Manifestazione nazionale per la scuola
Il Coordinamento Precari Scuola Sardegna e il Coordinamento Regionale Sardegna dei docenti di Musica e di Strumento Musicale comunicano che saranno presenti, insieme ai docenti di tutta Italia, alla Manifestazione Nazionale per la Scuola prevista a Roma mercoledì 2 settembre 2020, promossa per rivendicare sia una scuola sicura, innovativa e di qualità, sia la stabilizzazione dei precari.
La mobilitazione si articolerà in due momenti: dalle ore 10:30 in Piazza Montecitorio e dalle ore 14:30 in Viale Trastevere di fronte al Ministero della Pubblica Istruzione. È necessario essere in tanti per far sentire la voce di tutti i cittadini interessati al buon funzionamento della scuola: docenti, alunni, genitori, etc. I sardi saranno in prima linea in questa battaglia:
“MEDAS, SABIOS E UNIDOS A SCHINA DERETA E A FRONTI ARTA”.
Si riporta di seguito il Manifesto contenente i punti più significativi inerenti alle motivazioni che hanno determinato la necessità di promuovere una mobilitazione nazionale.
Manifesto mobilitazione per la scuola – Roma – 2 settembre 2020
Tale documento è frutto di un lavoro di condivisione e coordinamento tra movimenti territoriali e nazionali di docenti precari, di ruolo e studenti che non possono più tacere di fronte alla situazione che va prefigurandosi.
L’anno scolastico 2020/21 inizierà nella totale incertezza, ad oggi mancano linee guida nazionali chiare per una riapertura in sicurezza. In questi mesi, dove tutto sarebbe stato possibile fare, nulla è stato fatto in tema di strutture, infrastrutture e personale. Più si avvicina settembre, più si teme il ritorno della DAD, didattica dell’emergenza che non è stata capace di raggiungere oltre il 30% degli studenti. Lo Stato deve fare ogni sforzo per garantire la scuola in presenza in modo da rispettare scrupolosamente l’art. 34 della Costituzione. Gli studenti hanno il diritto di godere della continuità didattica, troppo spesso solo millantata dal Ministero dell’Istruzione ma mai seriamente perseguita, tanto è vero che il nuovo anno scolastico inizierà con almeno 200 mila docenti precari, dei quali circa 70 mila vantano almeno 3 anni di servizio.
La scuola si regge ormai da anni su personale docente non abilitato che lo Stato rifiuta di formare e di abilitare con percorsi specifici. I precari storici che hanno più di tre anni di servizio non hanno avuto la possibilità di abilitarsi dal 2014 né di accedere ai concorsi espletati negli ultimi 10 anni. I docenti precari vengono assunti annualmente con contratti a tempo determinato, generalmente da settembre a giugno, permettendo il regolare svolgimento delle attività didattiche sia su materia che su sostegno. La normativa europea prevede la stabilizzazione dei lavoratori della Pubblica Amministrazione dopo 36 mesi di servizio. Non comprendiamo perché la legge debba essere applicata in maniera settoriale discriminando un’intera categoria di lavoratori della scuola.
La piaga del precariato ha ripercussioni evidenti su tutto il mondo della scuola: dirigenti scolastici, personale non docente, educatori e soprattutto gli studenti e le relative famiglie. È un’emergenza sociale che coinvolge l’intera comunità educante perché compromette la continuità didattica e inficia la qualità stessa dell’insegnamento.
Date queste premesse noi docenti precari, in qualità di professionisti che hanno acquisito esperienza e competenze tramite il servizio svolto per anni, chiediamo una procedura riservata che preveda formazione e la conseguente stabilizzazione. Solo così sarà possibile porre le basi per un sistema che garantisca vera (e non solo decantata) continuità didattica e educativa agli studenti che meritano un percorso formativo stabile e di qualità.
Sulla base di queste osservazioni elenchiamo i motivi per i quali consideriamo inadeguato il concorso straordinario per i docenti che abbiano almeno 36 mesi di servizio:
- tempistica ipotizzata dal Ministro. Ad oggi non si conosce la data delle prove e, dato che nessun concorso si è mai concluso in meno di tre anni, l’attuale concorso non rappresenta una soluzione alla piaga del precariato scolastico;
- svolgimento del concorso. In pieno stato di emergenza Covid-19, molti dei circa 70.000 docenti interessati potrebbero trovarsi impossibilitati a svolgere la prova per questioni sanitarie;
- garanzia di pari opportunità di accesso al ruolo. Migliaia di docenti precari con servizio esclusivo sul sostegno sono esclusi dalle procedure concorsuali;
- modalità di selezione del concorso. Non è prevista alcuna prova che valuti l’esperienza maturata negli anni, così come le competenze trasversali del docente. Si valuteranno conoscenze di natura nozionistica attraverso una manciata di domande aperte su programmi che contraddicono il carattere di straordinarietà del concorso (come riportato dal CSPI).
