costruite le politiche di finanziamento.
Se le società di mediazione creditizia nel nostro Paese sono storicamente molto numerose, solo poche, per l’esattezza oggi non più di 300, sono quelle accreditate e controllate dall’Ufficio di Vigilanza dell’OAM, Organismo Agenti e Mediatori, a garanzia di massima professionalità e correttezza ad esclusiva tutela del consumatore.
Tra queste Nove Consulting (https://noveconsulting.it), società fondata nel 2004 da Luca Orsenigo, Amministratore e Responsabile area factoring e fintech, Matteo Stecher, Responsabile area leasing e noleggio e m/lungo termine, e Stefano Lamera, Responsabile finanziamenti chirografari e affidamenti di breve termine, esperti di politiche creditizie che vantano decenni di esperienza.
Nove Consulting, grazie al suo modello di business basato su deontologia, etica, trasparenza, competenza e tempestività, si colloca nella lista ai primi posti in Italia.
“Riusciamo a decodificare con la velocità necessaria le normative che si susseguono una via l’altra con gli interventi di sostegno predisposti dal Governo – ha specificato Orsenigo – e a integrarle nel rapporto con le banche con gli altri strumenti finanziari esistenti di agevolazione per i crediti e i finanziamenti.
La nostra clientela è composta da quelle medie e piccole imprese che caratterizzano da sempre il tessuto produttivo italiano.
Nel momento storico attuale, questo tipo di competenza diventa essenziale per garantire alle imprese il buon esito del processo di accesso al credito, per quella liquidità necessaria loro non solo per la ripartenza, ma anche e soprattutto per lo sviluppo di nuovi progetti e nuove idee e l’apertura verso nuovi mercati.
In una parola, per la crescita”. L’attività di Nove Consulting infatti, grazie ad una struttura organizzativa interna rigorosa e collaudata, è in grado di analizzare con celerità le necessità delle imprese e di individuare gli istituti più adatti a soddisfare le relative richieste.
Tra supporto alle piccole e medie imprese nel dialogo con il mondo bancario e nel contempo aiuto alle banche nel vaglio delle richieste, grazie alla garanzia di una clientela selezionata, quello che si determina è un circolo virtuoso, con il fine ultimo del benessere e dello sviluppo dell’impresa e del mercato.