Il Commissario Collura va in crociera, a Nora. Domani 29 agosto alle ore 20 nell’area archeologica di Nora a Pula, va in scena “Il Commissario Collura va in crociera” – ovvero “Storie note (e meno note) di Andrea Camilleri”.
Per il reading di Donatella Finocchiaro con incursioni musicali di Andrea Gattico, sotto le insegne del XXXVIII Festival “La Notte dei Poeti” organizzato dal CeDAC – per un omaggio al grande intellettuale e scrittore siciliano.
«Nella prolifica produzione letteraria di Andrea Camilleri, dalle storie di Montalbano ai romanzi storici – si legge nelle note – brillano alcune perle meno note- Tra queste, una piccola serie di racconti dedicata al Commissario Collura, collega non meno affascinante del celebre commissario di Vigata anche se dalla ben diversa popolarità».
Cecé non è «omo d’acqua ma di terraferma
Il commissario Vincenzo Collura, detto Cecé, non è «omo d’acqua ma di terraferma» eppure dopo esser stato ferito in un’azione di polizia, sceglie di trascorrere la convalescenza su una lussuosa nave da crociera. Qui svolgerà funzioni di commissario di bordo con l’aiuto del triestino Scipio Premuda.
«Con lo stile lucido, tagliente e umanissimo cui Camilleri ci ha abituato, il nostro eroe sarà protagonista di una serie di brevi, godibilissimi e fulminanti racconti gialli, in cui la nave diventa teatro del mondo. I suoi passeggeri si trasformano in” tragicomici personaggi della nostra assurda contemporaneità».
Il XXXVIII Festival “La Notte dei Poeti” proseguirà fino a domenica 30 agosto nell’area archeologica di Nora.
L’interpretazione di Donatella Finocchiaro.
Interprete raffinata e versatile, capace di spaziare tra commedia e dramma, Donatella Finocchiaro ritorna nell’Isola. Ha vissuto il successo di “Lampedusa” di Anders Lustgarten accanto a Fabio Troiano sulle storie dei migranti (2018 – produzione BAM Teatro). Prima ancora la fortunata tournée de “L’Istruttoria” di Claudio Fava e Ninni Bruschetta con Claudio Gioè (2009). Infine l’onirica mise en scène de “La Ciociara” di Annibale Ruccello dal romanzo di Alberto Moravia, per la regia di Roberta Torre (2011). Il recital è impreziosito dalle “incursioni musicali” di Andrea Gattico tra delitti veri e immaginari (produzione Nidodiragno/Coop CMC).
La biografia artistica di Donatella Finocchiaro.
L’artista catanese dopo il folgorante esordio sul grande schermo con “Angela” di Roberta Torre, è stata diretta da grandi registi. Roberto Andò, Giuseppe Tornatore, Marco Bellocchio, Mimmo Calopresti, Edoardo Winspeare, Emanuele Crialese e Pupi Avati.
In teatro ha lavorato con Luca Ronconi, Gigi Dall’Aglio, Ninni Bruschetta, Giampiero Cicciò, Andrea De Rosa, Mario Missiroli e ancora Roberta Torre.
Icona della bellezza mediterranea, è stata “L’Accabadora” nel film di Enrico Pau, nel cast di “Assolo” di Laura Morante e “Gli sdraiati” di Francesca Archibugi, “Youtopia” e “Beate”. Ha interpretato “Capri-Revolution” di Mario Martone, “Il delitto Mattarella” di Aurelio Grimaldi e “Le sorelle Macaluso” di Emma Dante. Quest’ultimo è in concorso alla 77ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia – a settembre nelle sale.
Il Commissario Collura.
Il Commissario Collura va in crociera, dunque, a Nora. Viaggio tra le storie divertenti e strampalate, a tratti struggenti scritte nella lingua siciliana (re)inventata da Andrea Camilleri. Cecé Collura divenuto per l’occasione, temporaneamente, di “commissario di bordo” di una nave da crociera. Lui che non è “omo d’acqua” ma semmai “di terraferma”. Le sue avventure vanno dall’incontro con un cantante dalla dubbia identità al ritrovamento di bambine scomparse. Dalla caccia ai fantasmi, alla risoluzione di intricati “casi” sentimentali.
“Le inchieste del Commissario Collura” sono uscite per la prima volta su La Stampa nell’estate del 1998 e poi riunite in un volumetto. Sono in realtà dei piccoli gialli “metafisici”, in cui si rivela l’istinto mai del tutto sopito dello “sbirro”.
L’omaggio a Camilleri.
Donatella Finocchiaro dà voce ai personaggi di questo “teatrino” dell’immaginazione, mettendo in scena crimini e misfatti – ma anche più innocenti “colpi di fulmine” – con la cifra umoristica e graffiante ma in fondo bonaria dello scrittore siciliano. Un omaggio al telento poliedrico di Andrea Camilleri – intellettuale e artista, uomo di teatro e di cinema, narratore di storie. Si tratta della riscoperta di uno dei suoi personaggi meno noti, la cui genesi, si lega a quella del Commissario Montalbano.
