Ripartire dai diritti umani per creare una società migliore
Le diverse reazioni delle persone all’argomento dei diritti umani mette in evidenza quanto questo problema sia affrontato con diversi, talvolta contrapposti, punti di vista. Da una parte coloro che si dichiarano ben contenti di ricevere un libretto dove sono descritti tutti i trenta articoli contenuti nella Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite, dall’altra coloro che solo a sentirne parlare li irrita a tal punto da suscitare in loro rabbia, ribellione, delusione e reazioni simili, portandoli ad esternare le loro lamentele contro tutto e tutti.
“Complimenti per l’azione che state facendo – ha dichiarato entusiasta una commessa del quartiere di Is Mirrionis alla vista dei libretti – c’è veramente bisogno di divulgare questi valori”.
Di parere diametralmente opposto la reazione di altri abitanti del quartiere: “Diritti Umani? Non esistono diritti umani perché non esistono più gli esseri umani. Siamo solo delle pedine da usare e comandare a loro piacimento” ha dichiarato una signora alla fermata del bus.
E una giovane ragazza, all’offerta dei libretti da parte dei volontari che la invitavano a informarsi, risponde: “Non serve conoscerli, tanto nessuno li rispetta”.
Altri ancora, rifiutavano il libretto con un semplice e sprezzante: “Non mi interessano”.
È un po’ la fotografia di una società spesso rassegnata a una situazione che in tanti vedono senza uscita, mentre tanti altri sono convinti che si possa fare qualcosa per cambiarla.
“La Storia dei diritti umani”
Queste le reazioni notate dai volontari di Uniti per i Diritti Umani e della Chiesa di Scientology che hanno distribuito centinaia di libretti “La Storia dei Diritti Umani” ai passanti e nei negozi di via Is Mirrionis, a Cagliari, proseguendo così la campagna di informazione e sensibilizzazione che stanno portando avanti in vari quartieri della città.
“I Diritti Umani devono essere resi una realtà e non un sogno idealistico” scriveva il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard, a sentire le reazioni della gente è un obiettivo tutt’altro che prossimo da raggiungere.
I volontari sono convinti che i 30 diritti inalienabili della Dichiarazione Universale sono l’unica base di partenza per una rinascita sociale, in cui tutti possano godere degli stessi diritti e doveri e dove nessuno si senta escluso. Non servono altre leggi o trattati speciali tra Stati, sarebbe sufficiente che il buon senso prevalesse sugli egoismi e ognuno di noi facesse la sua parte nella vita quotidiana e un nuovo mondo nascerebbe come d’incanto.
Forse è un sogno idealistico, ma anche sognare è un diritto.