Francesco Piu ospite di “Pedras et Sonus”
Prosegue nei territori dell’Unione dei Comuni Parte Montis il cammino della terza edizione di Pedras et Sonus, il festival nel quale musica e artigianato si incontrano, e che si muove giornalmente (come sua consuetudine) tra i comuni di Gonnostramatza, Masullas, Mogoro, Simala, Pompu, Siris (con una tappa extra, da questa edizione, nel Comune di Pau), con la direzione artistica della musicista Zoe Pia.
Domani (giovedì 20 agosto) il ruvido e polveroso blues del Delta del Mississippi incontrerà i suoni ancestrali della cultura mediterranea negli spazi del Museo Turcus e Morus di Gonnostramatza, dove alle 22 è attesa la punta di diamante del blues isolano Francesco Piu (voce e chitarra elettrica) in scena con il suo progetto “Crossing”, in cui ricolorerà i brani leggendari di Robert Johnson con le influenze africane e medio orientali, le corde arabe, greche, l’elettronica e i suoni ancestrali della Sardegna (launeddas e canto a tenore).
Piu dialogherà sul palcoscenico con l’artigiana designer Alessandra Curreli in una performance inedita che vedrà l’artista dipingere un abito con le tinte naturali dell’isola, ispirandosi al movimento attivista internazionale Black Lives Matter.
L’ingresso all’evento è gratuito con prenotazione obbligatoria al numero 379 1579897 o via mail all’indirizzo [email protected].
Prossimi appuntamenti
La musica inonderà ancora una volta gli spazi del festival il giorno dopo (venerdì 21): dalle 20 il centro storico di Pompu verrà popolato dalla Mogoro Marching Band, energica “orchestra itinerante” nata nel 2014 nel paese da cui prende in prestito il suo nome.
In occasione della terza edizione di Pedras et Sonus, la Cantina Sociale “Il Nuraghe” di Mogoro ha prodotto una speciale bottiglia del suo Cannonau dedicata al festival, con un’etichetta per la prima volta bianca, in linea con la grafica di quest’anno.
Il tono cromatico scelto, che comprende tutti i colori dello spettro luminoso, simboleggia il confine che segna l’inizio della fase vitale. Il bianco esprime speranza per il futuro, fiducia nel prossimo e nella ripresa e rinascita del mondo. La bottiglia è disponibile nei banchetti all’interno dell’area dei concerti.
Pedras et Sonus – Jazz Festival Parte Montis è realizzato con il sostegno dell’Unione dei Comuni Parte Montis, della Fondazione di Sardegna, di Corsica e Sardinia Ferries, dei Comuni di Mogoro, Masullas, Gonnostramatza, Pompu, Siris, Simala e Pau.
Da segnalare, inoltre, la collaborazione con il Museo dell’Ossidiana di Pau, Grafik Art, Cantina “Il Nuraghe” di Mogoro, Alessandra Curreli (artigiana e designer), Anna d’Arte (orafa filigranista), Una sarda tra le nuvole, Fiera dell’Artigianato Artistico della Sardegna, Associazione Turistica Pro Loco Mogoro, Associazione Musicale Mogorese.
Informazioni e biglietti
I concerti del Pedras et Sonus – Jazz Festival Parte Montis sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria al numero 379 1579897 o via mail all’indirizzo [email protected].
I luoghi
Parte Montis o Montangia è la denominazione medievale di una delle curatorìe o encontrade del Giudicato di Arborea: una sorta di provincia amministrata dal Curator. Si trattava di una subregione costituita da piccoli paesi, le Ville, governate ognuna da un Majore de Villa. Questa antica suddivisione geografica e politica è rimasta per certi versi inalterata per molti secoli e oggi a capo di quei villaggi ci sono i sindaci. Nel 2007 nasce l’Unione dei Comuni di Parte Montis, (Gonnostramatza, Masullas, Mogoro, Pompu e Siris), nel 2017 entra a far parte dell’Unione il Comune di Simala.
Sei Comuni della provincia di Oristano che uniscono le proprie risorse manifestando l’interesse a rafforzare un patrimonio culturale, storico, naturalistico e paesaggistico che si esprime appieno solo con una visione e un progetto unitari. Caposaldo dei nuovi amministratori è il recupero dell’identità, della memoria storica, come solida base per costruire il futuro. Cancellando i confini comunali si giunge a concepire l’unicità di un territorio dove usanze, cibi, produzioni artistiche, chiese e nuraghi, si fondono nel paesaggio in stretto rapporto con la natura. Questo è lo spirito dell’Unione, riscoprire preziose eredità sepolte e aprire nuovi orizzonti di sviluppo socio-economico.
Il Festival
Il festival Pedras et Sonus nasce nel 2018 da un’idea della musicista e compositrice mogorese Zoe Pia, tra le più giovani direttrici artistiche in Italia (nasce, infatti, nel 1986), ed è sostenuto fin dal primo momento dall’Unione dei Comuni Parte Montis. Nella sua prima edizione ospita Antonello Salis, Karima, Baba Sissoko, Bebo Ferra, Zoe Pia, Claudia Aru, Mumucs, AFloh e Federica Muscas, mentre nella seconda edizione (nel 2019, in collaborazione con il festival Time in Jazz) annovera tra i suoi ospiti Mauro Ottolini & Sousaphonix, Nilza Costa, Gavino Murgia, Roberto De Nittis, Ada Montellanico, Vincenzo Vasi, Valeria Sturba, Freak Motel e Simone Grussu.
La manifestazione rivolge una particolare attenzione al coinvolgimento attivo delle nuove generazioni di bambini e ragazzi e delle nonne, attraverso laboratori specifici (sensibilizzazione all’arte del riciclo, all’utilizzo della lingua sarda, allo sviluppo di valori di rispetto reciproco), oltre che alla valorizzazione dell’arte in ogni sua molteplice accezione, in costante dialogo con le varie e innumerevoli realtà locali.
Misure di contenimento
Nell’attuazione delle misure sanitarie per contrastare l’emergenza coronavirus, l’ingresso agli eventi del festival sarà consentito a una persona per volta, con l’obbligo di indossare la mascherina fino al raggiungimento del posto (quando sarà possibile toglierla), mentre sarà cura dell’organizzazione mettere a disposizione del pubblico il gel per sanificare le mani.
Verrà assicurato il corretto distanziamento di un metro tra gli spettatori (sia frontalmente che lateralmente), a eccezione dei componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi o per le persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale. Sarà privilegiato, dove necessario, l’ingresso previa prenotazione (l’elenco delle presenze verrà conservato per un periodo di quattordici giorni); accesso vietato, invece, alle persone con una temperatura corporea superiore ai 37 gradi e mezzo.