Oristano: una mozione per l’Ospedale San Martino
“Già da qualche anno, ma in particolare in questi ultimi mesi, l’Ospedale San Martino di Oristano somiglia sempre più a una scatola vuota. Vittima di un inesorabile depauperamento di tutti i servizi sanitari, imputabile principalmente alla grave carenza di organico. Una situazione che, con l’emergenza epidemiologica da Covid-19, si è purtroppo aggravata, portando le liste d’attesa, già lunghe, a diventare chilometriche.
In particolare – spiega il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Alessandro Solinas – il reparto di Rianimazione negli ultimi mesi ha perso sei anestesisti, poiché trasferiti, mente una dottoressa è andata in maternità e non è ancora stata sostituita. Quindi, se un anno fa gli anestesisti in servizio erano 22, oggi sono appena 14, ed è facile immaginare quali siano le conseguenze”.
“Ad aggravare la situazione è inoltre l’imminente chiusura del laboratorio di Emodinamica che, nonostante l’impegno della Commissione Sanità, da questa settimana probabilmente rimarrà chiuso in quanto l’unico medico emodinamista, vincitore di concorso in altra sede, il 14 agosto ha lasciato la struttura e, ad oggi, non è ancora stato sostituito. Ma le criticità del reparto di Rianimazione sono soltanto una minima parte di quelle che affliggono il nosocomio. Per questo è necessario intervenire con urgenza per salvare il San Martino da un destino che appare già segnato”.
Così il consigliere regionale dei Cinque Stelle Alessandro Solinas ha presentato una mozione (sottoscritta dai colleghi pentastellati Desirè Manca, Michele Ciusa, Roberto Li Gioi) che impegna il Presidente della Regione, la Giunta e l’assessore alla Sanità Nieddu a porre rimedio alla grave carenza di personale sanitario e a garantire la continuità nell’assistenza e nelle terapie in favore dei pazienti oncoematologici.
Nell’atto a prima firma Solinas vengono denunciate tutte le problematiche presenti nei diversi reparti dell’ospedale:
“Nel laboratorio analisi dell’Ospedale opera ormai un solo medico oltre al primario, con l’inevitabile riduzione del numero dei pazienti che vi possono accedere. Non migliorano le condizioni in Radiologia, in cui, dei quattordici medici previsti in organico, oggi ne sono presenti soltanto nove e, di questi, soltanto sette effettivamente in servizio.
Ancora: nel reparto di Ortopedia, oltre al primario sono attualmente in servizio solo dieci medici. Inoltre, da anni, i sindacati chiedono l’attivazione di una guardia notturna con un medico presente in sede, anziché la semplice reperibilità per le emergenze, per consentire una migliore gestione dei pazienti del Reparto, costituiti in gran parte da persone in età avanzata.
Appare sempre più preoccupante anche la situazione nella quale versa il reparto di Pediatria, dove, dei quattordici medici previsti in organico, a settembre ne rimarranno probabilmente soltanto sette”.
“Inoltre in Cardiologia sono presenti soltanto undici medici, oltre al responsabile della struttura, ed è quindi impossibile pensare di recuperare in tempi brevi i circa 150 controlli rinviati durante il periodo di lockdown.
Le gravi carenze di organico non risparmiano nemmeno i reparti di Psichiatria, gastroenterologia e la struttura complessa di Pneumologia. Per questo chiediamo all’assessore Nieddu di attivarsi nell’immediato affinché il San Martino possa avere una pianta organica stabile e adeguata alla reali necessità del territorio”.