Festival Cantiere: domani venerdì 28 agosto, in scena l’omaggio di Gigi Gherzi a Giovanni Testori e a seguire la prima tappa de “La boutique del mistero”: otto artisti sul palco per dare vita ai racconti di Dino Buzzati.
Seconda giornata a Baradili per la venticinquesima edizione del Festival Cantiere, che porta il grande teatro e la grande musica nel paese più piccolo della Sardegna. Venerdì 28 agosto, nelle splendide case a corte del vecchio borgo medioevale, vanno in scena alcuni dei più importanti e premiati protagonisti del teatro di ricerca italiano.
Si comincia alle 19 con una produzione del Teatro Franco Parenti di Milano per la regia di Maurizio Schmidt: “Fuori via – Il bambino che guardava i quadri”, di e con Gigi Gherzi. Al centro dello spettacolo la figura di uno dei più autorevoli intellettuali del ‘900, Giovanni Testori.
In un dialogo tra un padre e un figlio, alla riscoperta di un’arte povera e popolare, il pensiero di Testori si apre a inattese connessioni con la nostra attualità, dai social network alla spettacolarizzazione del dolore in tv. Un teatro di necessità, quello di Gherzi, e una riflessione urgente sul senso di fare arte oggi.
Alle 20 il festival prosegue in un palcoscenico naturale tra i più suggestivi della Sardegna, il bosco di Mitza Margiani, nel comune di Villa Verde. Dalla felice esperienza di ricerca del Lavoratorio di Firenze va in scena la prima tappa de “La boutique del mistero”, una trilogia tratta dai racconti di Dino Buzzati per la regia di Andrea Macaluso, con Silvia Paoli, Andrea Macaluso, Alessandro Baldinotti, Daniel Dwerryhouse. Un cast eccezionale con attori dalla solida esperienza al fianco dei grandi del teatro italiano e internazionale, da Gabriele Lavia a Peter Stein, da Massimo Verdastro a Gino Landi. Insieme a loro anche Giusi Merli, nota al grande pubblico per il ruolo della “Santa” ne La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino. Lo spettacolo sarà arricchito dalle musiche dal vivo di Francesca Corrias, Filippo Mundula e Nicola Pedroni: otto artisti sullo stesso palcoscenico a formare un mosaico di voci e suggestioni. Un viaggio notturno, un’immersione nel fantastico, un percorso in tre tappe in una delle raccolte di racconti più sorprendenti del nostro ‘900.
Il Festival Cantiere prosegue poi sabato 29 agosto con l’atteso concerto (unica data in Sardegna) del cantautore livornese Bobo Rondelli e il primo studio di Fabrizio Saccomanno ispirato agli scritti di Alessandro Leogrande. Domenica 30 agosto la chiusura dell’edizione 2020 con la musica di Luca Mannutza, e lo straordinario duo composto da Redi Hasa, violoncellista albanese che da anni gira il mondo con Ludovico Einaudi, e Rocco Nigro, giovane protagonista del Rinascimento salentino.
Il Festival Cantiere è uno dei più longevi progetti culturali del panorama regionale, nato 25 anni fa nelle miniere di Montevecchio e organizzato – oggi come allora – da Progetti Carpe Diem, per la direzione artistica e organizzativa di Aurora Aru e Franco Marzocchi. Sempre attento alla qualità delle proposte, alle connessioni tra arte, luoghi e comunità, il Cantiere è da sempre il luogo in cui gli artisti dialogano e creano, in cui gli spettacoli si sviluppano o prendono forma, in cui le arti si contaminano dando vita a nuovi percorsi.
Il tema di questa edizione è “Ritratto di un Paese“, un concetto che nasce dall’incontro con le persone di una comunità e che allarga il proprio sguardo a una realtà più ampia e complessa, a un’idea concreta e meno convenzionale di Paese. Un’indagine sul senso di appartenenza e di estraneità, di isolamento e di collettività.
La venticinquesima edizione del Festival Cantiere è finanziata dalla Regione Sardegna e dal ministero per i Beni Culturali, e sostenuta dai comuni di Baradili e Villa Verde e dal consorzio Due Giare. Per info e prevendite: 380 363 47 80