«… Ero stato a lungo indeciso sul nome da dare al commissario Montalbano quando era venuto fuori ne “La forma dell’acqua”. Avevo allora due nomi che mi giravano nella testa: uno era Montalbano e l’altro era Collura, cognomi tipicamente siciliani se altri mai ve ne furono. Poi mi venne l’idea di rendere grazie a Vázquez Montalbán e così optai per il commissario Montalbano».
L’introduzione del padre di Montalbano.
La straordinaria fortuna di questa creatura letteraria e delle varie trasposizioni televisive e cinematografiche è storia nota. «Ma ora dovendo scrivere dei racconti – spiega Camilleri nell’introduzione – mi venne in mente di trovare un personaggio fisso. E subito è stato come una sorta di risarcimento nei confronti del commissario Collura.
Qualunque fosse diventata la funzione di questo personaggio che ancora non era nato, comunque si sarebbe chiamato Collura. Poveraccio, era rimasto nell’anonimato rispetto a Montalbano che io avevo scelto come protagonista dei mie gialli.
La seconda cosa che mi venne in mente, perché mi piace scommettere con me stesso, era quella di avere la possibilità di fare delle indagini all’interno di un luogo esattamente delimitato.
È un po’ il giochetto che spesso fa Agatha Christie quando sceglie l’Orient Express o un aereo per le sue storie. E quindi scelsi una nave da crociera perché offre una possibilità enorme di incontri con persone diversissime tra di loro.
Camilleri parla del commissario di bordo.
Nacque così il commissario di bordo. Il commissario di bordo non è un vero e proprio poliziotto. Il commissario di bordo è soprattutto quello che si occupa del buon andamento della crociera. Lui non è un investigatore.
Allora mi vene in mente di farne un poliziotto momentaneamente a riposo. Con una certa deformazione professionale anche quando si trova a svolgere un compito che poliziesco vero e proprio non è».
La (ri)nascita del Commissario Collura è una sorta di “atto di giustizia” nel confronti del personaggio messo in ombra dal suo “collega”. A sua volta pur nei limiti del suo ruolo, è coadiuvato dal triestino Scipio Premuda. Lui cerca di porre rimedio ad abusi e ingiustizie e di far luce sulla verità.
In programma per stasera 28 agosto alle 20.
Si ispira a “Il Mercante di Venezia” di William Shakespeare il “Processo a Shylock” interpretato da Francesco Montanari – in cartellone STASERA (venerdì 28 agosto) alle 20 nell’area archeologica di Nora – che si confronta con la complessità del dramma elisabettiano dove «una libbra di carne umana è l’immagine che segna la vicenda e disegna un ponte tra la carne e il suo simbolo, l’oro».
Il personaggio shakespeariano è di per sé un enigma, carnefice e vittima allo stesso tempo, incarnazione di una passione per il denaro e bersaglio di scherno e d’odio, deciso a una crudele quanto assurda vendetta su colui che considera suo nemico – tanto da infrangere tutte le regole del vivere civile.
Sulle note del clarinetto di Nico Gori (che ha curato la scelta delle musiche) e del basso di Massimo Moriconi, Francesco Montanari darà voce ai pensieri e ai sentimenti umanissimi come ai conflitti che affiorano dal testo nella riscrittura di Tommaso Mattei (da un’idea di Elena Marazzita per Aida Studio).
La trama si svolge su piani paralleli: «II mondo concreto di Venezia si contrappone al mondo mitico di Belmonte, ma i problemi degli uomini a delle donne che li abitano sono gli stessi: la malinconia d’amore, il valore del denaro, la scelta del proprio destino, la ricerca disperante di un equilibrio impossibile e di un’indefinibile felicità».
ULTIMO APPUNTAMENTO
Suggellerà il cartellone del XXXVIII Festival La Notte dei Poeti – domenica 30 agosto alle 20 – l’intrigante “Solo Show” della cantante spagnola Silvia Pérez Cruz, che proporrà un’antologia di brani nati dalla collaborazione con altri artisti e dalla contaminazione tra differenti linguaggi, dove la musica si intreccia con teatro, cinema, danza, pittura, fotografia, poesia.
Rapida biografia della cantante Silvia Pérez Cruz
La cantante e compositrice spagnola nel Festival di Sanremo 2020 ha interpretato “Piazza Grande” di Lucio Dalla insieme a Tosca. L’artista compare nella colonna sonora di film come “La noche de 12 años”, “Intemperie” e “JOSEP”, ha scritto le musiche di “Grito Pelao” di Rocío Molina e alcuni pezzi per il “Cyrano” con Lluís Homar.
L’artista – vincitrice del Premio Goya nel 2012 e nel 2017 rispettivamente con “No Te Puedo Encontrar” e “Ai,ai,ai cerca de tu casa” – ha da poco pubblicato il nuovo album “MA. Live In Tokyo” con Marco Mezquida, a tre anni dal successo di “Vestida de nit”.
Nel suo “Solo Show” Silvia Pérez Cruz canterà le sue canzoni più famose, oltre a raffinate cover – da “Hymne a l’Amour” di Edith Piaf a “Estranha Forma de Vida” di Amália Rodrigues, alla celebre “Cucurrucucú Paloma” e a “Pequeño Vals”.
L’organizzazione.
Il XXXVIII Festival La Notte dei Poeti è organizzato: