La rassegna riflette quest’anno sul tema “Intorno al futuro”, attraverso incontri letterari, musica, arti visive e approfondimenti che animeranno il centro del Barigadu sino a domenica 30 agosto.
La giornata inaugurale prevede un cambio di programma: la conversazione tra Valeria Parrella e Roberto Cotroneo, a causa di problemi familiari sopraggiunti per entrambi gli autori, non si terrà in presenza ma in diretta streaming sulla pagina facebook di Licanìas, a partire dalle 18.
Il pubblico presente a Neoneli, potrà seguire l’appuntamento su schermo nello spazio dove era previsto l’incontro, vale a dire la Cantina Isteddu (zona artigianale).
Restano invariati, invece, i temi della conversazione: la scrittrice e drammaturga napoletana, finalista all’ultima edizione del Premio Strega, presenta infatti l’esito della sua precedente esperienza a Licanìas, che ha prodotto la stesura di un racconto dedicato alla comunità di Neoneli e pubblicato dalla collana editoriale Licanìas.
Insieme a Roberto Cotroneo, Valeria Parrella dialogherà intorno alle suggestioni de L’archeologo – questo il titolo dell’opera – e delle storie che un piccolo borgo della Sardegna centrale è capace di muovere.
La prima giornata del festival si chiude poi, senza alcuna variazione, con il viaggio musicale – è proprio il caso di dirlo – di Sebastiano Dessanay.
Il contrabbassista e compositore sardo con base a Birmingham, infatti, porta in scena lo spettacolo concerto 377: in transito, frutto di un giro della Sardegna compiuto in bicicletta, senza sponsor, attraverso i 377 comuni dell’isola, uno al giorno:
un viaggio partito il 26 ottobre 2018 da Nuoro e approdato a Cagliari, ultima tappa, il 21 dicembre scorso.
Le composizioni musicali originali, create in viaggio da Dessanay solo con un ukulele basso, sono state sviluppate per questo spettacolo con l’ausilio del pianista australiano Peter Waters e del percussionista sardo Roberto Migoni.
Una musica in divenire, inframmezzata con i racconti di viaggio letti e interpretati dall’attore Senio Dattena.
Lo spettacolo, in programma a partire dalle 22, sempre alla Cantina Isteddu, è accompagnato dalla proiezione di immagini raccolte dallo stesso Dessanay, che illustrano in maniera suggestiva il suo lento transitare attraverso territori e linee di confine.
Va così in archivio la prima di quattro intense giornate del festival che nel fine settimana proseguirà con un fitto reticolato di incontri in programma dal mattino sino a notte.
Mattatore del venerdì di Licanìas sarà Giobbe Covatta, protagonista di un doppio appuntamento con il pubblico.
Si potranno poi ascoltare le parole di Stefano Boeri, Gianni Biondillo, Luca Telese e molti altri, insieme alla buona musica di Apollo Beat, La Città di Notte e Noemi Balloi.
Spazio anche per le arti visive: la Sala Corrale ospita “PRESAGI. Proiezioni dal futuro”, una mostra a cura di Anna Rita Punzo che coinvolge venti artisti del panorama contemporaneo regionale, invitati a definire i tratti della propria personale interpretazione e riflessione sul futuro:
Silvia Argiolas, Filippo Franco Boe, Zuanna Maria Boscani, Riccardo Camboni, Paolo Carta, Gianni Casagrande, Francesca Cattari, Roberto Chessa, Tiziano Demuro, Laura Fonsa, Gavino Ganau, Gian Luca Gelsomino, Aaron Gonzalez, Vincenzo Grosso, Daniela e Francesca Manca, Tonino Mattu, Gigi Murru, Marianna Ogana, Romina Tanka.
Inaugurata domenica scorsa, l’esposizione si può visitare nei giorni del festival dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20.
Per una completa riflessione “intorno al futuro” non può mancare infine un occhio di particolare riguardo per i più giovani, con uno spazio creativo rivolto ai bambini e alle bambine.
In programma una serie di laboratori dedicati ai libri, al teatro, alla lavorazione della creta, alla scoperta della natura, con due appuntamenti pomeridiani in piazza Italia, da venerdì a domenica, suddivisi per fasce d’età: alle 16 per i bambini dai sei anni in su, e alle 17,30 per i piccoli a partire dai tre anni.
“Festival di parole, arti e paesaggi”, come recita il sottotitolo, Licanìas si è sviluppato ed evoluto nel corso del tempo fino a ritagliarsi una propria identità e un crescente seguito di attenzioni e consensi.
Il suo trasferimento dal mese di giugno a quello di agosto, destinato a diventare la regola anche per le future edizioni, segna ora un ulteriore passo verso una sua definitiva collocazione nel panorama delle iniziative culturali in Sardegna.