“Sono ore determinanti per la Sardegna. L’esito dei tamponi effettuati in Costa Smeralda ci permetterà di capire l’intensità del rischio che corre la nostra Isola se i contagi dovessero continuare ad aumentare com’è accaduto in questi giorni.
Ed è proprio in questo delicatissimo momento che la Regione ha il dovere di agire d’anticipo, di equipaggiarsi e, in particolar modo, di dotare tutti gli ospedali sardi di dispositivi di protezione e di percorsi realmente “Covid-free”, che sono mancati nella fase più acuta dell’emergenza, in cui i contagi avvenivano per l’appunto in corsia. È questo che dobbiamo evitare”.
“Medici, infermieri, operatori socio-sanitari e tutto il personale che lavora nei nostri ospedali deve poter lavorare in totale sicurezza. Il virus ci ha colti impreparati, ma adesso non ci sono scuse. È il momento di fare scorte e di organizzarsi”.
Questo l’intervento del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Ciusa che rinnova il suo appello al Presidente Solinas e all’assessore alla Sanità Nieddu.
“Abbiamo perso sin troppo tempo. Durante l’ultima seduta del Consiglio – ricorda Ciusa – la maggioranza ha scelto di dare priorità alle poltrone, a una riforma della sanità zoppa, che ha toccato soltanto gli aspetti relativi alla governance.
Mentre il cuore del problema, come rendere operativi al cento per cento i nostri ospedali, è stato messo da parte. Ma siamo ancora in tempo per cambiare rotta, per portare al centro i problemi reali della nostra sanità, per assicurarci di avere una macchina sanitaria revisionata e funzionante in tutte le sue parti. Siamo ancora in tempo per destinare l’aggravio di costi dovuto alla creazione di nuove poltrone all’intero comparto Sanità”.
“Mi rivolgo nuovamente al Presidente Solinas e all’assessore Nieddu, perché, se malauguratamente, l’autunno alle porte dovesse essere più difficile del previsto, dobbiamo essere preparati. La Regione come si sta organizzando? È giunto il momento di avviare quell’organizzazione preventiva. È giunto il momento di reperire tutti quegli strumenti che consentiranno agli operatori socio-sanitari di non trovarsi in difficoltà come è già successo a marzo e ad aprile. È giunto il momento di agire e non aspettare passivi. Occorre un’ottima organizzazione, rapida, adeguata ed efficiente”.