Il discorso vale soprattutto per il Museo archeologico e per il Museo del corallo: entrati relativamente da poco nei percorsi più battuti dai turisti di Alghero e del suo territorio, rispetto alla fase clou della stagione estiva del 2019, , ossia le prime due settimane di agosto, quest’anno sono passati da 70 a 439 visitatori il primo e da 187 a 784 il secondo.
«A questo risultato hanno contribuito senz’altro le azioni condotte attraverso i social e grazie al progetto LavoRas», rimarca Andrea Delogu, presidente della Fondazione Alghero,
secondo il quale «non va trascurato l’effetto del varo di “AlgheroTicket” il sistema di bigliettazione unica che assicura costi inferiori per le visite di tutti i luoghi coinvolti nel circuito, con offerte ad hoc per le famiglie».
A confortare le sue valutazioni sono i dati. «Sono ovviamente riscontri parziali, ma nei primi venti giorni di vendita, la card AlgheroTicket è stata utilizzata da 3mila e 300 persone –
prosegue Delogu – e il grande successo dello speciale FamilyTicket ci aiuta a capire che la tipologia turistica più frequente nella Riviera del corallo è proprio quella composta da famiglie».
Quest’anno, ma su questo dato è evidente il peso della pandemia e di tutte le sue conseguenze, «i visitatori dei siti sono stati in larghissima parte italiani», rileva il presidente.
Discorso a parte merita la Grotta di Nettuno, destinazione privilegiata di decine di migliaia di visitatori all’anno, tesoro naturale inestimabile e “tesoretto” imprescindibile per le casse di Porta Terra e della Fondazione di cui il Comune è azionista di riferimento, che grazie a quelle risorse garantiscono la gestione del polo museale cittadino e l’organizzazione degli eventi culturali e di maggior richiamo turistico.
La Grotta ha registrato nel bel mezzo di agosto un flusso pari al 64.5% rispetto al 2019. Se questo dato non è neanche paragonabile al 9% registrato in giugno rispetto allo stesso mese dell’anno scorso e al circa 39% di luglio, sebbene con un trend di crescita dal 20% al 50%, va letto positivamente anche rispetto ad agosto 2019.
«Le prescrizioni “anti Covid-19” impediscono un afflusso maggiore», spiega Andrea Delogu.