L’evento relativo alla sua liberazione è articolato nel seguente modo:
– intorno alle 18 sarà possibile entrare all’Osservatorio del centro di educazione ambientale e marina di San Giovanni, noto come “la cupola”, e gli operatori e i ricercatori mostreranno a chi prenderà parte all’evento alcuni aspetti del lavoro che si svolge nel recupero delle tartarughe;
– a seguire, ci si sposterà – chi a piedi, chi in trenino – nell’istmo di San Giovanni di Sinis e lì, nella piccola spiaggia sulla sinistra, avverrà la liberazione di Pio; sarà possibile disporsi rispettando le distanze di sicurezza nell’anfiteatro naturale costituito dalle rocce e poter così vedere la liberazione dell’esemplare.
La tartaruga, lunga 47 centimetri e dal peso di 11 chili, era finito accidentalmente nelle reti di Pier Paolo Manca, pescatore professionista di Cabras, a largo di Torre dei Corsari. Il pescatore e i suoi collaboratori avevano chiamato gli operatori Cres e Amp, perché la prendessero in custodia. Si deve la sua salvezza al gesto del pescatore professionista e dei suoi. Pio non sarebbe sopravvissuta a un semplice rilascio in mare. Infatti la tartaruga al momento del ritrovamento appariva poco reattiva agli stimoli. A causa della lunga permanenza sott’acqua Pio evidenziava un’anomalia a livello polmonare, risultante da tac ed esami eseguiti alla clinica veterinaria “Due mari” di Oristano.
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