- per ogni ordine e grado di scuola, contestualmente alle immissioni in ruolo dei vincitori dei concorsi delle GM 2016 e 2018, prevedere una procedura riservata per i docenti con almeno 3 anni di servizio su materia e/o sostegno attraverso un percorso formativo abilitante in itinere e prova orale finale che consenta l’immissione in ruolo a scorrimento;
- è necessario assicurare l’aumento degli investimenti nella scuola pubblica per permettere la ristrutturazione degli edifici scolastici, il potenziamento dell’organico dei docenti, del personale ATA, la stabilizzazione degli educatori, il miglioramento della qualità dell’istruzione dal punto di vista didattico, delle nuove tecnologie, dell’inclusione e della formazione del personale. È opportuna una programmazione pluriennale per adeguare il nostro sistema di istruzione pubblica agli standard europei;
- aumento dell’organico con conseguente riduzione del numero di alunni per classe ed eliminazione definitiva delle cosiddette “classi pollaio”. Trasformazione di tutto l’organico di fatto in organico di diritto;
- per ogni ordine e grado di scuola, immissione in ruolo dei docenti specializzati sul sostegno. Per i docenti precari che abbiano maturato tre anni di servizio sul sostegno deve essere previsto un percorso di specializzazione riservato e con accesso diretto (anche telematico) finalizzato alla successiva immissione in ruolo.
- misure contro lo sfruttamento dell’operato dell’alternanza scuola-lavoro che impiega studenti come manodopera gratuita e poco funzionale, abituando le giovani generazioni al lavoro non retribuito;
- per il futuro della scuola italiana, affinché si abbiano sempre insegnanti formati, prevedere percorsi formativi abilitanti strutturali, come nel resto d’Europa, sia per chi vuole intraprendere la professione di insegnante, sia per i docenti di ruolo di ogni ordine e grado, con o senza servizio specifico, che vogliano acquisire una nuova abilitazione;
- conferma del punteggio dei Titoli Artistici acquisiti con l’aggiornamento/inserimento nelle Graduatorie d’Istituto 2017/20 e possibilità di valutazione di nuovi Titoli Artistici per aggiornamento/inserimento nelle GPS 2020, secondo le modalità precedentemente previste. Possibilità di inserimento nelle GPS dei licei musicali se in possesso del titolo idoneo ma senza l’obbligo dell’anno d’insegnamento;
- per i Diplomati Magistrali si chiede, al raggiungimento della terza annualità d’insegnamento, l’inserimento in GAE, con relativa prima fascia d’istituto;
- per il nuovo anno scolastico, il decreto rilancio prevede un organico aggiuntivo di 50.000 unità per personale docente e ATA che, in caso di nuovo lockdown, verrebbe licenziato per giusta causa e senza possibilità di avere alcun indennizzo o ammortizzatore sociale. L’idea che lo Stato possa sfruttare in siffatta maniera i propri dipendenti è irricevible, oltre a sollevare questioni di legittimità costituzionale;
- garantire la parità di trattamento economico e giuridico tra docenti di ruolo e precari.
Le realtà firmatarie:
CNPS Coordinamento Nazionale Precari Scuola, Coordinamento Precari Scuola Sardegna, Coordinamento Precari Scuola Torino, CNPS Pisa, Professori senza cattedra, Coordinamento precari autoconvocati Taranto, CNPS Basilicata uniti, Docenti terza fascia per “Insegnanti formati e preparati”, Docenti di Ruolo Ingabbiati di ogni ordine e grado per i percorsi abilitanti, Lavoratori Autoconvocati della scuola (Roma), Coordinamento precari della scuola autoconvocati (Milano), Movimento Docenti GPS e GI, ALS Associazione Libera Scuola, Associazione Difesa Scuola, Gruppo PAS-TFA sostegno docenti 36 mesi, Gruppo TFA accesso diretto, Direttivo Docenti Precari Toscana, Molto più che precari, Noi P.A.S., Tre anni per il ruolo, Movimento docenti motivati e in formazione continua, ANLI Associazione Nazionale Liberi Insegnanti, CNDP Comitato nazionale docenti precari, Esecutivo Nazionale Unione Studenti, Docenti Precari Italiani, Comparto Musicale e Coreutico dei precari Campani. “Note Precarie”, Coordinamento Regionale dei Docenti di Musica e di Strumento musicale della Sardegna, Coordinamento Precari/ie Scuola Bologna e Modena, Comitato a tutela di educatrici ed insegnanti, Coordinamento Precarietà ed Unità, Uniti per la riapertura della terza fascia, Comitato delle discipline audiovisive, OSA Opposizione studentesca d’alternativa.