La garanzia della possibilità di riabilitarsi passa per la Comunità La Collina
La comunità La Collina di Don Ettore Cannavera, a Serdiana, si trova ancora una volta al centro dell’attenzione quale luogo di ripristino dei valori morali e culturali. L’operato del suo direttore, Don Ettore, come quello degli educatori, è da considerarsi senz’altro un fiore all’occhiello nel panorama regionale e, senza troppa modestia, anche su quello nazionale, se si considera quanto giovamento e redenzione riescano a sperimentare gli ospiti: ragazzi che sono cascati nel duro errore di commettere atti al di fuori della legge e che grazie alle cure e attività all’interno di questa comunità, riescono a ritrovare la via per una vita maggiormente improntata sull’onestà e il rispetto, prima di tutto di se stessi, ma ovviamente anche degli altri.
Sarà la preparazione di Don Ettore e della sua équipe di educatori, sarà l’apertura di questa comunità a orizzonti culturali che non tutti sono pronti ad accettare di primo impatto, saranno gli innumerevoli eventi culturali, ma di fatto, questa comunità, conduce le persone a guardare quanto si possa vivere meglio se si mettono in primo piano i valori umani, ognuno dei quali può rappresentare le peculiarità di ognuno di noi e che allo stesso tempo ci uniscono in quanto sono ciò che di più naturale rappresenta la volontà fondamentale di ogni persona.
Al fine di incentivare questo lavoro, a luglio 2019, con la supervisione di Ignazio Deriu, i ragazzi ospiti della comunità hanno preso parte al percorso educativo basato sui precetti del libro La Via della Felicità, di L. Ron Hubbard.
“La via della Felicità” nel percorso di riabilitazione
Il modo più corretto per descrivere in che modo sia stato affrontato questo percorso sarebbe descritto affermando che si è trattato di una chiacchierata settimanale su argomenti quali “Abbi cura di te stesso”, “Dà un buon esempio”, “Fai fronte ai tuoi obblighi”, “Cerca di trattare gli altri come vorresti essere trattato tu” e soprattutto “Fiorisci e prospera”, il più ampio invito alla rinascita individuale che si possa dare a chi si sia cacciato in guai apparentemente irrisolvibili per chi ignora le trappole che la vita di tanto in tanto riserva.
Con la consegna degli attestati di partecipazione, nella serata di martedì 28 luglio, i ragazzi ospiti della comunità, hanno concluso questo percorso educativo esprimendo quanto abbiano potuto osservare le azioni commesse nelle loro vite. Azioni talvolta non proprio ottimali al fine di determinare sopravvivenza per se stessi e gli altri, talvolta effettivamente dannose, ma per le quali hanno potuto stabilire come fare per non commetterle ancora.
“Per il mio futuro spero di andare avanti seguendo questi valori, aiutando le persone vivendo la vita serenamente. Questi valori devono stare sempre nel cuore” ha detto uno di loro.
“La via della felicità si concretizza quando facciamo qualcosa nella quotidianità. Anche noi abbiamo messo in pratica tutta una serie di pensieri che hanno portato al benessere psicofisico. Grazie al gruppo mi sento parte di una famiglia che sa ben pensare” è la testimonianza di un altro di loro.
Per concludere: la comunità La Collina ancora una volta si mostra un faro nelle buie notti col mare in burrasca grazie al quale anche l’approdo più difficile può essere effettuato.
La convinzione germogliata può essere descritta con le parole scritte da L. Ron Hubbard nell’epilogo del libro da cui ha preso spunto questo percorso di riabilitazione e miglioramento personale dei ragazzi:
“Non esiste persona viva che non possa dar vita ad un nuovo inizio”.