Le letture per i bambini e l’animazione sono a cura degli attori Antonio Luciano e Marta Gessa.
Ispirato ai racconti de L’albero del riccio e ad alcuni episodi della vita di Antonio Gramsci, “Riccino e Riccetta” propone ai bambini la figura del grande intellettuale di Ales e alcuni capisaldi del suo pensiero.
I piccoli ricci catturati di notte dal giovanissimo Antonio con un amico, e allevati sotto il grande melo nel giardino di casa, raccontano tra le righe, in un susseguirsi di incontri con altri animali e oggetti parlanti, i temi fondamentali dei suoi scritti: libertà, uguaglianza, democrazia, rispetto dell’altro.
Gramsci, che anche dal carcere si è sempre indirizzato direttamente a figli e nipoti, cerca nelle sue lettere il linguaggio più adeguato all’infanzia ricorrendo alla fiaba, al mito, alla metafora pur tenendo salda la sua dimensione intellettuale, convinto che tutto possa essere spiegato e compreso a qualsiasi età.
“Noi crediamo fortemente”, afferma Rita Atzeri, direttore artistico de il Crogiuolo e ideatrice del progetto GramsciLab 5.0, “che l’educazione alla libertà, ai valori e ai principi della democrazia debba essere costruita nella prima infanzia.
È la nostra speranza per un mondo migliore, diverso da quello “grande e terribile” conosciuto dal nostro. Vogliamo almeno provare a realizzare questo sogno”.
“Per me è stato molto significativo illustrare questo testo nel pieno della quarantena, anche se si è trattato certamente di una privazione della libertà molto diversa da quella a cui fu sottoposto Antonio Gramsci” dichiara l’illustratrice Eva Rasano.
“Ho sviluppato il lavoro seguendo un’idea di fuga, di leggerezza, di incanto, cercando però di non tralasciare i momenti in cui la parole di Rita Atzeri virano verso una narrazione più malinconica lasciando intravedere le durezze e i drammi che Gramsci dovette affrontare durante la sua intensa esistenza”.