Nel suo nuovo “Solo Show”, Silvia Pérez Cruz interpreta dei brani che ha composto in collaborazione con altri artisti confrontandosi con altri linguaggi e forme d’arte: teatro, cinema, danza, pittura, fotografia, poesia.
La cantante e compositrice spagnola compare nella colonna sonora dei film “La noche de 12 años” (A Twelve Year Night), “Intemperie” (Benito Zambrano, 2019) o JOSEP (Aurel, 2020), ha scritto la musica originale per l’opera “Grito Pelao” con la danzatrice Rocío Molina e composto dei brani per la commedia “Cyrano” con Lluís Homar.Nel suo assolo, insieme a tutte queste sue composizioni recenti Silvia propone anche un’antologia delle sue canzoni più significative e famose, insieme a raffinate cover: “Hymne a l’Amour” di Edith Piaf, “Estranha Forma de Vida” di Amália Rodrigues, la celebre “Cucurrucucú Paloma” o “Gallo Rojo, Gallo Negro” (Chicho Sánchez Ferlosio) e “Pequeño Vals” (Leonard Cohen / Federico García Lorca / Enrique Morente).
Una cosa è certa, per quel che riguarda le performance di Sílvia: quando lei canta le sue canzoni o esegue delle cover, in qualsiasi lingua, siano essi moderni o classici, , il linguaggio che domina la scena alla fine è sempre quello dell’emozione.
Silvia Pérez Cruz
Silvia studia teoria musicale, pianoforte e sassofono contralto alla Scuola Rita Ferrer di Palafrugell. Da adolescente suona il sax in gruppi funk, bossanova e jazz e canta nel coro Nit de Juny, viaggiando in Italia, Ungheria, Francia e Norvegia. A 18 anni si trasferisce a Barcellona, dove studia cajón flamenco, armonia e composizione jazz presso la scuola Taller de Músics, alternando agli studi le lezioni private di sassofono.
Un anno dopo inizia la formazione alla Escola Superior de Música de Catalunya (ESMUC) in canto jazz dove si diplomerà nel 2008.
Nei successivi dieci anni ha cantato in più di dieci gruppi, tutti in stili diversi, dal flamenco alla musica tradizionale catalana, passando dal jazz, dal folk e dalla musica tradizionale sudamericana. Nel 2011 arriva alla fine di questo intenso periodo di studio e inizia a impegnare le sue energie in un percorso artistico e lavorativo più personale.
Ha collaborato con artisti come Hamilton de Holanda, Israel Galván, Joan Manel Serrat, Lluís Llach, Jorge Drexler, Gino Paoli e Rocío Molina, tra molti altri. Il suo ultimo album è Vestida de nit (Universal Music, 2017), grazie al quale ha svolto fortunate tournée in Argentina, Cile, Uruguay, Portogallo, Turchia, Italia e Francia, oltre che in più di trenta città spagnole, con quasi tutto sold out.
Sempre nel 2017 vince il prestigioso premio Goya con la canzone “Ai,ai,ai cerca de tu casa” Nel 2020 è stata annunciata l’uscita del suo nuovo album e a giugno è stato pubblicato il videoclip del duetto con la cantante italiana Tosca, in cui le due artiste interpretano il brano eseguito durante l’edizione 2020 del Festival di Sanremo, “Piazza Grande” di Lucio Dalla.
Sílvia’s new solo show present songs that Sílvia has composed in collaboration with other artists and artistic disciplines: theatre, cinema, dance, painting, photography, poetry. Recent examples can be found in the films La noche de 12 años (English: A Twelve-Year Night), Intemperie (Benito Zambrano, 2019) or JOSEP (Aurel, 2020), the original music created for the work Grito Pelao with the dancer Rocío Molina, and her compositions for the play Cyrano, featuring Lluís Homar. Together with all this recent and own compositions Silvia could also feature some of her most signature songs (of her own or covers) in this solo concert: Edith Piaf’s “Hymne a l’Amour”, Amália Rodrigues “Estranha Forma de Vida”, the worldwide famous “Cucurrucucú Paloma” or “Gallo Rojo, Gallo Negro” (Chicho Sánchez Ferlosio) and “Pequeño Vals” (Leonard Cohen / Federico García Lorca / Enrique Morente).
There seems to be consensus about one thing when it comes to Sílvia’s shows, though: singing her own songs or performing covers, in any language, new or classic ones, the language that dominates the scene in the end is always the one of the emotion.